La Dukan e lo sport

29 maggio 2015
Aggiornamenti e focus

La Dukan e lo sport



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Il tam tam mediatico è stato determinante. Il passaparola costante. Tutti, indistintamente, hanno sentito parlare almeno una volta della Dieta Dukan, il chiacchieratissimo metodo dimagrante ideato dal medico francese Pierre Dukan, "che ha fatto dimagrire 26 milioni di persone in tutto il mondo" (la più celebre? Kate Middleton, pare) . Ne avranno certamente sentito parlare i nostri amici Trainer, il cui lavoro consiste (anche) nel divulgare tra le persone una migliore consapevolezza nutrizionale in associazione alla cultura e all'educazione sportiva. Ma che cos'è, in concreto, la Dukan? Si tratta di un metodo di dimagrimento sostanzialmente iperproteico, adattabile alle esigenze del singolo, studiato per chi deve perdere poco peso (in poco tempo) o per chi soffre di obesità. Il programma è articolato in 4 fasi (ogni tappa ha un preciso obiettivo, inseparabile da quello delle altre tre) e fin dai primi giorni di dieta assicura risultati tangibili. La prima fase (di attacco) consente di spaziare, senza limiti di quantità né vincoli di orario, tra 72 alimenti ricchi di proteine. Che diventano 100 nella Seconda fase (di crociera), a cui si associano le verdure e l'attività fisica ("obbligatoria") . La terza fase è di consolidamento: permette di integrare frutta, pane, formaggio e cereali e di regalarsi due pasti liberi a settimana. La durata di questa fase va calcolata in funzione del peso "dieta" per ogni chilo perso mentre la quarta fase è quella della stabilizzazione definitiva.

Chi si allena in modo costante può affidarsi alla Dieta Dukan?

"Prima di qualsiasi considerazione o analisi bisogna sempre riflettere sul perché una persona sente l'esigenza di 'mettersi a dieta'. Se il problema è un malessere che noi viviamo nei confronti di noi stessi, il punto non è quale dieta scegliere. Non esistono due genetiche uguali e due fisici uguali perciò parlando di regimi alimentari non si può mai generalizzare. Detto questo, nessuna dieta, seguita per un breve periodo, può dare grossi problemi. E questo per chiunque, sportivi o sedentari: il nostro fisico, per un breve lasso di tempo, ci permette di sopportare qualsiasi situazione, anche la più estrema. È sul lungo termine che le cose cambiano in modo sostanziale" afferma il dott. Giuseppe Fatati, direttore della S.C. di Diabetologia, Dietologia e Nutrizione Clinica dell'Azienda Ospedaliera di Terni e Past- President ADI (Associazione Italiana Dietetica e Nutrizione Clinica) . "Chi si allena sa che i buoni risultati si ottengono con un serio allenamento e qualche imprescindibile regola di base che vale per tutti i regimi. A cominciare da una corretta idratazione: bisogna bere tanto (prima, durante e dopo l'attività) . Poi: i carboidrati sono importanti perché non fanno andare in ipoglicemia nel corso dell'attività fisica. Ecco quindi che le diete iperproteiche come la Dukan, che li penalizza parecchio, potrebbero causare cali energetici e provocare la chetosi. A mio avviso una dieta come quella Mediterranea è normo- equilibrata e fornisce agli atleti tutto quello di cui necessitano: anche gli antiossidanti e i polifenoli, utili nel miglioramento della performance ma anche per mantenere più giovanile e meno esposto agli insulti del tempo il proprio fisico" ci spiega il dott. Giuseppe Fatati.

I meccanismi metabolici della Dukan

Premesso che parlando di dieta e dimagrimento è sempre obbligatorio suggerire ai clienti di relazionarsi con un medico, esperto di nutrizione, in maniera diretta (ed effettuare alcuni esami per valutare il proprio stato generale di salute), per comprendere meglio gli effetti e i meccanismi metabolici della Dieta Dukan sulle persone che si allenano con costanza in palestra, abbiamo chiesto aiuto al dott. Roberto Di Lauro, dottore in scienze e tecnologie dell'alimentazione. "La dieta Dukan è un regime alimentare sbilanciato, che prevede la drastica riduzione dei carboidrati a favore delle proteine e, quindi, dei grassi. Anche la frutta e la verdura, nella fase iniziale, sono bandite. Questa condizione simula il digiuno, provocando un fenomeno metabolico noto come 'chetosi'. In questa situazione di carenza di zuccheri, il nostro organismo è 'forzato' a ottenerli dalle proteine (tramite la gluconeogenesi), mentre non può utilizzare i lipidi a scopo energetico, proprio perché mancano gli zuccheri: 'i grassi bruciano solo al fuoco dei carboidrati'. Per questo il nostro organismo è 'costretto' a trasformare i lipidi in corpi chetonici, per poterli utilizzare a scopo energetico" ci spiega il dott. Di Lauro.

Il consumo di grassi

Perché viene ricercato questo fenomeno nella dieta Dukan, così come in altre diete famose? "Perché i corpi chetonici spostano il metabolismo verso il consumo dei grassi, favorendo così il dimagrimento. Inoltre, lo stato di chetosi fa diminuire l'appetito, ovvero il fastidioso senso di fame che avverte chi si mette a dieta. Riassumendo: si dimagrisce e non si avverte la fame" prosegue. Ma la situazione è leggermente più complicata: "A fronte di questi che potrebbero essere dei vantaggi, lo stato di chetosi può portare con sé dei problemi, come l'affaticamento di reni e fegato, costretti a un superlavoro per smaltire i corpi chetonici, l'alitosi, la stitichezza, la cefalea e l'astenia, almeno finché l'organismo non si abitua a sopportare i corpi chetonici. Bisogna anche considerare le carenze vitaminiche e di minerali legate alla drastica riduzione di consumi di frutta e verdure che la Dieta Dukan propone. Ma più pericoloso di tutto è il rischio che lo stato di chetosi evolva in chetoacidosi, condizione che può avere gravi conseguenze" prosegue Di Lauro.

Consigli per il trainer

Come si dovrebbe comportare un trainer di fronte a un cliente che desidera allenarsi e dimagrire? "Il trainer coscienzioso deve curarsi sia di soddisfare l'esigenza di dimagrimento del cliente (necessità immediata), sia di preservare la salute dello stesso (necessità a lungo termine) . Potrà ricordare ai clienti che la prima cosa che serve per correggere la propria dieta è avere buonsenso ed essere onesti con se stessi. Si deve partire con l'analizzare le proprie abitudini alimentari e il proprio stile di vita, ed essere obiettivi sulla quantità, la qualità e la frequenza dei pasti. Lo stesso si dovrebbe fare per l'attività fisica: allenarsi in palestra per un'ora tre volte a settimana e poi svolgere una vita sedentaria significa dedicare all'attività fisica meno del 2% del nostro tempo. Poi si può iniziare a correggere gli errori spesso banali che si commettono. Il trainer deve ricordare al cliente che nell'alimentazione tutti i nutrienti sono importanti e ognuno di essi svolge una specifica funzione all'interno del nostro organismo. Quindi, non si deve mai privare il nostro corpo di nessuno di essi, ma introdurli sempre nelle giuste quantità e proporzioni. Per far sì che tutto funzioni in modo corretto l'alimentazione dovrà essere varia e bilanciata: il miglior sistema per garantire l'introduzione di tutte le sostanze di cui l'organismo ha bisogno" afferma Roberto Di Lauro.

Acqua, acqua, acqua

Altri consigli generali? "Potrebbe essere utile anche suggerire di distribuire bene i pasti nell'arco della giornata, evitando abbuffate ma anche spuntini continui. Poi occorre leggere le etichette degli alimenti per avere un'idea più precisa di cosa si sta effettivamente mangiando: spesso una piccola merendina fornisce più calorie di un piatto di pasta, e si può scoprire che molti prodotti 'light' non sono poi così leggeri. Un altro consiglio importantissimo è di bere molta acqua, almeno due litri al giorno, fondamentale, ad esempio, per prevenire la stitichezza, aiutare le funzioni renali, prevenire la formazione di calcoli, inoltre, non da ultimo, rallentare la formazione delle rughe. Il consiglio che li racchiude tutti è sempre quello di rivolgersi a un vero nutrizionista, evitando il fai da te e le diete troppo drastiche" conclude il dott. Di Lauro.

LA DIETA DUKAN IN PILLOLE

- È un regime alimentare iperproteico.

- 100 alimenti consumabili liberamente (72 proteine e 28 verdure) .

- Non bisogna contare le calorie né pesare gli alimenti.

- Il programma è articolato in 4 fasi (ogni tappa ha un preciso obiettivo, inseparabile da quello delle altre 3) e fin dai primi giorni di dieta assicura risultati tangibili:

1) Prima fase (di attacco, chiamata PP, Proteine Pure) : consente di spaziare, senza limiti di quantità né vincoli di orario, tra 72 alimenti ricchi di proteine (manzo, vitello, pesce, pollame, carni bianche, uova, tofu, seitan, latticini e affettati magri), poi acqua a volontà e 1 cucchiaio e mezzo di crusca d'avena.

2) Seconda fase (di crociera, PV proteine + verdure) : gli alimenti che si consumano liberamente sono 100: i 72 proteici della prima fase a cui si associano le verdure e l'attività fisica.

3) Terza fase (di consolidamento) : permette di integrare frutta, pane, formaggio e cereali e di regalarsi due pasti liberi a settimana. La durata di questa fase va calcolata in funzione del peso "dieta" per ogni chilo perso.

4) Quarta fase (stabilizzazione definitiva) : si mangia ciò che si vuole per tutta la vita, 6 giorni su 7, senza recuperare peso.

- Acqua a volontà (mai meno di 1 litro e mezzo) e un cucchiaio e mezzo di crusca d'avena rappresentano abitudini "fisse" del regime alimentare.

- Grande importanza dell'attività fisica: è prescritta come un "farmaco".

- Sul sito dietadukan.it si può accedere gratuitamente alle informazioni di base della dieta e registrarsi compilando un questionario che consente di visualizzare il percorso e il tempo necessario a raggiungere il proprio "giusto peso". Coaching personalizzato via web, quotidiano e interattivo.

Simona Recanatini



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