18 maggio 2016
Aggiornamenti e focus
Integratori vitaminici e rischio cardiovascolare
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Gli integratori multivitaminici sono ampiamente utilizzati, sia perché consigliati da specialisti competenti in caso di diete che non coprano i fabbisogni quotidiani sia acquistati in modo autonomo dai consumatori che li ritengono con leggerezza "panacee di tutti i mali". In realtà esistono pochi studi prospettici che hanno investigato questa abitudine tanto diffusa e messo in relazione il consumo di questi integratori con il rischio di malattie cardiovascolari a lungo e a breve termine. Dato che questo fenomeno è ancor più diffuso negli Stati Uniti un team di ricerca americano ha deciso di indagare come l'uso di multivitaminici da parte di uomini inizialmente sani sia associato con il rischio di malattia cardiovascolare.
Lo studio, pubblicato sul numero di aprile del Journal of Nutrition, ha studiato 18530 medici di sesso maschile ultraquarantenni appartenenti al Physicians' Health Study I: senza eventi cardiovascolari e senza forme tumorali al momento dell'arruolamento, nel 1982. Tante le informazioni a disposizione, dallo stile di vita ai dati clinici, alle scelte alimentari e di integrazione. Nel corso di un follow- up medio di 12,2 anni ci sono stati 1697 casi di eventi cardiovascolari (infarto miocardico non fatale, ictus non fatale e morte cardiovascolare) e dopo l'analisi dei dati non sono state osservate associazioni significative tra il consumo di integratori multivitaminici e questi eventi, mentre dopo 20 anni il loro utilizzo è stato associato con un minor rischio di rivascolarizzazione cardiaca. Studio prospettico interessante, quindi, perché offre un'ampia finestra di osservazione sul soggetto sano che ricorre spesso all'autoprescrizione di questa tipologia di integratori.
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