Popular diet: dall'Adi un monito verso la pericolosità delle diete senza solide basi scientifiche

13 febbraio 2017
Aggiornamenti e focus

Popular diet: dall'Adi un monito verso la pericolosità delle diete senza solide basi scientifiche



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Popular diet nell'occhio del ciclone. Anche l'Adi, Associazione di Dietetica e Nutrizione clinica, interviene per denunciare i pericoli che possono causare alla salute di chi viene convinto a seguirle. Di cosa stiamo parlando? Per "Popular diet" si intende una dieta o regime alimentare "alla moda", che riscuote un gran successo nella popolazione, sostenuta spesso da personaggi noti del mondo della televisione e dello sport, ma veicolata da figure senza una competenza specifica in materia di nutrizione e non di rado ospiti di programmi televisivi. A scatenare la protesta è stato l'intervento del farmacista Alberico Lemme, inventore di un metodo di dimagrimento chiamato "filosofia alimentare" e ospite frequente del programma domenica live, in onda sulle reti Mediaset. Con il suo sistema, che senza restrizione calorica e incremento dell'attività fisica, promette cali di peso sensibili e repentini, lemme è diventato un vero e proprio fenomeno mediatico, che l'adi critica per l'uso disinvolto del mezzo televisivo, come veicolo di propaganda per diete senza un vero e proprio fondamento scientifico. Adi, unendosi alla campagna dell'Ordine dei Medici di Roma (OMCEO), che annunciava iniziative volte a verificare la sussistenza a carico di Lemme di illeciti penali, civili e deontologici, non solo stigmatizza il comportamento del farmacista, ma alza il velo anche sul preoccupante fenomeno, di cui Lemme è uno dei protagonisti.

Per voce del suo presidente Antonio Caretto infatti, ricorda non solo il valore del metodo scientifico, ma i fondamenti etici del lavoro di chi si occupa di salute. Certi messaggi dovrebbero essere veicolati da esperti e con il coinvolgimento di società scientifiche accreditate dal Ministero della Salute, «come anche previsto da un recente accordo firmato tra il Governo e le Regioni», ammonisce Caretto. Rivolgendosi prima di tutto agli autori e ai conduttori di programmi televisivi che trattano di nutrizione o alimentazione, il presidente ricorda che «la dieta è una terapia e come tale richiede una diagnosi prima di essere prescritta» e l'unico professionista autorizzato è il medico specializzato in scienza dell'alimentazione, come il dietologo. I prodotti e le diete incongrue, senza un reale fondamento scientifico sono pericolose per la salute, è l'avvertimento di Adi. Non solo. Dietro alle Popular diet - aggiunge Barbara Paolini, vicesegretario nazionale ADI - il più delle volte «vi sono delle finalità meramente economiche che fanno leva sull'esigenza e la debolezza delle persone che vogliono o devono perdere peso e sulla loro insufficiente conoscenza dei prodotti o delle procedure proposte».



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