09 marzo 2015
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Pressione: tenerla sotto controllo può salvare la vita
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«La domanda non è se bisogna iniziare un programma di trattamento per l'ipertensione su scala globale, ma piuttosto quando bisogna iniziare». Lo si legge sulle pagine della rivista The lancet, in un commento pubblicato da alcuni esperti tra i quali anche Tom Frieden, direttore dei Centers for disease control and prevention (Cdc) statunitensi. In effetti, come ricordano gli autori, l'ipertensione è un problema serio che ogni anno causa la morte di circa 9,5 milioni di persone nel mondo, più o meno lo stesso numero di decessi causato dall'insieme di tutte le malattie infettive.
Viene definita "killer silenzioso" perché spesso non presenta particolari segni o campanelli di allarme. E anche per questa sua caratteristica, l'ipertensione rappresenta oggi una delle maggiori cause di ictus e di attacco cardiaco nel mondo, non solo nei paesi occidentali, ma anche e soprattutto in quelli a basso e medio reddito, dove non è sempre semplice mettere in atto campagne di informazione, diagnosi, prevenzione e cura. E per ridurre in queste popolazioni il rischio per la salute legato alla pressione troppo elevata, i Cdc e la Pan american health organization (Paho) hanno lanciato un nuovo programma chiamato Global standardized hypertension treatment project: interventi semplici e poco costosi che, se messi in pratica, permetterebbero di ridurre notevolmente il peso dell'ipertensione, sia in termini di salute che in termini economici.
Ecco i quattro principi sui quali si basa il programma: sviluppare approcci di trattamento standard, riconoscere il fatto che tutti i membri del gruppo di operatori sanitari hanno un ruolo cruciale, eliminare le barriere economiche e rendere più facili i rinnovi delle prescrizioni, seguire da vicino i pazienti e i loro progressi. «Seguendo questi passi si potrebbero prevenire fino a 10 milioni di attacchi cardiaci e ictus nel corso di 10 anni» dicono gli esperti, ricordando che oggi solo il 13 per cento del miliardo di persone ipertese, riesce a tenere la pressione sotto controllo.
I numeri oggi disponibili sono decisamente poco incoraggianti, ma una buona notizia c'è: l'ipertensione è uno dei problemi di salute non infettivi più facilmente prevenibili e controllabili.
L'obiettivo finale è mantenere la pressione sistolica (la "massima") sotto i 120 millimetri di mercurio (mmHg) e la diastolica (la "minima") sotto gli 80 mmHg. Oltre questi valori si parla prima di pre-ipertensione (fino a 140/90 mmHg) e poi di ipertensione vera e propria.
Per raggiungere il traguardo il primo passo da compiere è senza dubbio conoscere la propria pressione, misurandola regolarmente almeno una volta l'anno, o anche più spesso in condizioni particolari: lo si può fare a casa con appositi dispositivi molto facili da reperire e utilizzare, oppure, meglio ancora, dal proprio medico che saprà anche interpretare il risultato ottenuto e dare consigli in merito.
Se nel corso della misurazione la pressione risulta troppo elevata, prima di prendere in considerazione i farmaci, si agisce in genere sullo stile di vita dal momento circa il 90 per cento dei casi di ipertensione dipende da questo.
Ecco alcuni consigli pratici per tenere a bada la pressione:
1. Seguire un'alimentazione varia ed equilibrata (ricca di fibre, cereali integrali, frutta e verdura; povera di grassi animali e senza esagerare con le calorie);
2. Ridurre la quantità di sale consumato, tenendo presente che anche molti alimenti "insospettabili" (per esempio i biscotti) ne contengono;
3. Mantenere il peso forma;
4. Svolgere regolarmente esercizio fisico;
5. Cercare di gestire lo stress che può aumentare la pressione.
E se tutto ciò ancora non basta, sono oggi disponibili molti trattamenti farmacologici efficaci e con pochi effetti collaterali: il medico saprà consigliare la terapia migliore per ciascun singolo caso.
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