Difesa immunitaria: come funziona e il test per valutarla
In un momento di epidemia o pandemia alcuni si ammalano e altri no. Alcuni si ammalano in modo lieve e altri in modo gravissimo. Per esempio, nel caso di un'aggressione virale, alcune persone avvertiranno un po'di mal di gola con tosse e una lieve febbre, altri perderanno anche il senso del gusto, dell'olfatto e si sentiranno deboli e stanchi. Altri invece potranno sviluppare una polmonite che potrebbe diventare anche letale. Alcuni non avranno conseguenze nel tempo, altri invece, svilupperanno manifestazioni sistemiche che potranno durare per anni fin tanto che non saranno riconosciute come correlate all'iniziale infezione. Risulta pertanto evidente che èlo stato della difesa immunitaria e la sua vulnerabilità che fanno la differenza.
Come Funziona
La difesa immunitaria ha quattro funzioni principali:
proteggere contro agenti patogeni esterni (virus, batteri, funghi e parassiti.)
espellere e detossificare l'organismo da tossine e agenti inquinanti (fuliggine, idrocarburi, metalli pesanti, solventi, medicinali, droghe, coloranti, conservanti, plastiche, polveri sottili, eccessi alimentari, etc...).
proteggere e correggere errori interni di programmazione cellulare che possono recare danno all'organismo intero (cancro e auto-immunità).
partecipare alla riparazione dei tessuti, delle cellule e delle molecole danneggiate (per esempio ferite, danni alle membrane cellulari e al DNA).
Una nazione che difende le sue frontiere, attiva in modo innato e permanente una serie di barriere ed è consapevole che deve mantenerle in buone condizioni. Tale attività viene qualificata come "innata" perché non si basa sulla memoria delle aggressioni precedenti, ma su un'identità che trova le sue radici nel patrimonio culturale accumulato nel tempo. Inoltre, istituisce posti di blocco che vengono difesi da corpi che sono formati per sorvegliare un'eventuale intrusione. Altri corpi specializzati pattugliano lungo le frontiere aria, terra e mare.
Potendo fare riferimento alla metafora del sistema difensivo di una nazione per illustrare meglio quello del nostro organismo. Il sistema immunitario definito "Innato" dispone di barriere naturali come la pelle, la saliva, la mucosa nasale, le lacrime, la mucosa vaginale e la mucosa bronchiale. Ai posti di blocco si appostano i Macrofagi che fagocitano i batteri intrusi e i Natural Killer (NK) il cui scopo èquello di uccidere i virus. Lungo la frontiera pattugliano le diverse Citochine:
le interleuchine IL-1 e IL-6 inducono l'infiammazione in risposta ad una possibile infezione batterica con conseguente febbre.
gli interferoni Alfa e Beta inducono una resistenza all'infezione virale bloccandone la replicazione all'interno della cellula invasa.
il Tnf-Alfa (Tumor necrosis factor-Alfa) capace di indurre la morte cellulare programmata così come l'infiammazione e l'inibizione della replicazione virale. Il Tnf-Alfa che ha una forte azione pro-infiammatoria è responsabile dell'attivazione della febbre da parte dell'
alcune proteine presenti nel sangue e sulle superficie cellulari, (Complemento) che formeranno un complesso di replicazione che si inserisce nelle membrane cellulari.
Contemporaneamente alla difesa delle frontiere e all'attività dei posti di blocco entra in azione l'esercito. L'esercito ha come missione di difendere ed attaccare, dispone di diversi corpi e mezzi specializzati che gli consentono di operare in modo coordinato sotto una linea di comando che agisce e prende le decisioni nell'interesse dell'intera nazione e dei suoi alleati.
Facendo riferimento alla stessa metafora; il sistema immunitario dispone di diverse linee di difesa, ognuna con truppe diverse. I Globuli bianchi detti anche Leucociti hanno differenti reggimenti ed ognuno di questi ha una sua specificità e peculiarità.
Il reggimento più importante è quello dei Linfociti CD3 che incorpora tre corpi speciali: i Natural Killer-NK, i Linfociti B e i Linfociti T.
I Natural Killer-NK sono paragonabili alle teste di cuoio che naturalmente, hanno la missione di annientare ed uccidere le cellule infettate dai virus in modo intra-cellulare attaccando con dei blitz specifici.
I linfociti B attivano repentinamente le comunicazioni con la linea di comando attraverso il dispaccio di numerosi messaggeri chiamati Citochine (Interleuchine-IL-6, gli interferoni Alfa e Beta, il Tnf-Alfa), che a loro volta attiveranno le truppe d'assalto (anticorpi IgA, IgM, IgG, IgD, IgE). Alcuni di questi anticorpi entrano in azione subito dopo l'aggressione (IgM), altri entrano in azione successivamente (IgG) e potranno rimanere sul campo a tempo indeterminato perché, avendo già combattuto quello specifico nemico, fanno tesoro della loro memoria e costituiscono un nuovo capitale difensivo per il sistema immunitario. Al momento del ritiro delle prime truppe d'assalto (IgM), il conflitto verrà qualificato come "risolto" o "negativizzato", gli IgG diventano depositari della memoria dell'assalto.
I linfociti T riconoscono il nemico come non uguale (non-self) alle proprie truppe e informeranno diversi reggimenti scelti e specifici (CD8 e CD4) per ogni tipo di nemico.
Le truppe dei Linfociti T sono costituite da soldati estremamente specializzati aventi ruoli specifici, che vengono attivati unicamente in presenza di precise dinamiche belliche. I soldati di questo reparto speciale costituiscono la "Sotto-Popolazione Linfocitaria".
La Sotto-Popolazione Linfocitaria comprende: i Linfociti T CD3, i Linfociti T CD4 Thelper (Th), i Linfociti T CD5, i Linfociti T CD8, i Linfociti B CD19, i Linfociti Natural Killer-NK1, i NK2, i NK3, i Linfociti Th22, i Linfociti T8 Citotossici, i Linfociti T8 Soppressori, i Linfociti Th1, i Linfociti Th2, i Linfociti Th17, i Linfociti T attivati e i Linfociti Th9. Questi diversi attori del sistema immunitario fanno l'oggetto del Test della Tipizzazione Linfocitaria.
Test delle difese immunitarie
Per stabilire contro quale tipo di nemico l'esercito sta combattendo, si fa appello ai radar e alle foto scattate dai satelliti. Un'attenta analisi dei dati rivelerà quali specifiche truppe stanno combattendo sul campo di battaglia e quali sono presenti in eccesso o in deficit. Si potrà anche concludere qual'è lo stato in essere dell'esercito e l'eventuale vulnerabilità della nazione.
Con questi dati, la linea di comando potrà instaurare la migliore strategia a favore della difesa contro lo specifico nemico, salvando così l'intera nazione.
l Test delle Difese Immunitarie, effettuato su sangue prelevato a digiuno, permette di valutare il potenziale di adattamento o il grado di non-adattamento del sistema immunitario all'evento clinico che il soggetto sta attraversando: la sua resistenza o al contrario la sua vulnerabilità immunologica.
Questo test misura le quantità e le percentuali dei diversi linfociti presenti nel sangue. Il suo grande vantaggio è che è anche predittivo ovvero permette di stabilire se il soggetto ha un sistema immunitario debole che lo espone a rischio di infezioni, o se al contrario gode di una buona immunità che lo protegge.
Grazie a questo test vengono anche valutate quelle sostanze che sono necessarie per una forte e pronta risposta immunitaria sostenibile per più tempo. Inoltre, sono compresi anche i markers specifici che rivelano la presenza di un'infiammazione sistemica.
Infine, viene valutata l'entità dello Stress Ossidativo, ossia l'entità del danno cellulare determinato da un eccesso di "radicali liberi". Lo stress ossidativo si estrinseca sui componenti cellulari aggravando così la già critica condizione del soggetto in preda ad un possibile deficit immunitario o ad uno dei quadri più gravi ancora, che caratterizzano l'immunodeficienza.
Filip Dudal D.O.
Institute for Functional Medicine Certified Practitioner (IFMCP) USA
Per saperne di più
Still Osteopathics Clinics
Fonte:
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