Tumore Ovarico, manteniamoci informate! Una campagna con Claudia Gerini
Nasce la campagna "manteniamoci informate" sul tumore ovarico con Claudia Gerini per invitare le donne a informarsi e conoscere questa neoplasia aggressiva e su tutte le opportunità del percorso di cura.
In Italia ogni anno oltre 5.000 donne ricevono una diagnosi di tumore ovarico, uno dei più aggressivi tumori femminili. A causa di sintomi aspecifici o non riconosciuti, in circa l'80% per cento dei casi la malattia viene diagnosticata in fase già avanzata. Oggi però lo scenario è in evoluzione e una delle novità più importanti di questi anni è la possibilità per tutte le pazienti di accedere alle terapie di mantenimento, che permettono di allontanare le ricadute dopo chemioterapia e che si sono dimostrate efficaci sul tumore ovarico.
Manteniamoci informate
La campagna "manteniamoci informate" è promossa da Fondazione AIOM in collaborazione con le Associazioni ACTO Onlus, LOTO Onlus, Mai più sole e aBRCAdaBRA, con il sostegno non condizionato di GSK, ed è dedicata alle informazioni sulla malattia e i percorsi di cura.
Obiettivo della campagna è invitare le donne e le pazienti a "mantenersi informate" proprio perché oggi sul fronte del tumore ovarico sono molte le cose da sapere e le novità da conoscere: in primo luogo i progressi della ricerca e delle terapie, che stanno migliorando sopravvivenza e qualità di vita, ma anche i test molecolari, che permettono alle pazienti di accedere al trattamento più appropriato. per il proprio tipo di tumore. Ma ancora più importante è imparare a riconoscere per tempo i segnali della malattia nelle fasi iniziali, per anticipare la diagnosi e aumentare le chance di guarigione.
Terapia
Anche se il tumore ovarico resta uno dei più aggressivi tumori femminili, lo scenario è in evoluzione grazie alle innovazioni nelle tecniche chirurgiche e l'avvento di nuove strategie terapeutiche.
Uno dei passi in avanti più importanti è la possibilità di utilizzare, in fase di mantenimento dopo la chemioterapia, terapie orali con i PARP inibitori che hanno migliorato in modo significativo la possibilità delle pazienti di prolungare il tempo libero da malattia indipendentemente dal tipo di tumore ovarico e dalla presenza o meno di mutazioni genetiche.
Già di utilizzo per i pazienti con mutazione BRCA, i PARPi sono opzione terapeutica di recente introduzione anche per le pazienti senza mutazione BRCA che rappresentano circa il 75% del totale che avevano poche alternative terapeutiche e con limitata risposta clinica.
Ad oggi, 3 pazienti su 4 senza mutazione BRCA (Wild Type) in recidiva non sono in terapia di mantenimento con un PARPi o non lo ricevono in modo tempestivo ma sicuramente questo dato tenderà a migliore nel tempo vista l'elevata efficacia e maneggevoli effetti collaterali che consentono di condurre una vita normale, mantenere il lavoro e svolgere le attività quotidiane.
Questi farmaci allontanano le recidive di malattia donando alle pazienti più tempo di vita con qualità per dedicarsi alle proprie attività e ai propri interessi.
Mercedes Bradaschia
Bibliografia
- Ovarian cancer: epidemiology and risk factors. La Vecchia C et al. Eur J Cancer Prev. (2017)
- Ovarian Cancer: An Integrated Review. Stewart C et al. Semin Oncol Nurs. (2019)
- Imaging and Screening of Ovarian Cancer. Lowry KP et al. Radiol Clin North Am. (2017)
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