Nasce la prima scuola nazionale di formazione AIL per i volontari
«Il volontariato è un'energia irrinunciabile della società, un patrimonio generato dalla comunità che si riverbera sulla qualità delle nostre vite. Persone accanto ad altre persone che sviluppano il senso della comunità», queste le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la conferenza di presentazione della prima Scuola Nazionale di Formazione AIL per Volontari, svoltasi a Padova, città eletta Capitale europea del volontariato.
Il Terzo settore, quello del volontariato, è la spina dorsale del Paese, un esercito del bene che durante la crisi ha fatto la differenza, cruciale per la ripresa e terzo pilastro dell'economia.
Volontari sereni, consapevoli e competenti, capaci di affrontare e risolvere le più diverse situazioni. È questo l'identikit del volontariato del terzo millennio, che diventa sempre più cruciale per la ripresa e lo sviluppo dell'Italia e chiede considerazione per il suo ruolo. Per questo AIL - Associazione Italiana contro leucemie , linfomi e mieloma ha istituito la Scuola per i Volontari per accoglierli, prepararli e accompagnarli nel sostegno ai malati ematologici.
La prima Scuola Nazionale di Formazione AIL per Volontari
La Scuola di Formazione, da Bolzano a Ragusa, ha l'obiettivo di insegnare i principi e i valori fondamentali del volontariato per realizzare in maniera efficace la mission di AIL da oltre 50 anni al fianco dei malati contro i tumori del sangue, con l'obiettivo di sostenere la ricerca, l'assistenza e sensibilizzare l'opinione pubblica.
«La cura del benessere del volontario è la cura del benessere dell'Associazione - dichiara Sergio Amadori, Presidente Nazionale AIL - L'organizzazione vuole che i suoi volontari siano sereni e responsabili, vuole accrescere la cultura del dono solidale e potenziare le fila dei suoi volontari. Mettere a punto programmi di formazione specifici e linee guida omogenee da nord a sud dell'Italia è la strategia vincente. La Scuola nasce dopo un lungo lavoro, grazie all'esperienza maturata dai volontari più esperti e dalle competenze delle psicologhe AIL. Vogliamo che essa diventi punto di riferimento per quanti desiderano avvicinarsi alla nostra organizzazione e che consenta quell'ulteriore salto di qualità che oggi è richiesto al Terzo settore»
Volontari sereni, consapevoli e competenti
«È un lavoro complesso e molto delicato quello del volontario, il cui ruolo è cresciuto nel tempo; si capisce allora come tutto questo debba essere affrontato non solo spinti dalla leva umanitaria e dalla solidarietà ma supportato da una certa professionalità - afferma Giuseppe Toro, Presidente AIL Palermo-Trapani e Responsabile della Scuola di Formazione - Il volontariato non è più improvvisazione. Tutte le fasi del percorso di cura sono momenti cruciali e a volte spinosi, non basta essere motivati. Riteniamo che il volontario nell'attuale società, per essere pronto a compiere la sua missione, debba avere una adeguata preparazione psicologica, igienico-sanitaria oltre che scientifica».
Il programma di studio comprende tre giornate di lavoro ogni due settimane, una formazione di base tenuta da volontari esperti, da psicologi e personale sanitario e, per le giovani leve, incontri formativi, colloqui e tutoraggio con supervisione delle attività. La tendenza è verso la continuità formativa.
I numeri del Terzo settore
Un pianeta, quello del Terzo settore, in continuo cambiamento grazie anche alla Legge delega 106/2016 che lo riforma. Trecentocinquantamila organizzazioni che danno lavoro a oltre un milione di persone, quasi 6 milioni di donne e uomini che volontariamente e gratuitamente donano se stessi a chi è nel bisogno, un valore di 80 miliardi di euro. Ma se è vero che il Terzo settore contribuisce ad accrescere la coscienza civile del territorio e a migliorare la coesione sociale attraverso la sua partecipazione alla vita comunitaria, esso chiede pure il riconoscimento del suo ruolo.
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