15 marzo 2021
Eventi, Speciale Prediabete
Diabete e sport: alla Milano-Sanremo il Team Novo Nordisk
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La Milano-Sanremo è la "classicissima" di primavera del ciclismo e anche quest'anno, il 20 marzo, vedrà la partecipazione della prima squadra al mondo di ciclisti professionisti con diabete: il Team Novo Nordisk.
Il 18 marzo, dalle 11.00 alle 12.10, si terrà un webstreaming di presentazione della partecipazione del Team Novo Nordisk alla Milano-Sanremo 2021.
Nel Team internazionale, la cui missione è ispirare, informare e trasmettere un messaggio di consapevolezza alle persone che hanno il diabete, dimostrando che è possibile convivere con questa realtà e allo stesso tempo perseguire e realizzare i propri obiettivi personali, vi sono due italiani.
Il "veterano" è Andrea Peron, 32 anni, da Borgoricco (Padova), già da nove stagioni con la squadra, al quale il diabete di tipo 1 è stato diagnosticato a 16 anni, ma questo non gli ha impedito di diventare professionista e poter partecipare diverse volte alla classicissima, dove lo sprinter per due volte è stato in fuga per la maggior parte dei 298 chilometri.
Più recente l'ingresso nel team di Umberto Poli, 27 anni da Verona, al suo quinto anno da professionista, anch'egli con diagnosi di diabete di tipo 1 a 16 anni. Al suo debutto, nel 2017, è partito come il corridore più giovane della gara ed è rimasto in fuga per la gran parte del percorso. «Per me avere il diabete non è una debolezza, ma la mia forza che mi fa lottare ogni giorno per aiutare tutti i giovani a perseguire i propri sogni» afferma Poli.
Due sono gli aspetti più rilevanti di questa partecipazione alla Milano-Sanremo: da un lato questi atleti rappresentano un esempio per tutti riguardo all'importanza dell'esercizio fisico per la salute, dall'altro testimoniano che il diabete non deve rappresentare un limite allo svolgimento di attività sportiva (anche agonistica ad alto livello, sotto adeguato controllo medico), ma anzi è benefico.
Il ciclismo è un utile alleato per una migliore gestione del diabete sia negli adulti sia nei bambini. Trattandosi di uno sport aerobico è indicato per migliorare il controllo della glicemia, prevenire le complicazioni e favorire la salute dell'apparato cardiocircolatorio. Ma, più in generale, è l'attività fisica nel suo complesso a essere raccomandata per la gestione del diabete. Questo perché, oltre ai benefici generici per la salute, come la perdita di peso e la riduzione dei fattori di rischio delle malattie cardiovascolari, l'esercizio fa sì che l'insulina prodotta dall'organismo (o la terapia insulinica) possano lavorare meglio.
A tale proposito, Phil Southerland, cofondatore e Ceo del Team Novo Nordisk, il quale nel 2012 decise di creare questa squadra per ispirare, educare e incoraggiare le persone con diabete in tutto il mondo, ama ripetere che «l'esercizio fisico è il farmaco vincente per la gestione della malattia diabetica che però, purtroppo, non viene ancora prescritto a sufficienza».
I 100 anni dell’insulina
Quando nel 1921, il dottor Frederick Grant Banting e il suo studente e assistente, Charles Herbert Best scoprirono come estrarre insulina, il diabete era ancora una malattia fatale e l'aspettativa di vita era veramente breve. «Insulina, vaccini e penicillina, sono state le scoperte più straordinarie ed importanti nella storia della medicina, un farmaco salvavita che ha cambiato per sempre la storia delle persone con diabete» ha spiegato Paolo Di Bartolo, Presidente dell'Associazione Medici Diabetologi. «In questi cento anni, la terapia insulinica si è evoluta adattandosi ai mutevoli e crescenti bisogni di salute della popolazione con diabete e oggi proprio grazie alle incredibile galoppata della ricerca medica e alla straordinaria evoluzione della terapia l'aspettativa di vita di una persona con diabete tipo 1 è sovrapponibile a quella di una persona senza diabete».
Oggi dunque, rispetto a 100 anni fa lo scenario è completamente mutato e la qualità dell'assistenza diabetologica ancora, dopo questo primo secolo di diabetologia, è in continuo miglioramento. Le innovazioni tecnologiche, le nuove formulazioni e i nuovi metodi di somministrazione dell'insulina, così come la disponibilità di nuovi farmaci per il diabete di tipo 2 e di nuovi devices per il controllo glicemico, supportano quotidianamente le persone con diabete per un migliore controllo e gestione della malattia.
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Il 18 marzo, dalle 11.00 alle 12.10, si terrà un webstreaming di presentazione della partecipazione del Team Novo Nordisk alla Milano-Sanremo 2021.
Il Team Novo Nordisk
Nel Team internazionale, la cui missione è ispirare, informare e trasmettere un messaggio di consapevolezza alle persone che hanno il diabete, dimostrando che è possibile convivere con questa realtà e allo stesso tempo perseguire e realizzare i propri obiettivi personali, vi sono due italiani.
Il "veterano" è Andrea Peron, 32 anni, da Borgoricco (Padova), già da nove stagioni con la squadra, al quale il diabete di tipo 1 è stato diagnosticato a 16 anni, ma questo non gli ha impedito di diventare professionista e poter partecipare diverse volte alla classicissima, dove lo sprinter per due volte è stato in fuga per la maggior parte dei 298 chilometri.
Più recente l'ingresso nel team di Umberto Poli, 27 anni da Verona, al suo quinto anno da professionista, anch'egli con diagnosi di diabete di tipo 1 a 16 anni. Al suo debutto, nel 2017, è partito come il corridore più giovane della gara ed è rimasto in fuga per la gran parte del percorso. «Per me avere il diabete non è una debolezza, ma la mia forza che mi fa lottare ogni giorno per aiutare tutti i giovani a perseguire i propri sogni» afferma Poli.
Esercizio fisico per la salute
Due sono gli aspetti più rilevanti di questa partecipazione alla Milano-Sanremo: da un lato questi atleti rappresentano un esempio per tutti riguardo all'importanza dell'esercizio fisico per la salute, dall'altro testimoniano che il diabete non deve rappresentare un limite allo svolgimento di attività sportiva (anche agonistica ad alto livello, sotto adeguato controllo medico), ma anzi è benefico.
Il ciclismo è un utile alleato per una migliore gestione del diabete sia negli adulti sia nei bambini. Trattandosi di uno sport aerobico è indicato per migliorare il controllo della glicemia, prevenire le complicazioni e favorire la salute dell'apparato cardiocircolatorio. Ma, più in generale, è l'attività fisica nel suo complesso a essere raccomandata per la gestione del diabete. Questo perché, oltre ai benefici generici per la salute, come la perdita di peso e la riduzione dei fattori di rischio delle malattie cardiovascolari, l'esercizio fa sì che l'insulina prodotta dall'organismo (o la terapia insulinica) possano lavorare meglio.
A tale proposito, Phil Southerland, cofondatore e Ceo del Team Novo Nordisk, il quale nel 2012 decise di creare questa squadra per ispirare, educare e incoraggiare le persone con diabete in tutto il mondo, ama ripetere che «l'esercizio fisico è il farmaco vincente per la gestione della malattia diabetica che però, purtroppo, non viene ancora prescritto a sufficienza».
I 100 anni dell’insulina
Quando nel 1921, il dottor Frederick Grant Banting e il suo studente e assistente, Charles Herbert Best scoprirono come estrarre insulina, il diabete era ancora una malattia fatale e l'aspettativa di vita era veramente breve. «Insulina, vaccini e penicillina, sono state le scoperte più straordinarie ed importanti nella storia della medicina, un farmaco salvavita che ha cambiato per sempre la storia delle persone con diabete» ha spiegato Paolo Di Bartolo, Presidente dell'Associazione Medici Diabetologi. «In questi cento anni, la terapia insulinica si è evoluta adattandosi ai mutevoli e crescenti bisogni di salute della popolazione con diabete e oggi proprio grazie alle incredibile galoppata della ricerca medica e alla straordinaria evoluzione della terapia l'aspettativa di vita di una persona con diabete tipo 1 è sovrapponibile a quella di una persona senza diabete».
Oggi dunque, rispetto a 100 anni fa lo scenario è completamente mutato e la qualità dell'assistenza diabetologica ancora, dopo questo primo secolo di diabetologia, è in continuo miglioramento. Le innovazioni tecnologiche, le nuove formulazioni e i nuovi metodi di somministrazione dell'insulina, così come la disponibilità di nuovi farmaci per il diabete di tipo 2 e di nuovi devices per il controllo glicemico, supportano quotidianamente le persone con diabete per un migliore controllo e gestione della malattia.
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