09 maggio 2021
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Reflusso gastroesofageo, benefici da fico d'india e olivo
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La malattia da reflusso gastroesofageo è un disturbo della motilità gastrointestinale che deriva dal reflusso del contenuto dello stomaco nell'esofago o nella cavità orale, causando sintomi o complicazioni. I sintomi tipici della malattia da reflusso sono il bruciore di stomaco e il rigurgito del contenuto gastrico nell'orofaringe. Il bruciore di stomaco è una condizione di disagio che può irradiarsi dietro lo sterno e nel collo, è in genere peggiore dopo i pasti o quando si è in posizione reclinata e può essere alleviato dagli antiacidi. Si può aggravare col rigurgito che è il riflusso del contenuto gastrico nella bocca o nell'ipofaringe. Il dolore epigastrico può anche essere un sintomo della patologia; i sintomi extraesofagei includono erosioni dentali, laringite, tosse e asma. La malattia da reflusso gastroesofageo è una condizione cronica con un'alta prevalenza nei paesi occidentali. I principali meccanismi coinvolti sono episodi transitori di rilassamento dello sfintere esofageo inferiore e una diminuzione della pressione dello sfintere esofageo inferiore. I farmaci attualmente utilizzati sono efficaci sui sintomi del reflusso, ma solo fintanto che vengono somministrati, perché non modificano la barriera del reflusso.
Si ritiene generalmente che alcuni nutrienti o alimenti aumentino la frequenza dei sintomi del reflusso gastroesofageo, pertanto i medici raccomandano cambiamenti nella dieta e alcuni pazienti evitano cibi che possono creare problemi. Ad esempio, l'assunzione di grassi aumenta la percezione dei sintomi da reflusso. Caffè e cioccolato, assunti regolarmente, inducono al peggioramento del reflusso gastroesofageo e aumentano l'esposizione dell'esofago inferiore agli acidi. I cibi piccanti potrebbero indurre il bruciore di stomaco, ma il meccanismo esatto non è ancora noto. La birra e il vino provocano un peggioramento dei sintomi principalmente nella prima ora dall'assunzione. Per altri alimenti, come il cibo fritto o le bevande gassate, i dati sul reflusso gastroesofageo sono scarsi. Allo stesso modo, ci sono pochi dati sul tipo di dieta da seguire per far fronte a situazioni patologiche del genere; tuttavia, pare che sia la dieta mediterranea sia una dieta a bassissimo contenuto di carboidrati potrebbero essere vantaggiose. Per quanto riguarda le pratiche legate alla dieta, dati coerenti hanno mostrato che un "intervallo pasto-sonno breve" favorisce gli episodi di reflusso, pertanto alcuni autori raccomandano che la cena dovrebbe essere almeno quattro ore prima di coricarsi; per cui, evitare il clinostatismo aiuterebbe a migliorare le condizioni di salute. Tutte queste raccomandazioni dovrebbero considerare il peso del paziente, perché diverse metanalisi hanno mostrato un'associazione positiva tra l'aumento dell'indice di massa corporea e la malattia da reflusso gastroesofageo.
Il disagio gastrointestinale, caratterizzato da patologie tra cui la malattia da reflusso gastroesofageo, è un disturbo che colpisce il 40% della popolazione mondiale. Un interessante studio, randomizzato in doppio cieco, controllato con placebo, ha valutato l'effetto di un estratto standardizzato di Opuntia ficus indica L. e Olea europaea L. in pazienti con disagio gastrointestinale per 8 settimane. Gli estratti producono un beneficio importante perché con un trattamento veloce, efficace e ben tollerato è possibile migliorare la qualità della vita dei pazienti riducendo notevolmente i sintomi, come si evince dai questionari Gastrointestinal Quality of Life Index (GIQLI) e GERD Symptom Assessment Scale (GSAS) compilati dai pazienti, i quali hanno messo alla luce, con estrema precisione, l'efficacia di questo trattamento.
Fabio Milardo
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Il problema dell'alimentazione
Si ritiene generalmente che alcuni nutrienti o alimenti aumentino la frequenza dei sintomi del reflusso gastroesofageo, pertanto i medici raccomandano cambiamenti nella dieta e alcuni pazienti evitano cibi che possono creare problemi. Ad esempio, l'assunzione di grassi aumenta la percezione dei sintomi da reflusso. Caffè e cioccolato, assunti regolarmente, inducono al peggioramento del reflusso gastroesofageo e aumentano l'esposizione dell'esofago inferiore agli acidi. I cibi piccanti potrebbero indurre il bruciore di stomaco, ma il meccanismo esatto non è ancora noto. La birra e il vino provocano un peggioramento dei sintomi principalmente nella prima ora dall'assunzione. Per altri alimenti, come il cibo fritto o le bevande gassate, i dati sul reflusso gastroesofageo sono scarsi. Allo stesso modo, ci sono pochi dati sul tipo di dieta da seguire per far fronte a situazioni patologiche del genere; tuttavia, pare che sia la dieta mediterranea sia una dieta a bassissimo contenuto di carboidrati potrebbero essere vantaggiose. Per quanto riguarda le pratiche legate alla dieta, dati coerenti hanno mostrato che un "intervallo pasto-sonno breve" favorisce gli episodi di reflusso, pertanto alcuni autori raccomandano che la cena dovrebbe essere almeno quattro ore prima di coricarsi; per cui, evitare il clinostatismo aiuterebbe a migliorare le condizioni di salute. Tutte queste raccomandazioni dovrebbero considerare il peso del paziente, perché diverse metanalisi hanno mostrato un'associazione positiva tra l'aumento dell'indice di massa corporea e la malattia da reflusso gastroesofageo.
Il fico d'india e l'olivo
Il disagio gastrointestinale, caratterizzato da patologie tra cui la malattia da reflusso gastroesofageo, è un disturbo che colpisce il 40% della popolazione mondiale. Un interessante studio, randomizzato in doppio cieco, controllato con placebo, ha valutato l'effetto di un estratto standardizzato di Opuntia ficus indica L. e Olea europaea L. in pazienti con disagio gastrointestinale per 8 settimane. Gli estratti producono un beneficio importante perché con un trattamento veloce, efficace e ben tollerato è possibile migliorare la qualità della vita dei pazienti riducendo notevolmente i sintomi, come si evince dai questionari Gastrointestinal Quality of Life Index (GIQLI) e GERD Symptom Assessment Scale (GSAS) compilati dai pazienti, i quali hanno messo alla luce, con estrema precisione, l'efficacia di questo trattamento.
Fabio Milardo
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