17 maggio 2022
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Ipotiroidismo: in caso di ricovero più problemi se il trattamento non è adatto
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Il trattamento non adeguato dell'ipotiroidismo è associato a esiti ospedalieri peggiori
Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, il trattamento non adeguato dell'ipotiroidismo è associato a esiti ospedalieri peggiori. «Abbiamo scoperto che quei pazienti che erano stati trattati in modo insufficiente con l'ormone tiroideo, anche settimane o mesi prima di un ricovero in ospedale, avevano esiti peggiori rispetto a quelli senza ipotiroidismo, e questo fatto non era mai stato mostrato in precedenza» spiega Matthew Ettleson, dell'Università di Chicago, che ha guidato il gruppo di lavoro.
Utilizzando un ampio database che comprendeva adulti statunitensi di età inferiore ai 65 anni, i ricercatori hanno esaminato i dati su 43.478 pazienti, 8.873 dei quali presentavano ipotiroidismo primario. In generale, i pazienti con ipotiroidismo tendevano ad essere più anziani, avevano maggiori probabilità di essere donne e avevano tassi più elevati di diabete, malattie renali croniche e malattie reumatologiche. La grande maggioranza era stata trattata con levotiroxina, mentre ad alcuni era stata prescritta liotironina o estratto di tiroide essiccato. I pazienti con ipotiroidismo sono stati classificati secondo il livello basale di tireotropina (TSH) prima del ricovero, ovvero basso (TSH <0,40 mUI/L), normale (TSH 0,40-4,50 mUI/L), intermedio (TSH 4,51-10,00 mUI/L) e alto (TSH >10,00 mIU/l).
I pazienti con livelli elevati di tireotropina prima del ricovero in ospedale hanno avuto una degenza di 1,2 giorni più lunga rispetto ai pazienti senza ipotiroidismo, e quelli con un livello elevato di TSH pre-ospedalizzazione avevano anche un rischio maggiore del 49% di riammissione a 30 giorni e un rischio maggiore del 43% di riammissione a 90 giorni. D'altra parte, i pazienti con ipotiroidismo ben trattati che avevano livelli normali di TSH prima del ricovero ospedaliero presentavano rischi significativamente inferiori sia per la mortalità intraospedaliera che per la riammissione a 90 giorni rispetto a quelli senza ipotiroidismo.
Non sono state osservate differenze tra le persone con livelli di TSH intermedi o bassi e controlli abbinati senza ipotiroidismo. Gli esperti sottolineano che è improbabile che la sostituzione dell'ormone tiroideo fornisca un vantaggio rispetto alla produzione endogena dello stesso negli esiti ospedalieri, ma che probabilmente livelli compresi nell'intervallo corretto dopo la cura possono essere intesi come un indice surrogato per un'assistenza sanitaria regolare e per l'adesione alla terapia medica, il che probabilmente porta a risultati migliori.
Fonte: Doctor33
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