01 gennaio 2023
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Bellardita, psicologa: tieni a mente la felicità!
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Ma di che cosa parliamo quando parliamo di "Felicità"? È un diritto? È un dovere? Ha a che fare con la fortuna? Con l'aiuto della dr.ssa Lara Bellardita, psicologa clinica della salute e psicoterapeuta, andremo alla ricerca della felicità.
I ricercatori che da più di 20 anni conducono ricerche su cosa rende felici hanno contributo a sfatare molti miti e a dare utili indicazioni su come "diventare persone felici". La prima cosa da chiarire è ciò di cui NON stiamo parlando: secondo le ricerche dell'Università di Berkeley e Stanford e della Penn State, la Felicità non va intesa come un transitorio momento di soddisfazione e gratificazione di bisogni contingenti. Non va considerata neanche uno stato d'animo che porta a vedere tutto positivo intorno a noi, in maniera superficiale e acritica. Martin Seligman, uno dei principali ricercatori in questo ambito e fondatore della Psicologia Positiva, descrive la "Felicità" o meglio il "benessere", come preferisce definirlo, la combinazione di cinque fattori: emozioni positive, coinvolgimento, relazioni positive, significato e realizzazione.
Le cinque dimensioni del benessere del modello di Seligman sono qualcosa che possiamo contribuire a determinare nella nostra vita quotidiana. Le ricerche mostrano che persone che hanno affrontato - o stanno affrontando - eventi traumatici non rispondono tutte allo stesso modo; coloro che riescono, nonostante le avversità, a trovare un significato in ciò che sta accadendo, a cercare il supporto negli altri o a impegnarsi per il bene degli altri, a continuare a progettare il futuro, godere di piccoli momenti di bellezza e perdersi in un lavoro manuale o intellettuale sono in grado di mantenere o ritrovare una possibilità di benessere.
È importante non cadere nella trappola di considerare la felicità come un prodotto che si acquista con la stessa facilità di un vestito nuovo. È illusorio pensare che il benessere psicologico possa essere uno stato - o persino uno status - che si acquisisce in maniera "magica". È bensì il frutto di un processo di acquisizione di consapevolezza di sé, dei propri limiti e delle proprie risorse, e di comportamenti virtuosi che si possono imparare e allenare ogni giorno.
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I ricercatori che da più di 20 anni conducono ricerche su cosa rende felici hanno contributo a sfatare molti miti e a dare utili indicazioni su come "diventare persone felici". La prima cosa da chiarire è ciò di cui NON stiamo parlando: secondo le ricerche dell'Università di Berkeley e Stanford e della Penn State, la Felicità non va intesa come un transitorio momento di soddisfazione e gratificazione di bisogni contingenti. Non va considerata neanche uno stato d'animo che porta a vedere tutto positivo intorno a noi, in maniera superficiale e acritica. Martin Seligman, uno dei principali ricercatori in questo ambito e fondatore della Psicologia Positiva, descrive la "Felicità" o meglio il "benessere", come preferisce definirlo, la combinazione di cinque fattori: emozioni positive, coinvolgimento, relazioni positive, significato e realizzazione.
Le cinque dimensioni del benessere
Le cinque dimensioni del benessere del modello di Seligman sono qualcosa che possiamo contribuire a determinare nella nostra vita quotidiana. Le ricerche mostrano che persone che hanno affrontato - o stanno affrontando - eventi traumatici non rispondono tutte allo stesso modo; coloro che riescono, nonostante le avversità, a trovare un significato in ciò che sta accadendo, a cercare il supporto negli altri o a impegnarsi per il bene degli altri, a continuare a progettare il futuro, godere di piccoli momenti di bellezza e perdersi in un lavoro manuale o intellettuale sono in grado di mantenere o ritrovare una possibilità di benessere.
La felicità è una questione di allenamento
È importante non cadere nella trappola di considerare la felicità come un prodotto che si acquista con la stessa facilità di un vestito nuovo. È illusorio pensare che il benessere psicologico possa essere uno stato - o persino uno status - che si acquisisce in maniera "magica". È bensì il frutto di un processo di acquisizione di consapevolezza di sé, dei propri limiti e delle proprie risorse, e di comportamenti virtuosi che si possono imparare e allenare ogni giorno.
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