06 luglio 2015
Interviste
Come affrontare il gran caldo in gravidanza
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Con le ondate di caldo che hanno già cominciato a colpire la penisola diventa cruciale adottare contromisure efficaci, soprattutto per chi attraversa un periodo particolarmente impegnativo e delicato come la gravidanza. Dica33 ha interpellato la ginecologa Irene Cetin - docente dell'Università di Milano e responsabile del Centro di ricerche Fetali Giorgio Pardi presso l'Ospedale Sacco, dove si occupa in particolare di diagnosi precoce e profilassi del parto pretermine - per commentare insieme a lei le raccomandazioni riassunte nell'opuscolo pubblicato dal Ministero della Salute "Estate sicura. Come vincere il caldo in gravidanza" scaricabile in pdf.
Professoressa Cetin, gli studi epidemiologici recenti segnalano un aumento dei rischi di parto prematuro quando la temperatura ambientale è molto alta, soprattutto in presenza di aria inquinata. Come si possono prevenire i pericoli?
«La gravidanza comporta numerosi cambiamenti fisiologici nel corpo della donna, tra cui uno dei più significativi è l'aumento del volume del sangue materno, che deve assicurare un adeguato flusso sanguigno alla placenta. Questo richiede un'adeguata idratazione, necessaria anche per il mantenimento di un volume adeguato di liquido amniotico.
Per questo motivo durante le ondate di caldo, in cui la sudorazione comporta una intensa perdita di liquidi e sali minerali preziosi per l'equilibrio materno-fetale, è fondamentale aumentare l'introito di liquidi. Oltre al rischio di parto prematuro, si può così ridurre anche quello di tromboembolia, che già cresce durante la gravidanza, anche in condizioni di perfetta idratazione».
Ci sono bevande più adatte di altre?
«In generale alla donna in gravidanza si raccomanda di limitare drasticamente il tè e soprattutto il caffè, e tutte le bibite industriali, gassate e non, che spesso contengono in misura maggiore o minore zucchero aggiunto. Ovviamente anche gli alcolici vanno evitati. La bevanda più adatta in assoluto è l'acqua, preferibilmente di un tipo che sia ricco di oligoelementi, tranne ovviamente per chi soffre di calcoli. La temperatura non deve mai essere molto fredda».
E come si fa a capire se si sta bevendo a sufficienza?
«Le raccomandazioni del Ministero parlano di almeno due litri d'acqua al giorno. Nella mia esperienza ho incontrato molte donne che non si rendono conto di bere davvero troppo poco. Soprattutto per loro, può essere importante non eliminare le bevande come il tè se fanno parte delle loro abitudini, ma sostituirle con la versione deteinata preparata in casa. Lo stesso per succhi e spremute, che vanno benissimo se non si aggiungono zuccheri. Occorre poi tener presente che molta acqua può arrivare dal cibo, se si mettono in tavola verdure e frutta fresca (ovviamente ben lavata)».
Accanto all'idratazione, che cosa può essere utile fare per affrontare il grande caldo?
«Per combattere la sensazione di caldo opprimente possono essere utili bagni e docce con acqua tiepida, o più semplicemente il ricorso a un po' d'acqua del rubinetto per bagnare viso e braccia, in particolare i polsi.
L'abbigliamento ideale è quello in cotone leggero che lascia scoperte gambe e braccia, facilitando la traspirazione e assicurando il miglior controllo della temperatura. Può essere molto utile un cappello leggero che assicuri un po' d'ombra, o un foulard che protegga la testa.
All'aperto - ricordando di evitare se possibile di uscire nelle ore centrali della giornata - durante le normali attività quotidiane può essere utile lasciar ricevere alla pelle una blanda esposizione solare per una mezzoretta senza protezioni particolari, così da assicurare la normale produzione di vitamina D, proteggendola poi con filtri solari adeguati se si rimane esposti per periodi più lunghi.
L'opuscolo del Ministero, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio, fornisce anche utili consigli per migliorare il microclima della propria abitazione oscurando le finestre su cui batte il sole con tende, persiane, veneziane o altri accorgimenti, regolando apertura e chiusura in base alla circolazione di aria più fresca. Per chi ha il condizionatore, la raccomandazione è di regolare temperatura tra i 24 e i 26 gradi».
Fabio Turone
Professoressa Cetin, gli studi epidemiologici recenti segnalano un aumento dei rischi di parto prematuro quando la temperatura ambientale è molto alta, soprattutto in presenza di aria inquinata. Come si possono prevenire i pericoli?
«La gravidanza comporta numerosi cambiamenti fisiologici nel corpo della donna, tra cui uno dei più significativi è l'aumento del volume del sangue materno, che deve assicurare un adeguato flusso sanguigno alla placenta. Questo richiede un'adeguata idratazione, necessaria anche per il mantenimento di un volume adeguato di liquido amniotico.
Per questo motivo durante le ondate di caldo, in cui la sudorazione comporta una intensa perdita di liquidi e sali minerali preziosi per l'equilibrio materno-fetale, è fondamentale aumentare l'introito di liquidi. Oltre al rischio di parto prematuro, si può così ridurre anche quello di tromboembolia, che già cresce durante la gravidanza, anche in condizioni di perfetta idratazione».
Ci sono bevande più adatte di altre?
«In generale alla donna in gravidanza si raccomanda di limitare drasticamente il tè e soprattutto il caffè, e tutte le bibite industriali, gassate e non, che spesso contengono in misura maggiore o minore zucchero aggiunto. Ovviamente anche gli alcolici vanno evitati. La bevanda più adatta in assoluto è l'acqua, preferibilmente di un tipo che sia ricco di oligoelementi, tranne ovviamente per chi soffre di calcoli. La temperatura non deve mai essere molto fredda».
E come si fa a capire se si sta bevendo a sufficienza?
«Le raccomandazioni del Ministero parlano di almeno due litri d'acqua al giorno. Nella mia esperienza ho incontrato molte donne che non si rendono conto di bere davvero troppo poco. Soprattutto per loro, può essere importante non eliminare le bevande come il tè se fanno parte delle loro abitudini, ma sostituirle con la versione deteinata preparata in casa. Lo stesso per succhi e spremute, che vanno benissimo se non si aggiungono zuccheri. Occorre poi tener presente che molta acqua può arrivare dal cibo, se si mettono in tavola verdure e frutta fresca (ovviamente ben lavata)».
Accanto all'idratazione, che cosa può essere utile fare per affrontare il grande caldo?
«Per combattere la sensazione di caldo opprimente possono essere utili bagni e docce con acqua tiepida, o più semplicemente il ricorso a un po' d'acqua del rubinetto per bagnare viso e braccia, in particolare i polsi.
L'abbigliamento ideale è quello in cotone leggero che lascia scoperte gambe e braccia, facilitando la traspirazione e assicurando il miglior controllo della temperatura. Può essere molto utile un cappello leggero che assicuri un po' d'ombra, o un foulard che protegga la testa.
All'aperto - ricordando di evitare se possibile di uscire nelle ore centrali della giornata - durante le normali attività quotidiane può essere utile lasciar ricevere alla pelle una blanda esposizione solare per una mezzoretta senza protezioni particolari, così da assicurare la normale produzione di vitamina D, proteggendola poi con filtri solari adeguati se si rimane esposti per periodi più lunghi.
L'opuscolo del Ministero, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio, fornisce anche utili consigli per migliorare il microclima della propria abitazione oscurando le finestre su cui batte il sole con tende, persiane, veneziane o altri accorgimenti, regolando apertura e chiusura in base alla circolazione di aria più fresca. Per chi ha il condizionatore, la raccomandazione è di regolare temperatura tra i 24 e i 26 gradi».
Fabio Turone
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