Indigestione? 5 consigli utili
L'indigestione non è una malattia, è una indisposizione. Si manifesta quando stomaco e intestino faticano a garantire il regolare processo di digestione dopo un pasto troppo abbondante, troppo piccante, troppo grasso o dopo aver mangiato troppo in fretta. Insorgono fastidio addominale, sensazione di gonfiore, pesantezza, flatulenza, eruttazione. Ma pure reflusso alimentare o reflusso acido. Soprattutto quando ci si corica dopo aver mangiato o mentre si dorme. La digestione è messa a dura prova da uno stile di vita scorretto: stress, orari dei pasti irregolari, ansia, alimentazione sbilanciata, fumo. Il malessere è temporaneo ma l'esigenza è di liberarcene rapidamente. Nelle 24-48 ore successive all'indigestione, è consigliabile seguire un'alimentazione "leggera", quanto più possibile digeribile, per aiutare l'intestino a riposare.
Ecco cinque consigli utili.
Curare lo stile di vita - Prendersi il tempo necessario per preparare e consumare i pasti. Per quanto possibile, mantenere orari regolari per assicurare regolarità alla funzione digestiva. Masticare bene per evitare di ingerire gas durante il pasto e non bere con la cannuccia.
Limitare i grassi - Evitare formaggi grassi, fritti, insaccati, carni grasse, dolci. Limitare burro, formaggi a pasta dura. Usare padelle antiaderenti per non utilizzare troppi grassi durante la cottura. Limitare anche i cibi piccanti.
Evitare gas - Durante l'indigestione, e nelle giornate successive, non bere bevande gassate: dall'acqua minerale alle bibite, alla birra. Evitare anche alcol e sigarette che aumentano la produzione di acido cloridrico nello stomaco.
Limitare i cibi che fermentano - Gli alimenti che fermentano di più nell'intestino sono quelli molto ricchi di fibre (prodotti integrali, frutta e verdura con buccia, verdura cruda), verdure fermentabili (cavoli, cavolfiori, broccoli, cipolla), grassi cotti.
Adottare una dieta variata - Privilegiare proteine magre (pollame, pesce, carne magra), alimenti non troppo ricchi di fibre (patate, riso, pasta), frutta e verdura sbucciata (se possibile cotta), oli aggiunti alla fine della cottura come fonte di grassi.
Carla De Meo
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