Adolescenti: il menarca è sempre più precoce
Il menarca indica la comparsa della prima mestruazione. L'inizio varia dai 12 ai 14 anni. Prima degli 8 anni si parla di menarca precoce. Dopo i 14 anni si fa riferimento a menarca tardivo, soprattutto in presenza di ragazze sottopeso o che svolgono intensa attività fisica. Diversi studi hanno confermato che l'età media è diminuita dai 17 anni del 1840 ai 12 anni del 2000. E questo nella maggior parte dei Paesi sviluppati. Ora, un recente studio condotto su 71.341 donne statunitensi nate tra il 1950 e il 2005, e pubblicato dalla rivista scientifica JAMA Network, ha evidenziato come in America si stia andando verso un menarca ancora più precoce e un tempo più lungo per raggiungere la regolarità negli anni. Un mutamento importante che può essere spiegato da fattori ambientali come l'aumento del grasso sottocutaneo, un elevato indice di massa corporea e consumo di bevande zuccherate. Ma pure fattori genetici svolgono un ruolo cruciale nella progressione puberale.
Non si tratta comunque di un dato puramente statistico. Questa tendenza ad anticipare l'inizio delle mestruazioni influenza anche la salute dell'adolescente e della donna adulta. Sappiamo che un menarca tardivo è associato a un aumento del rischio di fratture. Ma in caso di menarca precoce, quali sono le implicazioni per la salute femminile? La ricerca scientifica lo collega ad un rischio più elevato (23% rispetto alle pazienti con mestruazioni ritardate) di sviluppare cancro al seno, ad un aumento del rischio di cancro dell'endometrio, a problemi mestruali e a obesità in età adulta. È stato associato a problemi psicosociali come ansia e depressione e a rapporti sessuali precoci. In media si tratta di donne più vulnerabili alla gravidanza anticipata e alle infezioni trasmesse sessualmente. E proprio perché vi è una fusione prematura delle placche di crescita epifisarie, l'altezza finale potrebbe essere inferiore a quella genetica. Si registra pure un aumento della prevalenza in età adulta di ipercolesterolemia con un maggior rischio di sviluppare malattie cardiovascolari come ipertensione, ictus e malattia coronarica.
È possibile fare prevenzione? In qualche misura sì. È necessario eliminare i fattori di rischio seguendo una dieta sana. Aumentare le porzioni di frutta e verdura, garantire un apporto proteico adeguato, limitare il consumo di bevande zuccherate e alimenti trasformati come dolci e cibi fritti. E aiutare i bambini a fare più movimento.
Carla De Meo
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