Più rischio obesità con la pubblicità

13 novembre 2009
Aggiornamenti e focus

Più rischio obesità con la pubblicità



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Gli spot televisivi che invitano al consumo di cibi poco salutari potrebbero contribuire all'aumento sempre più preoccupante del numero di adolescenti sovrappeso e obesi. Questa la conclusione di alcuni ricercatori americani che hanno analizzato i programmi, in lingua inglese e spagnola, seguiti alla televisione americana dai ragazzi nel corso del weekend. Lo studio pubblicato su Journal of Nutrition Education and Behavior ha permesso di evidenziare che in America una su cinque delle "reclame" televisive riguardano alimenti. In aggiunta, più del 70% degli spot promuovono l'acquisto di "fast-food" e cibi ricchi di grassi e zuccheri e soltanto l'1,7% quello di frutta e verdura. E, purtroppo, sono proprio i più piccoli i principali destinatari di questo tipo di spot che riesce a esercitare una notevole influenza negativa sul comportamento alimentare. I programmi per piccoli, che contengono il 76% in più per ora di pubblicità alimentari rispetto alle altre trasmissioni televisive, sarebbero interrotti ogni otto minuti da spot relativi ad alimenti. «La nostra indagine desta serie preoccupazioni per la salute dei più piccoli anche perché i messaggi pubblicitari dannosi vengono promulgati ai più giovani anche tramite internet» ha commentato Robert A. Bell, principale autore dello studio. (L.A.)

Journal of Nutrition Education and Behavior 2009, 41, 6, 406-413



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