20 novembre 2015
Aggiornamenti e focus, Speciale Salute del respiro
Crescere con un cane in casa protegge dall’asma
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Crescere con un cane in casa riduce le probabilità di diventare asmatici. Un'osservazione che sembra offrire nuova conferma all'ipotesi dell'igiene, la teoria secondo la quale il fatto di vivere in ambienti troppo puliti induce il sistema immunitario a rispondere con maggior facilità con reazioni di tipo allergico, a causa dell'assenza di una precoce esposizione a batteri e parassiti.
Il dato arriva dalla Svezia e fa parte di uno studio di grandi dimensioni: i ricercatori hanno infatti analizzato i dati relativi a oltre un milione di bambini nati fra il 2001 e il 2010 in cui hanno incrociato la presenza di una diagnosi di asma all'età di 6 anni con il fatto che i familiari possedessero un cane o animali da fattoria. Informazione quest'ultima facilmente ricavabile per il fatto che in Svezia i proprietari sono tenuti a registrare per legge il possesso di animali. È emerso così che il fatto che i bambini avessero vissuto con un cane nei primi anni di vita si associava a una riduzione del 15 per cento della successiva comparsa di asma, riduzione che raggiungeva ben il 52 per cento quando i bambini erano cresciuti a contatto con animali da fattoria.
In realtà quest'ultimo dato non è una novità; il vantaggio di questo studio sta però nei numeri: il fatto che le osservazioni sono state effettuate su oltre un milione di bambini consente infatti da annullare l'effetto di possibili fattori di interferenza, come la presenza di una familiarità per allergie, l'area di residenza e le condizioni socioeconomiche della famiglia. Lo studio sembra dunque suggerire che nei bambini non ancora allergici il fatto di vivere a contatto con un cane svolga un'azione protettiva nei confronti della comparsa di asma. Ovviamente diverso è il discorso per chi abbia già sviluppato un'allergia per il pelo di cani o gatti: in questo caso il bambino deve ovviamente evitare il contatto con questi animali.
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Il dato arriva dalla Svezia e fa parte di uno studio di grandi dimensioni: i ricercatori hanno infatti analizzato i dati relativi a oltre un milione di bambini nati fra il 2001 e il 2010 in cui hanno incrociato la presenza di una diagnosi di asma all'età di 6 anni con il fatto che i familiari possedessero un cane o animali da fattoria. Informazione quest'ultima facilmente ricavabile per il fatto che in Svezia i proprietari sono tenuti a registrare per legge il possesso di animali. È emerso così che il fatto che i bambini avessero vissuto con un cane nei primi anni di vita si associava a una riduzione del 15 per cento della successiva comparsa di asma, riduzione che raggiungeva ben il 52 per cento quando i bambini erano cresciuti a contatto con animali da fattoria.
In realtà quest'ultimo dato non è una novità; il vantaggio di questo studio sta però nei numeri: il fatto che le osservazioni sono state effettuate su oltre un milione di bambini consente infatti da annullare l'effetto di possibili fattori di interferenza, come la presenza di una familiarità per allergie, l'area di residenza e le condizioni socioeconomiche della famiglia. Lo studio sembra dunque suggerire che nei bambini non ancora allergici il fatto di vivere a contatto con un cane svolga un'azione protettiva nei confronti della comparsa di asma. Ovviamente diverso è il discorso per chi abbia già sviluppato un'allergia per il pelo di cani o gatti: in questo caso il bambino deve ovviamente evitare il contatto con questi animali.
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