20 novembre 2015
Aggiornamenti e focus
Cibo? Solo parlarne fa mangiare di più
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Non serve nemmeno avvicinarsi al piatto. A quanto pare per mangiare più del dovuto può bastare anche una parola. Questi almeno sono i dati emersi da due studi presentati nel corso della Obesity Week, un incontro recentemente svoltosi a Los Angeles e organizzato dalla American society for metabolic and bariatric surgery e dalla Obesity society. Secondo i ricercatori coinvolti nelle ricerche, infatti, alcune parole che riguardano il cibo - in aggiunta allo stress e a specifiche caratteristiche genetiche - possono innescare i meccanismi che portano a mangiare in modo scorretto.
Nel primo studio sono state coinvolte 17 persone obese e 12 con peso nella norma ai quali è stato chiesto di guardare parole che descrivevano cibi ad alto o a basso contenuto calorico. «Siamo andati a valutare l'attività del cervello di fronte a queste parole e abbiamo notato che le persone obese avevano una risposta più forte alle parole che indicavano cibi molto calorici» spiega Susan Carnell, della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora e autrice della ricerca.
E dopo aver aggiunto fattori di stress sociali e fisiologici ai partecipanti anche chi non aveva problemi con la bilancia ha mostrato risposte alterate alle parole che descrivevano cibi calorici, ma solo negli obesi questa risposta portava a mangiare di più nel pasto successivo.
«Questi dati suggeriscono che le persone obese e quelle magre rispondono in modo diverso agli stimoli legati in qualche modo al cibo» conclude l'autrice, che in un secondo studio ha valutato invece il legame tra risposta a parole legate al cibo e rischio di obesità. «In pratica abbiamo valutato un gruppo di adolescenti portatori di varianti genetiche che aumentano il rischio di obesità» spiega Carnell,affermando che lo studio aiuta a capire come queste specifiche caratteristiche genetiche lavorano, aumentando l'appetito e la quantità di cibo che si assume.
«Forse è possibile insegnare al nostro cervello come rispondere a certi stimoli legati al cibo» aggiunge Martin Binks, portavoce della Obesity society, «questi risultati, seppur preliminari, sono un passo avanti nella comprensione di come anche le parole possono influenzare il consumo di cibo e come altri fattori - stress e genetica in primo piano - possono modificare il nostro comportamento a tavola».
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