07 dicembre 2015
Aggiornamenti e focus
Rischi per la salute: attenzione al girovita!
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Una circonferenza vita troppo abbondante è nemica della buona salute anche se il numero sulla bilancia suggerisce che tutto va bene. Lo affermano dalle pagine della rivista Annals of internal medicine i ricercatori guidati da Francisco Lopez-Jimenez, professore di medicina alla Mayo clinic di Rochester (Stati Uniti) che hanno analizzato i dati di un sondaggio nazionale statunitense con l'intenzione di confrontare il rischio di morte prematura in oltre 15mila adulti seguiti per un periodo medio di ben 14 anni.
«L'obiettivo dello studio era valutare la relazione tra rischio di morire in generale e per cause cardiovascolari e la presenza di grasso addominale» spiega l'esperto, ricordando che questo legame al momento non è ancora del tutto chiaro, pur essendoci molti dati che indicano la pericolosità del grasso attorno al girovita.
Per raggiungere il loro obiettivo Lopez-Jimenez e colleghi hanno analizzato l'indice di massa corporea, un parametro calcolato su peso e altezza, ma anche il rapporto vita-fianchi, che permette di avere un'idea più precisa del grasso addominale.
«Dallo studio è emerso che le persone con un peso normale ma un eccesso di grasso attorno al girovita sono le peggiori in termini di sopravvivenza sul lungo periodo» afferma l'autore, «il rischio di morire prematuramente è maggiore per le persone con un peso normale e con grasso addominale non solo rispetto a chi è normopeso e non ha questo tipo di grasso, ma anche rispetto a chi è obeso o sovrappeso».
«Il grasso addominale è un grasso cattivo, legato a un aumento del colesterolo, dell'infiammazione, di malattie cardiovascolari e diabete» commenta sulla stessa rivista Paul Poirier, dell'Istituto di Cardiologia della Laval University, in Canada. A quanto pare dunque avere grasso attorno al girovita è molto peggio che avere la stessa quantità di grasso distribuito in altre parti del corpo, e si può essere obesi dal punto di vista del grasso addominale pur essendo normopeso dal punto di vista dei chili sulla bilancia.
«I risultati di questo studio forniscono un'ulteriore prova che si deve guardare oltre l'indice di massa corporea, un parametro che da solo non permette di calcolare in modo corretto i rischi sulla salute» conclude Poirer.
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