M-Health: salute e benessere sempre a portata di mano

06 giugno 2016
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M-Health: salute e benessere sempre a portata di mano



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Ci sono app che aiutano a misurare l'attività fisica svolta, quelle che contano per noi le calorie consumate ad ogni pasto, quelle che aiutano a monitorare il battito cardiaco e la sua frequenza e molte altre ancora. A queste si uniscono numerosi siti web che svolgono funzioni analoghe ai quali si accede sempre più spesso attraverso strumenti elettronici che sono sempre con noi: dallo smartphone al tablet, fino ad arrivare a speciali monitor, per esempio sotto forma di braccialetti, che si indossano 24 ore su 24. Tutti questo fa parte della cosiddetta m-health, o mobile-health, la "salute mobile" che ci segue ovunque andiamo.

Secondo un recente rapporto Censis, in Italia oltre un italiano su due (52,8 per cento) utilizza regolarmente uno smartphone e i numeri sono molto simili in tutti i paesi "sviluppati" e anche in molti paesi emergenti. Di fronte a tali dati appare chiaro che un'informazione o una strategia per monitorare la salute potrà raggiungere un enorme pubblico se basata sui nuovi telefoni sempre connessi alla rete. Inoltre, come si legge in un documento pubblicato nel 2015 dal Comitato Nazionale di Bioetica, questi strumenti possono portare "all'aumento della partecipazione attiva dei singoli cittadini alla gestione della propria salute e del proprio benessere".

E queste sono solo alcune delle ragioni alla base dell'incredibile sviluppo di app classificabili nella categoria m-health: nel 2013 erano circa 97mila, dedicate nel 70 per cento dei casi alla salute e al benessere del consumatore, mentre nel restante 30 per cento alla consultazione e monitoraggio del paziente, alle informazioni farmaceutiche e altro ancora. Ma se le potenzialità della m-health sono enormi, altrettanto importanti sono i dubbi ancora aperti quanto si ha a che fare con tali tecnologie. Gli esperti si interrogano innanzitutto sulla reale efficacia e precisione di questi strumenti capaci di generare molte informazioni che il cittadino si trova a dover gestire. E il dibattito è ancora molto acceso sul tema della privacy: mettere in rete dati sensibili quali quelli relativi alla salute è conforme alla tutela di cui ogni cittadino ha diritto? Tutte domande aperte alle quali è necessario trovare al più presto risposte valide.

Come ricordano gli esperti del Comitato Nazionale di Bioetica, oggi sono circa 100mila le applicazioni che si collocano nella categoria "Health & Fitness" e che includono tutti quegli strumenti per monitorare la propria attività fisica, il consumo di calorie e il peso corporeo. Ma scaricare una app o collegarsi regolarmente a un sito web non è sufficiente a garantire una salute di ferro. Per esempio non è detto che portare con sé uno strumento che tiene sotto controllo l'attività fisica possa servire da sprone per muoversi di più. Lo conferma uno studio recentemente condotto dai ricercatori della Clarkson University, negli Stati Uniti, su un gruppo di studenti di educazione fisica: avere con sé un contapassi non aumentava il livello di attività fisica svolta quotidianamente. Attenzione poi alle numerose app dedicate a perdere peso, tra le più gettonate soprattutto in vista dell'estate: Altroconsumo ne ha analizzate 30 disponibili in lingua italiana, scoprendo che spesso si tratta di strumenti creati solo per vendere integratori o altri prodotti dimagranti, oppure forniscono consigli privi di reali basi scientifiche. Quando si sceglie di scaricare una app dedicata alla salute è meglio quindi chiedere consiglio al proprio medico e cercare di selezionare solo quelle che hanno l'approvazione di società scientifiche serie e riconosciute.



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