Alzheimer: i campanelli d’allarme

08 settembre 2016
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Alzheimer: i campanelli d’allarme



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Tra i segni precoci della malattia di Alzheimer ce ne sono alcuni che riguardano il comportamento e non sono legati al cosiddetto decadimento cognitivo che in genere si tiene sotto controllo quando si sospetta la malattia. È quanto sostengono i ricercatori canadesi guidati da Zahinoor Ismail, del Hotchkiss Brain Institute dell'Università di Calgary, in Canada sulla base dei risultati di una ricerca presentata in occasione della Alzheimer's Association International Conference 2016 di Toronto.

«Questi campanelli d'allarme a livello comportamentale potrebbero indicare che qualcosa non va a livello cerebrale» spiega l'autore, ricordando che quando si parla di modifiche comportamentali non si intendono episodi isolati di ansia o depressione, ma modifiche che durano nel tempo. «La persona potrebbe per esempio diventare meno socievole, mostrare segni di depressione, ansia, diventare ossessiva. Insomma presentare modifiche rispetto a quello che è ed è stato nel tempo il suo comportamento abituale» continua l'autore sottolineando l'importanza di non sottovalutare questi segni.

E per aiutare i medici a valutarli con attenzione, Ismail e colleghi hanno anche preparato una checklist dei sintomi cui prestare particolare attenzione fatta di cinque voci:
  1. Diminuzione della motivazione e perdita di interesse verso cose e persone,
  2. Sintomi emotivi come ansia o depressione,
  3. Aspetti sociali,
  4. Problemi nel controllo degli impulsi,
  5. Problemi di percezione come allucinazioni.
Come spiegano gli stessi autori, ancora non è chiaro quanto questi sintomi comportamentali siano comuni a livello delle persone che soffrono di Alzheimer e quanto siano utili per una diagnosi precoce della malattia o per determinare in modo più preciso la prognosi.

«La nostra ricerca condotta su 282 persone dimostra che l'82 per cento aveva almeno un sintomo comportamentale» dice Ismail precisando che i dati presentati al congresso sono ancora preliminari e richiedono ulteriori approfondimenti. Ciò che è certo è che per tenere sotto controllo queste problematiche di comportamento potrebbero essere sufficienti interventi minimi come per esempio una terapia a base di antidepressivi o ansiolitici o un piccolo cambiamento nell'ambiente che circonda il malato e che lo fa sentire particolarmente a disagio.



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