Il fumo affatica la tiroide

13 luglio 2007
Aggiornamenti e focus

Il fumo affatica la tiroide



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Esistono fattori di rischio che, per loro natura, aumentano il rischio di tante patologie e condizioni sfavorevoli per una salute ottimale. Uno di questi è di certo il fumo di sigaretta. Tra le tante cose che danneggia c'è anche la tiroide, e seppure non si conosca il meccanismo di azione né le singole componenti che hanno effetti sulla funzionalità della ghiandola, la correlazione è stata più volte riscontrata.

Una ghiandola iperattiva


La maggiore parte degli studi di popolazione hanno dimostrato che i fumatori hanno livelli più bassi di tirotropina, o ormone tiroide-stimolante, e più elevati di ormoni tiroidei, quindi una condizione tipica di ipertiroidismo, come pure una maggior esposizione al rischio di sviluppare ipertiroidismo associato al morbo di Graves. Un rischio tuttavia, reversibile nel momento in cui si smette di fumare. L'associazione con l'ipotiroidismo non è invece così nettamente dimostrata; studi più recenti suggeriscono che nella popolazione di fumatori ci sono meno probabilità di trovare livelli elevati di tirotropina, e meno probabilità di ipotiroidismo, e di anticorpi anti-tiroidei e quindi con meno probabilità di avere la malattia autoimmune della tiroide. Uno studio norvegese ha confermato l'associazione dell'abitudine al fumo e l'ipertiroidismo ma per la prima volta ha verificato una bassa prevalenza di manifesto ipotiroidismo tra i fumatori.

Smettere giova


Nel campione in esame sono stati inclusi circa 20 mila donne e circa 10 mila uomini che prima della data di reclutamento (luglio 1995) non avevano avuto disturbi della tiroide, per lo meno riconosciuti. Sono stati monitorati per circa due anni misurando le concentrazioni sanguigne di tirotropina e la prevalenza di ipertiroidismo e ipotiroidismo distinguendo in fumatori, ex fumatori e persone che non avevano mai fumato.
Rispetto a questi ultimi, tra i fumatori attuali i livelli più bassi di tirotropina erano più bassi e c'erano una minor prevalenza di ipotiroidismo e una maggiore probabilità di trovare casi di ipertiroidismo. In linea con i dati raccolti finora, la conferma dell'aumentato rischio di ipertiroidismo di Graves. Inoltre, si potevano osservare graduali aumenti della concentrazione di tirotropina dal momento in cui si smetteva di fumare e dopo circa 10 o 20 anni i valori non differivano da quelli di soggetti che non avevano mai fumato. Inoltre, nella popolazione di ex fumatori anche la prevalenza delle due condizioni patologiche era simile a quella rilevata tra i non fumatori. Si tratta quindi di una condizione reversibile e un'ipotesi, quella di smettere di fumare, da perseguire in quanto, anche se per la prima volta si è dimostrato che l'ipotiroidismo è meno probabile, resta comunque l'esposizione a un rischio maggiore di ipertiroidismo.

Simona Zazzetta



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