15 luglio 2005
Aggiornamenti e focus
Il caffè tien desta l'insulina
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Da una review pubblicata su JAMA emerge che il consumo abituale di caffè riduce il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2. Il diabete di tipo 2 è una malattia cronica che porta a una ridotta capacità dell'organismo di utilizzare l'insulina (resistenza insulinica) e, quindi, a elevati livelli di glucosio nel sangue. Gli studi analizzati, che includevano 193473 partecipanti, hanno evidenziato una significativa associazione tra il consumo di caffè e il rischio di diabete di tipo2. In particolare chi beveva 4-6 o più di 7 tazze di caffè al giorno ha sviluppato una probabilità di ammalarsi di diabete di tipo 2 che è, rispettivamente, del 28% e del 35% più bassa rispetto a chi consumava solo 2 tazze al giorno.Questa associazione non cambia in funzione del sesso, né del peso, mentre sembra essere influenzata dall'abitudine al fumo, dall'attività fisica e dal consumo di alcol. In particolare si ha una più spiccata diminuzione del rischio di diabete 2, legata al consumo di caffè, quanto più si conduce uno stile di vita salutare. Per quanto riguarda il tipo di caffè, si è evidenziato un rischio minore in chi consumava caffè filtrato rispetto a chi preferiva caffè bollito (alla turca), mentre, in base a due studi americani, è risultato che anche il caffè decaffeinato contribuisce alla riduzione del rischio.
I meccanismi mediante i quali il caffè interviene nel metabolismo del glucosio sono diversi.Il caffè, infatti, è la maggiore fonte di acido clorogenico, che ha dimostrato essere in grado di ridurre la concentrazione di glucosio nel ratto, inoltre le chinidine, che sono un prodotto di degradazione dell'acido clorogenico, aumentano la sensibilità all'insulina nel ratto. L'acido clorogenico agisce anche come inibitore dell'assorbimento intestinale di glucosio e, mediante l'inibizione della glucosio-6-fosfatasi, è anche in grado di ridurre la quantità di glucosio prodotta dal fegato.Il caffè decaffeinato ha dimostrato di aumentare la concentrazione del peptide-1 simil glucagone che svolge un'azione benefica sulla secrezione di insulina indotta da glucosio e sull'azione stessa dell'ormone, ciò potrebbe spiegare il perché un elevato consumo di caffè è associato a una diminuzione della concentrazione di glucosio post-prandiale.Infine, la caffeina riduce notevolmente l'immagazzinamento del glucosio e il magnesio, presente in notevole quantità nel caffè, contribuisce a migliorare la sensibilità all'insulina e la sua secrezione.
Ombretta Bandi
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I meccanismi mediante i quali il caffè interviene nel metabolismo del glucosio sono diversi.Il caffè, infatti, è la maggiore fonte di acido clorogenico, che ha dimostrato essere in grado di ridurre la concentrazione di glucosio nel ratto, inoltre le chinidine, che sono un prodotto di degradazione dell'acido clorogenico, aumentano la sensibilità all'insulina nel ratto. L'acido clorogenico agisce anche come inibitore dell'assorbimento intestinale di glucosio e, mediante l'inibizione della glucosio-6-fosfatasi, è anche in grado di ridurre la quantità di glucosio prodotta dal fegato.Il caffè decaffeinato ha dimostrato di aumentare la concentrazione del peptide-1 simil glucagone che svolge un'azione benefica sulla secrezione di insulina indotta da glucosio e sull'azione stessa dell'ormone, ciò potrebbe spiegare il perché un elevato consumo di caffè è associato a una diminuzione della concentrazione di glucosio post-prandiale.Infine, la caffeina riduce notevolmente l'immagazzinamento del glucosio e il magnesio, presente in notevole quantità nel caffè, contribuisce a migliorare la sensibilità all'insulina e la sua secrezione.
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