31 ottobre 2008
Aggiornamenti e focus
Pomodori viola e anticancro
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Il concetto è stato più volte ribadito, bastano pochi cambiamenti nella dieta di tutti i giorni per ottenere benefici sostanziali. E tra le raccomandazioni più comuni c'è l'invito a mangiare cinque porzioni al giorno di frutta e verdura, lanciata circa 20 anni fa dal National Cancer Institute. Una formula mai del tutto messa in pratica dalla gran parte della popolazione, in più a peggiorare le cose ci si è messa la crisi finanziaria che ha reso questi prodotti beni da gioielleria e quindi ancora più inaccessibili. Per ovviare a queste carenze, perciò, i ricercatori si devono ingegnare, ed è quello che ha fatto il gruppo britannico del John Innes Centre di Norwich, in collaborazione con altri centri di ricerca europei, tra i quali l'Istituto europeo di oncologia di Milano, in un progetto ribattezzato Flora. La ricerca ha condotto a una nuova frontiera dei cibi-farmaco anticancro, pomodori geneticamente modificati ricchi di antocianine, antiossidanti del gruppo dei flavonoidi, in grado di esercitare un effetto protettivo su topi mutanti suscettibili ai tumori. Uno dei casi in cui parlare di prodotti OGM non deve spaventare, anzi.
La buona fama degli antiossidanti, d'altro canto, dura da un po' e i flavonoidi in particolare sono ormai largamente considerati una valida arma di prevenzione nei confronti di patologie come le malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro. Per ottenere una particolare ricchezza in antocianine nei pomodori, cosa che ha conferito loro un colore viola caratteristico, i ricercatori hanno fatto ricorso a due geni presenti nella comune pianta bocca di leone. "i due geni che abbiamo isolato - ha spiegato Eugenio Butelli che lavora presso il centro britannico ed è primo autore della ricerca - sono responsabili dei colori dei fiori e, se introdotti in altre piante, sono la combinazione vincente per produrre antocianine, gli stessi fitochimici presenti nei mirtilli. Da un'analisi chimica dettagliata risulta che il nostro pomodoro ha un'attività antiossidante molto elevata, quasi triplicata rispetto al frutto naturale, e quindi estremamente vantaggiosa per studiare gli effetti delle antocianine". I topi su cui è stato condotto l'esperimento sono stati privati della proteina p53, determinante nel processo di tumori genesi. Mancando la proteina, cioè, si sviluppano precocemente diversi tipi di tumore, soprattutto linfomi. Nello studio gli animali sono stati divisi in tre gruppi: al primo è toccato cibo comune per roditori, al secondo è stato aggiunto un 10% di estratto di pomodoro rosso normale, mentre il terzo ha ricevuto mangime comune addizionato con una polvere ottenuta dai pomodori viola. "Tra i primi due gruppi non sono state riscontrate differenze - spiega Marco Giorgio, dell'Istituto Europeo di Oncologia, che ha condotto la sperimentazione sui topi - Ma l'ultimo gruppo, che ha ricevuto i pomodori viola, ha mostrato un allungamento della vita significativo rispetto agli altri due". Centoottantadue giorni di sopravvivenza contro i 142 dei topi a dieta comune.
Anche se i risultati sono molto promettenti, i ricercatori invitano alla cautela. "In realtà - dice ancora Marco Giorgio - si tratta di un esperimento esplorativo, che ha validato l' ipotesi che attraverso la somministrazione di cibi opportunamente modificati si possano contrastare delle malattie. E' vero, la vita dei topi si allunga in maniera significativa quando assumono i pomodori viola, ma non sappiamo ancora con precisione i processi coinvolti. È probabile che siano coinvolti altri meccanismi oltre quelli antiossidanti. E dobbiamo tenere presente che lo studio non ha preso in considerazione eventuali effetti tossici. Il prossimo passo da fare sarà studiare l'effetto del pomodoro viola su altri modelli di tumore e caratterizzare il meccanismo d'azione". E' presto perciò, per trarre conclusioni, ma l'intervento sulla dieta come conferma Cathie Martin, coordinatrice del progetto Flora, è sempre possibile: "Lo studio conferma che si possono ottenere effetti significativi attraverso semplici cambiamenti nella dieta di tutti i giorni. Qui non parliamo di pillole o supplementi di varia natura, ma di alimenti".
Marco Malagutti
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Antocianine terapeutiche
La buona fama degli antiossidanti, d'altro canto, dura da un po' e i flavonoidi in particolare sono ormai largamente considerati una valida arma di prevenzione nei confronti di patologie come le malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro. Per ottenere una particolare ricchezza in antocianine nei pomodori, cosa che ha conferito loro un colore viola caratteristico, i ricercatori hanno fatto ricorso a due geni presenti nella comune pianta bocca di leone. "i due geni che abbiamo isolato - ha spiegato Eugenio Butelli che lavora presso il centro britannico ed è primo autore della ricerca - sono responsabili dei colori dei fiori e, se introdotti in altre piante, sono la combinazione vincente per produrre antocianine, gli stessi fitochimici presenti nei mirtilli. Da un'analisi chimica dettagliata risulta che il nostro pomodoro ha un'attività antiossidante molto elevata, quasi triplicata rispetto al frutto naturale, e quindi estremamente vantaggiosa per studiare gli effetti delle antocianine". I topi su cui è stato condotto l'esperimento sono stati privati della proteina p53, determinante nel processo di tumori genesi. Mancando la proteina, cioè, si sviluppano precocemente diversi tipi di tumore, soprattutto linfomi. Nello studio gli animali sono stati divisi in tre gruppi: al primo è toccato cibo comune per roditori, al secondo è stato aggiunto un 10% di estratto di pomodoro rosso normale, mentre il terzo ha ricevuto mangime comune addizionato con una polvere ottenuta dai pomodori viola. "Tra i primi due gruppi non sono state riscontrate differenze - spiega Marco Giorgio, dell'Istituto Europeo di Oncologia, che ha condotto la sperimentazione sui topi - Ma l'ultimo gruppo, che ha ricevuto i pomodori viola, ha mostrato un allungamento della vita significativo rispetto agli altri due". Centoottantadue giorni di sopravvivenza contro i 142 dei topi a dieta comune.
Meglio essere cauti
Anche se i risultati sono molto promettenti, i ricercatori invitano alla cautela. "In realtà - dice ancora Marco Giorgio - si tratta di un esperimento esplorativo, che ha validato l' ipotesi che attraverso la somministrazione di cibi opportunamente modificati si possano contrastare delle malattie. E' vero, la vita dei topi si allunga in maniera significativa quando assumono i pomodori viola, ma non sappiamo ancora con precisione i processi coinvolti. È probabile che siano coinvolti altri meccanismi oltre quelli antiossidanti. E dobbiamo tenere presente che lo studio non ha preso in considerazione eventuali effetti tossici. Il prossimo passo da fare sarà studiare l'effetto del pomodoro viola su altri modelli di tumore e caratterizzare il meccanismo d'azione". E' presto perciò, per trarre conclusioni, ma l'intervento sulla dieta come conferma Cathie Martin, coordinatrice del progetto Flora, è sempre possibile: "Lo studio conferma che si possono ottenere effetti significativi attraverso semplici cambiamenti nella dieta di tutti i giorni. Qui non parliamo di pillole o supplementi di varia natura, ma di alimenti".
Marco Malagutti
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