27 febbraio 2009
Aggiornamenti e focus
Polifenoli per il seno?
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La ricchezza nella dieta mediterranea di sostanze come i grassi monoinsaturi dell'olio d'oliva o gli antiossidanti di olio e vegetali crudi ha fatto pensare a una valenza protettiva anche nei confronti di certi tumori e alcune ricerche la confermano, benché i risultati siano contrastanti. Nel caso del tumore mammario per esempio c'è l'ipotesi che fattori dell'alimentazione mediterranea siano protettivi contro il cancro del seno HER2-positivo, per soppressione dell'espressione di HER2: questo proto-oncogene ha un ruolo importante nel processo tumorale e risulta amplificato o sovraespresso nel 20-30% dei ca mammari invasivi, associato a prognosi sfavorevole e minore sopravvivenza. Studi in vivo e in vitro hanno mostrato che l'acido oleico, il principale monoinsaturo dell'extra-vergine d'oliva, sopprime l'espressione di HER2. Una nuova ricerca - va precisato che è sperimentale in vitro e cioè su cellule - depone ora per l' effetto anti-HER2 dei polifenoli dell'olio extra-vergine d'oliva, con un modello di studio che per gli autori potrebbe costituire una base valida anche per lo sviluppo di nuovi farmaci anti-tumore manmmario mirati su HER2.
Di recente si è suggerito che il possibile effetto protettivo della dieta mediterranea rispetto al ca mammario venga sottostimato se si considerano insieme le forme HER2-positive e HER2-negative. Gli autori spagnoli della nuova ricerca hanno indagato l'effetto dei polifenoli dell'extra-vergine d'oliva sull'espressione e l'attività del recettore HER2- tirosinchinasi in linee cellulari ottenute da tumori mammari umani. Si è scelto l'extra-vergine per la produzione solo meccanica per spremitura e senza filtrazioni, decantazioni o centrifugazioni, che consente un alto contenuto di componenti fenolici. Per isolare e poi valutare il potenziale protettivo dei polifenoli, sostanze come l'acido elenolico, i secoiridoidi, i lignani (nell'olio ci sono anche fenoli semplici come tirosolo e idrossitirosolo) si è seguita una metodologia molto complessa e accurata. Senza scendere in dettagli, alla fine si è potuto evidenziare per i principali polifenoli dell'extra-vergine d'oliva un marcato effetto tumoricida, per induzione di apoptosi (morte cellulare), con inibizione dell'attività di HER2 attraverso deplezione della HER2- tirosinchinasi. La frazione ricca dei polifenoli lignani e secoiridoidi aveva un'azione pro-apoptosica e anti-proliferativa significativamente più alta dell'acido elenolico e dei fenoli semplici tirosolo e idrossitirosolo. Ed è apparso che sono alti livelli di oncoproteina HER2 quelli per cui i polifenoli esercitano, almeno in parte, la loro azione anti-ca mammario.
Quanto dimostrato dallo studio, sembra per la prima volta, getta quindi nuova luce sui meccanismi in gran parte oscuri della possibile influenza di specifici componenti dell'olio (extra-vergine) d'oliva sullo sviluppo e la progressione, a coinvolgimento genetico, del tumore della mammella. Sono gli stessi autori però, nella discussione finale, a ricordare che va applicata un'estrema cautela nell'estrapolare nella pratica clinica risultati ottenuti in vitro; le limitazioni possono essere diverse, per esempio nello studio i polifenoli hanno mostrato effetto tumoricida contro le cellule in coltura a concentrazioni che è improbabile siano raggiunte in vivo, oppure potrebbero essere trasformati dal metabolismo in composti inattivi. Di contro ci sono dati come quelli nell'animale di un possibile effetto locale anti-cancro di lignani accumulati nel tumore mammario, o quelli di un recente trial clinico su donne in post-menopausa con diagnosi di cancro del seno nel quale una dieta con semi di lino, ricchissimi di lignani, ha ridotto la proliferazione cellulare, aumentato l'apoptosi e ridotto l'espressione di HER2, a differenza del gruppo placebo. Chi ricercherà vedrà, intanto il nuovo studio ha posto all'attenzione i principali polifenoli dell'olio d'oliva come sostanze prima non riconosciute per un loro possibile meccanismo d'azione anti-tumore mammario.
Elettra Vecchia
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Inibizione in vitro dell'attività di HER2
Di recente si è suggerito che il possibile effetto protettivo della dieta mediterranea rispetto al ca mammario venga sottostimato se si considerano insieme le forme HER2-positive e HER2-negative. Gli autori spagnoli della nuova ricerca hanno indagato l'effetto dei polifenoli dell'extra-vergine d'oliva sull'espressione e l'attività del recettore HER2- tirosinchinasi in linee cellulari ottenute da tumori mammari umani. Si è scelto l'extra-vergine per la produzione solo meccanica per spremitura e senza filtrazioni, decantazioni o centrifugazioni, che consente un alto contenuto di componenti fenolici. Per isolare e poi valutare il potenziale protettivo dei polifenoli, sostanze come l'acido elenolico, i secoiridoidi, i lignani (nell'olio ci sono anche fenoli semplici come tirosolo e idrossitirosolo) si è seguita una metodologia molto complessa e accurata. Senza scendere in dettagli, alla fine si è potuto evidenziare per i principali polifenoli dell'extra-vergine d'oliva un marcato effetto tumoricida, per induzione di apoptosi (morte cellulare), con inibizione dell'attività di HER2 attraverso deplezione della HER2- tirosinchinasi. La frazione ricca dei polifenoli lignani e secoiridoidi aveva un'azione pro-apoptosica e anti-proliferativa significativamente più alta dell'acido elenolico e dei fenoli semplici tirosolo e idrossitirosolo. Ed è apparso che sono alti livelli di oncoproteina HER2 quelli per cui i polifenoli esercitano, almeno in parte, la loro azione anti-ca mammario.
Possibile protezione da lignani e secoiridoidi
Quanto dimostrato dallo studio, sembra per la prima volta, getta quindi nuova luce sui meccanismi in gran parte oscuri della possibile influenza di specifici componenti dell'olio (extra-vergine) d'oliva sullo sviluppo e la progressione, a coinvolgimento genetico, del tumore della mammella. Sono gli stessi autori però, nella discussione finale, a ricordare che va applicata un'estrema cautela nell'estrapolare nella pratica clinica risultati ottenuti in vitro; le limitazioni possono essere diverse, per esempio nello studio i polifenoli hanno mostrato effetto tumoricida contro le cellule in coltura a concentrazioni che è improbabile siano raggiunte in vivo, oppure potrebbero essere trasformati dal metabolismo in composti inattivi. Di contro ci sono dati come quelli nell'animale di un possibile effetto locale anti-cancro di lignani accumulati nel tumore mammario, o quelli di un recente trial clinico su donne in post-menopausa con diagnosi di cancro del seno nel quale una dieta con semi di lino, ricchissimi di lignani, ha ridotto la proliferazione cellulare, aumentato l'apoptosi e ridotto l'espressione di HER2, a differenza del gruppo placebo. Chi ricercherà vedrà, intanto il nuovo studio ha posto all'attenzione i principali polifenoli dell'olio d'oliva come sostanze prima non riconosciute per un loro possibile meccanismo d'azione anti-tumore mammario.
Elettra Vecchia
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