24 marzo 2006
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Vita movimentata
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In tempi recenti il rapporto tra peso corporeo (obesità) e attività fisica è stato abbastanza confuso. Se è vero che in alcune situazioni è poco probabile riuscire a perdere di peso con la sola attività fisica, i dati epidemiologici dimostrano che i regimi dietetici possono senz'altro ridurre nel breve termine il sovrappeso o l'obesità, ma difficilmente, da soli possono garantire il mantenimento del risultato. Uno dei fatti meno incoraggianti esaminati nel convegno "Physical activity, obesity and health" organizzato a Milano dal Centro Studi dell'Alimentazione-Nutrition Foundation of Italy.
Tra l'altro, si dovrebbe anche evitare di mettere sullo stesso piano due tipi di attività fisica: quello per così dire incorporato nella vita quotidiana e quello che viene consigliato, e percepito, come una sorta di medicina al bisogno. In effetti è il primo quello probabilmente più utile sia a prevenire il sovrappeso che, come prevenzione secondaria, a impedire il ritorno dei chili di troppo. Secondo Klaas Westerterp, che insegna Biologia umana all'università di Maastricht, si sta assistendo a una progressiva riduzione del dispendio energetico, vale a dire della quota di calorie impiegate per compiere lavoro. "Colpa dell'uso ormai indiscriminato dell'auto anziché della bicicletta o semplicemente dei piedi, di ascensori e scale mobili anziché scale e anche del tempo sempre maggiore passato davanti alla televisione (o al computer, se si vuole)". Se le indicazioni delle linee guida tendono più o meno a indicare attorno alla mezz'ora di esercizio fisico giornaliero la quota da raggiungere per ridurre il rischio di malattie metaboliche come il diabete o degli incidenti cardiovascolari, per lo studioso olandese se si tratta di mantenere il peso corporeo, "pur non esistendo dati certi, possono essere necessari circa 60-90 minuti di attività fisica moderata o un'attività intensa per un tempo inferiore".
Un capitolo ancora più preoccupante è quello dei bambini e degli adolescenti sempre più sedentari per una serie di motivi che vanno dalla pericolosità dell'ambiente urbano a, ancora una volta, il potere attrattivo di tv e videogiochi.
Però proprio nei bambini diviene fondamentale un approccio che più che rendere obbligatoria "la ginnastica" levi spazio alle attività sedentarie. "Ogni ora davanti allo schermo aumenta del 6% il rischio di diventare obesi e solo il fatto di avere una tv nella camera da letto lo aumenta del 30%" spiega Claudio Maffeis della Clinica pediatrica dell'Università di Verona anche in questo caso la regola della mezz'ora al giorno ha un senso. "Per i bambini l'ideale sono le attività aerobiche lente, come il gioco del calcio, il nuoto, la bicicletta". Nei giovanissimi, inoltre, l'aumento dell'attività fisica ha anche un effetto positivo sulle abitudini alimentari, infatti, ha spiegato il dottor Maffeis, "una ricerca francese ha rilevato come i bambini che svolgono un'adeguata attività fisica sono naturalmente orientati a prediligere i carboidrati a lenta assimilazione, anziché grassi e zuccheri semplici, e anche se hanno un introito calorico superiore sono i più magri".
Chiarito che è necessario rendere più dinamica tutta la giornata è però possibile quantificare anche in modo più preciso il grado di attività fisica necessario a creare quel po' di sbilancio energetico che impedisce l'accumulo dell'adipe. La formula è relativamente semplice: per ogni chilogrammo di peso corporeo si dovrebbero spendere ogni giorno 4 calorie in attività aggiuntive rispetto alle normali incombenze quotidiane. Per fare un esempio, una persona che pesi 60 chili dovrebbe, oltre alle sue abituali occupazioni, spendere 240 calorie andando in bicicletta o camminando. Per avere un'idea di che cosa significhi in termini pratici, coprire 8 km di corsa in mezz'ora richiede 223 calorie, marciare per lo stesso tempo, pedalare per mezz'ora a 15 km l'ora 106. Se poi, e si parla agli uomini, volessero sostituire la compagna nel lavare i pavimenti, per 30 minuti di pulizia vengono spese 120 calorie. Potrebbe essere un modo per migliorare la vita di coppia.
Gianluca Casponi
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
La TV alza il rischio nell'infanzia
Tra l'altro, si dovrebbe anche evitare di mettere sullo stesso piano due tipi di attività fisica: quello per così dire incorporato nella vita quotidiana e quello che viene consigliato, e percepito, come una sorta di medicina al bisogno. In effetti è il primo quello probabilmente più utile sia a prevenire il sovrappeso che, come prevenzione secondaria, a impedire il ritorno dei chili di troppo. Secondo Klaas Westerterp, che insegna Biologia umana all'università di Maastricht, si sta assistendo a una progressiva riduzione del dispendio energetico, vale a dire della quota di calorie impiegate per compiere lavoro. "Colpa dell'uso ormai indiscriminato dell'auto anziché della bicicletta o semplicemente dei piedi, di ascensori e scale mobili anziché scale e anche del tempo sempre maggiore passato davanti alla televisione (o al computer, se si vuole)". Se le indicazioni delle linee guida tendono più o meno a indicare attorno alla mezz'ora di esercizio fisico giornaliero la quota da raggiungere per ridurre il rischio di malattie metaboliche come il diabete o degli incidenti cardiovascolari, per lo studioso olandese se si tratta di mantenere il peso corporeo, "pur non esistendo dati certi, possono essere necessari circa 60-90 minuti di attività fisica moderata o un'attività intensa per un tempo inferiore".
Un capitolo ancora più preoccupante è quello dei bambini e degli adolescenti sempre più sedentari per una serie di motivi che vanno dalla pericolosità dell'ambiente urbano a, ancora una volta, il potere attrattivo di tv e videogiochi.
Una formula semplice
Però proprio nei bambini diviene fondamentale un approccio che più che rendere obbligatoria "la ginnastica" levi spazio alle attività sedentarie. "Ogni ora davanti allo schermo aumenta del 6% il rischio di diventare obesi e solo il fatto di avere una tv nella camera da letto lo aumenta del 30%" spiega Claudio Maffeis della Clinica pediatrica dell'Università di Verona anche in questo caso la regola della mezz'ora al giorno ha un senso. "Per i bambini l'ideale sono le attività aerobiche lente, come il gioco del calcio, il nuoto, la bicicletta". Nei giovanissimi, inoltre, l'aumento dell'attività fisica ha anche un effetto positivo sulle abitudini alimentari, infatti, ha spiegato il dottor Maffeis, "una ricerca francese ha rilevato come i bambini che svolgono un'adeguata attività fisica sono naturalmente orientati a prediligere i carboidrati a lenta assimilazione, anziché grassi e zuccheri semplici, e anche se hanno un introito calorico superiore sono i più magri".
Chiarito che è necessario rendere più dinamica tutta la giornata è però possibile quantificare anche in modo più preciso il grado di attività fisica necessario a creare quel po' di sbilancio energetico che impedisce l'accumulo dell'adipe. La formula è relativamente semplice: per ogni chilogrammo di peso corporeo si dovrebbero spendere ogni giorno 4 calorie in attività aggiuntive rispetto alle normali incombenze quotidiane. Per fare un esempio, una persona che pesi 60 chili dovrebbe, oltre alle sue abituali occupazioni, spendere 240 calorie andando in bicicletta o camminando. Per avere un'idea di che cosa significhi in termini pratici, coprire 8 km di corsa in mezz'ora richiede 223 calorie, marciare per lo stesso tempo, pedalare per mezz'ora a 15 km l'ora 106. Se poi, e si parla agli uomini, volessero sostituire la compagna nel lavare i pavimenti, per 30 minuti di pulizia vengono spese 120 calorie. Potrebbe essere un modo per migliorare la vita di coppia.
Gianluca Casponi
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