09 luglio 2008
Aggiornamenti e focus
Contro i germi il probiotico aiuta
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I probiotici sono microrganismi vivi ad azione benefica ingeriti come parte di alimenti o con integratori (caso classico lo yogurt) per i quali sono state via via evidenziate alcune proprietà di tipo preventivo e anche curativo. Tra gli effetti che hanno trovato riscontri rientrano, per esempio, la prevenzione delle diarree pediatriche e la riduzione delle allergie neonatali, il miglioramento delle diarree associate a uso di antibiotici, il controllo dei sintomi nelle malattie infiammatorie intestinali, un potenziamento immunitario. A questi si potrebbe aggiungere il miglioramento delle capacità di resistenza dei bambini alle infezioni respiratorie, come mostra una ricerca pubblicata su Pediatrics nella quale si è valutato l'effetto combinato di simbiotici, cioè un'associazione di probiotici vivi e di prebiotici di tipo oligosaccaridico. Per prebiotici s'intendono sostanze alimentari che promuovono selettivamente la crescita di determinati batteri già nell'intestino o assunti contestualmente. In un recente lavoro si sono invece evidenziate le proprietà di bevande probiotiche con Lattobacilli nel prevenire la diarrea associata a Clostridium difficile legata a uso di antibiotici. La maggior parte dei ceppi batterici per i quali si sono dimostrate sia efficacia probiotica sia sicurezza d'uso appartiene ai generi Lactobacillus e Bifidobacterium.
Lo studio sulle infezioni respiratorie ha coinvolto donne in gravidanza con nascituri ad alto rischio di allergie, assegnate in modo casuale a ricevere un'associazione di probiotici oppure placebo due volte al giorno per quattro settimane prima del parto. Si trattava di due ceppi di Lattobacilli, uno di Bifidobatterio e uno di Propionibatterio; il tipo è importante perché esisterebbe una specificità di ceppo per le caratteristiche probiotiche. Nei primi sei mesi di vita i neonati hanno a loro volta ricevuto lo stesso probiotico insieme con galattooligosaccaridi (prebiotici) o placebo quotidianamente. Si sono poi esaminati clinicamente i bimbi a 3, 6, 12 e 24 mesi e valutati questionari sulla frequenza di coliche intestinali o altri disturbi inerenti all'alimentazione, completando l'analisi per 925 bambini. Durante i sei mesi d'intervento è risultata una prescrizione di antibiotici meno frequente nel gruppo simbiotici che in quello placebo (23% contro 28%); nell'intero periodo d'osservazione si è avuta una minore frequenza di infezioni respiratorie sempre nei trattati in confronto al placebo (in media 3,7 episodi infettivi contro 4,2), mentre è stata simile per quelle dell'orecchio e per la gastroenterite. La frequenza di coliche, pianti, evacuazioni, disturbi quali vomito, stipsi, malessere intestinale era uguale nei due gruppi, così come lo era la crescita rispetto a peso e altezza. La supplementazione di tipo simbiotico, oltre a dimostrarsi sicura, è sembrata dunque in grado di aumentare la resistenza dei bambini alle infezioni respiratorie nei primi due anni di vita. I meccanismi immunologici di questa protezione, notano però gli autori, dovranno essere indagati da successivi studi.
Riguardava invece 135 adulti ricoverati e in trattamento con antibiotici lo studio riportato nel 2007 sul BMJ che ha valutato l'effetto di un probiotico costituito da yogurt da bere con Lactobacillus casei e bulgaricus e Streptococcus thermophilus, somministrato due volte al giorno da 48 ore prima a una settimana dopo il periodo dell'antibioticoterapia. Ci sono infatti evidenze crescenti di un beneficio dei probiotici per varie affezioni intestinali, compresa la diarrea infettiva associata all'uso di antibatterici. Nel confronto con il placebo (un milkshake senza batteri probiotici), si è osservata l'insorgenza di diarrea da antibiotici nel 12% del gruppo probiotici contro il 34% del placebo. Con il probiotico la riduzione del rischio assoluto di diarrea è apparsa del 21,6%, inoltre nessun appartenente al gruppo dei trattati è andato incontro a diarrea da Clostridium difficile, a differenza del 17% del gruppo placebo. Questo clostridio è responsabile del 15-25% circa di tutti i casi di diarrea associata a uso di antibiotici, in maggioranza nei malati anziani. Gli autori hanno anche condotto un'analisi di tipo economico, arrivando alla stima di un costo dei probiotici per paziente di circa 20 dollari e uno per la prevenzione di un caso di diarrea da C. difficile di 120 dollari, contro quello valutato per gli Stati Uniti di 3669 dollari per curare uno di questi casi. Quindi ai benefici clinici si aggiungerebbero quelli sanitario-assistenziali ed economici. Non male per lo yogurt.
Elettra Vecchia
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Meno infezioni nei primi due anni
Lo studio sulle infezioni respiratorie ha coinvolto donne in gravidanza con nascituri ad alto rischio di allergie, assegnate in modo casuale a ricevere un'associazione di probiotici oppure placebo due volte al giorno per quattro settimane prima del parto. Si trattava di due ceppi di Lattobacilli, uno di Bifidobatterio e uno di Propionibatterio; il tipo è importante perché esisterebbe una specificità di ceppo per le caratteristiche probiotiche. Nei primi sei mesi di vita i neonati hanno a loro volta ricevuto lo stesso probiotico insieme con galattooligosaccaridi (prebiotici) o placebo quotidianamente. Si sono poi esaminati clinicamente i bimbi a 3, 6, 12 e 24 mesi e valutati questionari sulla frequenza di coliche intestinali o altri disturbi inerenti all'alimentazione, completando l'analisi per 925 bambini. Durante i sei mesi d'intervento è risultata una prescrizione di antibiotici meno frequente nel gruppo simbiotici che in quello placebo (23% contro 28%); nell'intero periodo d'osservazione si è avuta una minore frequenza di infezioni respiratorie sempre nei trattati in confronto al placebo (in media 3,7 episodi infettivi contro 4,2), mentre è stata simile per quelle dell'orecchio e per la gastroenterite. La frequenza di coliche, pianti, evacuazioni, disturbi quali vomito, stipsi, malessere intestinale era uguale nei due gruppi, così come lo era la crescita rispetto a peso e altezza. La supplementazione di tipo simbiotico, oltre a dimostrarsi sicura, è sembrata dunque in grado di aumentare la resistenza dei bambini alle infezioni respiratorie nei primi due anni di vita. I meccanismi immunologici di questa protezione, notano però gli autori, dovranno essere indagati da successivi studi.
Riduzione di diarrea da Clostridium difficile
Riguardava invece 135 adulti ricoverati e in trattamento con antibiotici lo studio riportato nel 2007 sul BMJ che ha valutato l'effetto di un probiotico costituito da yogurt da bere con Lactobacillus casei e bulgaricus e Streptococcus thermophilus, somministrato due volte al giorno da 48 ore prima a una settimana dopo il periodo dell'antibioticoterapia. Ci sono infatti evidenze crescenti di un beneficio dei probiotici per varie affezioni intestinali, compresa la diarrea infettiva associata all'uso di antibatterici. Nel confronto con il placebo (un milkshake senza batteri probiotici), si è osservata l'insorgenza di diarrea da antibiotici nel 12% del gruppo probiotici contro il 34% del placebo. Con il probiotico la riduzione del rischio assoluto di diarrea è apparsa del 21,6%, inoltre nessun appartenente al gruppo dei trattati è andato incontro a diarrea da Clostridium difficile, a differenza del 17% del gruppo placebo. Questo clostridio è responsabile del 15-25% circa di tutti i casi di diarrea associata a uso di antibiotici, in maggioranza nei malati anziani. Gli autori hanno anche condotto un'analisi di tipo economico, arrivando alla stima di un costo dei probiotici per paziente di circa 20 dollari e uno per la prevenzione di un caso di diarrea da C. difficile di 120 dollari, contro quello valutato per gli Stati Uniti di 3669 dollari per curare uno di questi casi. Quindi ai benefici clinici si aggiungerebbero quelli sanitario-assistenziali ed economici. Non male per lo yogurt.
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