20 giugno 2008
Aggiornamenti e focus
I vantaggi del pesce
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carne + pesce = cuore più sano
Per meglio capire a che cosa rinuncia chi trascura il pesce, basta riportare l'esempio (un po' estremista) degli eschimesi, una popolazione che si alimenta quasi esclusivamente di pesce (il rapporto con gli italiani per consumo di pesce, infatti, è di 15 a 1). Il loro rischio di sviluppare malattie cardiache e dei vasi è circa 10 volte inferiore di quella delle popolazioni europee. L'"elisir" protettivo sono proprio gli omega-3, in grado di abbassare il livello dei trigliceridi nel sangue (fattore di rischio per l'aterosclerosi), di esercitare un'azione antiaggregante piastrinica (che contrasta il rischio di trombosi) e, infine, sembra intervenire anche nella riduzione della pressione arteriosa. Attenzione, però, il pesce va consumato al forno, lessato, in umido, alla griglia, ma non fritto: poiché la frittura compromette l'apporto di questi acidi grassi.
La Società Italiana di Nutrizione Umana, nei Livelli di Assunzione Raccomandati di Energia e Nutrienti per la popolazione italiana, ha inserito per la prima volta un livello minimo di acidi grassi polinsaturi della serie omega-3 per un adulto, pari allo 0,5% delle calorie totali giornaliere assunte. La percentuale aumenta nei neonati e nei bambini, in quanto numerosi studi hanno dimostrato che il latte arricchito di DHA (acido decosaesaenolco) mostra un migliore sviluppo neurologico. Uno studio condotto a Seattle USA) e pubblicato su Jama (1995:274(17);1363-1367) ha dimostrato che una dieta ricca di DHA e EPA (acido eicosapentaenoico) è capace di ridurre del 50% il rischio di arresto cardiaco o aritmie in un gruppo di 344 soggetti (uomini e donne) che avevano già avuto un infarto, rispetto ad un eguale gruppo che non seguiva la stessa dieta.
Altro dato importante da aggiungere è che il nostro organismo non è in grado di fabbricare da solo gli acidi omega-3; tali nutrienti, pertanto, devono necessariamente essere assunti con l'alimentazione o con gli integratori. Oggi, proprio per la diffusione della loro importanza, esistono in commercio alcuni alimenti (come latte, yogurt, e, all'estero, anche la margarina, il pane e la pasta) arricchiti di questi acidi.
Gli omega-3 non sono presenti solo nel pesce; al contrario, ne sono ricchi anche le noci, alcune verdure fresche, l'olio di oliva e i semi e l'olio di lino. I vegetariani, quindi, grazie a questi alimenti, possono comunque assumere buone dosi di acido omega-3.
La monodieta non funziona
Il pesce ha molte virtù, dunque, ma non può diventare la fonte esclusiva di proteine animali, per almeno due motivi. Innanzitutto il pesce è privo di alcuni nutrienti essenziali e poi è piuttosto probabile la sua contaminazione da sostanze tossiche. La maggior parte dei mari del mondo, infatti, in particolare vicino alle coste e lungo le rotte delle petroliere, è inquinata. E' inevitabile, quindi, che nelle carni di pesci e frutti di mare si riscontri spesso un'alta concentrazione di sostanze tossiche, quali PCB (policloro bifenili), diossina, arsenico, alcuni pesticidi e soprattutto il mercurio: un metallo tossico in particolare per il sistema nervoso centrale e periferico. Il pesce maggiormente a rischio sembra essere quello proveniente dall'Oriente, a causa dell'assenza o quasi di controlli. In Europa, invece, il mare più inquinato è risultato il Mediterraneo.
Già nel 1998 l'EPA (Environmental Protection Agency) aveva richiamato l'attenzione sulle fonti di inquinamento da mercurio, la loro tossicità per l'uomo e la necessità di individuare e regolamentare le emissioni industriali. Oggi, queste indicazioni sono state confermate dal rapporto della National Academy of Sciences, che ha confermato come il mercurio sia uno degli inquinanti più pericolosiproprio perché tende ad accumularsi negli organismi, soprattutto nel pesce e nei crostacei. In proposito, si ricorda il caso, probabilmente il più celebre, di 68 persone che nel 1952 morirono dopo aver mangiato pesce contaminato da mercurio, che era stato scaricato nelle acque della Baia di Minamata (Giappone).
Questo che cosa significa? Che il pesce avvelena al primo morso? No, ma che alimentarsi solo di pesce potrebbe portare a un accumulo delle sostanze tossiche anche nell'organismo umano. Questo, d'altra parte, vale un po' per tutte le "monodiete ".
Annapaola Medina
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