09 gennaio 2008
Aggiornamenti e focus
Nel dubbio meglio vaccinare
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Sono anni, almeno dal 1940 quando la malattia per la prima volta venne descritta, che sulle cause dell'autismo si rincorrono teorie e ipotesi. Da quelle psichiatriche a quelle biologiche, nessuna ha mai trovato conferma e soltanto due sono sopravvissute trovando largo consenso anche nell'opinione pubblica. La prima incrimina il vaccino trivalente, quello contro morbillo, parotite e rosolia, la seconda la quantità presente nei vaccini di thimerosal, utilizzato come conservante nella preparazione e composto per il 50% da etilmercurio. Due ipotesi separate, ma entrambe fondate sulla teoria di un'epidemia di autismo che sarebbe coincisa proprio con l'avvento della vaccinazione di massa. Dalla formulazione di queste ipotesi molti studi si sono susseguiti per cercare di verificarle. Con scarsi risultati. O meglio con il risultato sostanziale di scartare entrambe le ipotesi. L'ultima in ordine di tempo è stata pubblicata sugli Archives of General Psychiatry e aggiunge ulteriore evidenza all'assenza di un rapporto tra esposizione al thimerosal e rischio di autismo.
La premessa dello studio è che i casi di autismo, o comunque di disturbi dello spettro autistico, siano aumentati negli ultimi decenni. Numeri che valgono anche in Europa, dove stando all'ultimo Congresso Internazionale dell'ESCAP, la Società Europea di Psichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza, i soggetti affetti da autismo sarebbero quadruplicati. E a questo aumento, secondo alcuni, avrebbero contribuito i vaccini a base di thimerosal. Ancor prima che questa ipotesi prendesse piede, l'FDA ha esaminato tutti i vaccini e il loro contenuto in thimerosal, per verificare i rischi da dosi cumulative di derivati del mercurio sui bambini nel primo anno di vita. Si è arrivati così alla decisione, da parte dell'American Academy of Pediatrics, di togliere il conservante a base di mercurio dal contenuto dei vaccini. Un'operazione che si è conclusa nel 2002. Quale momento migliore per verificare la correlazione con autismo e affini? Già perché se il thimerosal fosse davvero una causa importante si sarebbe dovuto riscontrare un declino nell'incidenza della malattia. L'indagine è stata compiuta presso il California Department of Developmental Services, con la stima della prevalenza nel corso degli anni dei casi di autismo in California. I risultati?
I casi di autismo in California sono aumentati costantemente, nonostante la scomparsa di thimerosal dai vaccini. Nel periodo esaminato, infatti, dal 1995 al 2007 la prevalenza dei casi è aumentata costantemente, in particolare a partire dal 2004. Mentre proprio dal 2004 ci si sarebbe dovuti aspettare un calo. Vaccini scagionati, dunque, secondo l'editoriale che accompagna lo studio. I vaccini, dice Eric Fombonne, sono la scoperta più importante del ventesimo secolo e i bambini sono messi a rischio più dal rifiuto dei genitori a vaccinarli che non dal presunto legame con l'autismo. E, aggiunge, i genitori di bambini autistici devono essere rassicurati sul fatto che le immunizzazioni non c'entrano affatto. Nel frattempo però, l'eziologia dell'autismo rimane un mistero per la ricerca scientifica e l'ipotesi genetica resta la più accreditata. Così come rimane un mistero l'aumento dei casi, sulla quale lo studio statunitense non aggiunge elementi. Un'ipotesi da non scartare è che l'aumento non sia reale, bensì rappresentato dalle nuove modalità di classificazione della malattia. Nel frattempo, comunque, meglio continuare a vaccinare.
Marco Malagutti
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I casi aumentano
La premessa dello studio è che i casi di autismo, o comunque di disturbi dello spettro autistico, siano aumentati negli ultimi decenni. Numeri che valgono anche in Europa, dove stando all'ultimo Congresso Internazionale dell'ESCAP, la Società Europea di Psichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza, i soggetti affetti da autismo sarebbero quadruplicati. E a questo aumento, secondo alcuni, avrebbero contribuito i vaccini a base di thimerosal. Ancor prima che questa ipotesi prendesse piede, l'FDA ha esaminato tutti i vaccini e il loro contenuto in thimerosal, per verificare i rischi da dosi cumulative di derivati del mercurio sui bambini nel primo anno di vita. Si è arrivati così alla decisione, da parte dell'American Academy of Pediatrics, di togliere il conservante a base di mercurio dal contenuto dei vaccini. Un'operazione che si è conclusa nel 2002. Quale momento migliore per verificare la correlazione con autismo e affini? Già perché se il thimerosal fosse davvero una causa importante si sarebbe dovuto riscontrare un declino nell'incidenza della malattia. L'indagine è stata compiuta presso il California Department of Developmental Services, con la stima della prevalenza nel corso degli anni dei casi di autismo in California. I risultati?
Vaccini ancora assolti
I casi di autismo in California sono aumentati costantemente, nonostante la scomparsa di thimerosal dai vaccini. Nel periodo esaminato, infatti, dal 1995 al 2007 la prevalenza dei casi è aumentata costantemente, in particolare a partire dal 2004. Mentre proprio dal 2004 ci si sarebbe dovuti aspettare un calo. Vaccini scagionati, dunque, secondo l'editoriale che accompagna lo studio. I vaccini, dice Eric Fombonne, sono la scoperta più importante del ventesimo secolo e i bambini sono messi a rischio più dal rifiuto dei genitori a vaccinarli che non dal presunto legame con l'autismo. E, aggiunge, i genitori di bambini autistici devono essere rassicurati sul fatto che le immunizzazioni non c'entrano affatto. Nel frattempo però, l'eziologia dell'autismo rimane un mistero per la ricerca scientifica e l'ipotesi genetica resta la più accreditata. Così come rimane un mistero l'aumento dei casi, sulla quale lo studio statunitense non aggiunge elementi. Un'ipotesi da non scartare è che l'aumento non sia reale, bensì rappresentato dalle nuove modalità di classificazione della malattia. Nel frattempo, comunque, meglio continuare a vaccinare.
Marco Malagutti
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