Caldo angosciante

22 luglio 2004
Aggiornamenti e focus

Caldo angosciante



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Ma il caldo può causare tristezza e malinconia? La domanda è legittima visto che secondo le statistiche primavera ed estate sono le stagioni a maggiore rischio suicidio e che negli ultimi anni durante i mesi estivi sono triplicati i casi di malattie mentali segnalati nei Pronto soccorso italiani. La cosa smentisce, però, alcune credenze comuni che vogliono depressione e suicidio legati ad autunno e inverno. Le ragioni? Isolamento, solitudine e gran caldo sembrerebbero quelle più importanti. Ragioni fisiche, perciò, ma anche psicologiche.

L'inquinante ansiogeno


Cominciando dalle ragioni fisiche l'afa, soprattutto negli anziani ma non solo, colpisce le cellule cerebrali e altera i livelli di minerali come magnesio e potassio provocando ipertensione ed episodi di aritmia e insufficienza cardiaca. In più l'aspetto fisico dell'arrivo dell'estate comporta diversi aspetti: aumenta la temperatura, aumenta la quota di inquinanti a livello del suolo, aumenta la carica di allergeni. Questi ultimi introducono a uno studio piuttosto recente, che ha mostrato come le persone affette da manifestazioni allergiche: rinocongiuntivite, asma e altre, presentino più spesso della popolazione generale dei tratti ansiosi. In base ai dati dello studio, il 19% di un gruppo di pazienti risultava positivo a un questionario specifico per valutare la presenza di depressione e/o ansia (si ricordi che molto spesso i due disturbi si presentano insieme). Oltretutto il 43% di questi allergici depressi non aveva mai ricevuto trattamenti specifici. In particolare sembrano essere le donne a manifestare l'associazione, soprattutto se presentano asma e se i sintomi sono tali da interferire con le normali occupazioni. Secondo le statistiche, del resto, le due forme di depressione più comuni (distimia e depressione maggiore) si manifestano nelle donne. Sempre sul piano fisico va poi tenuto presente l'effetto dirompente che le elevate temperature, soprattutto notturne, hanno sul sonno. In questo caso si ha spesso un circolo vizioso: la sindrome ansioso-depressiva provoca insonnia; quest'ultima viene rinforzata dal caldo e a sua volta esaspera l'ansia.

Tempo e un po' vuoto?


E le ragioni psicologiche? L'aspetto mentale dell'estate è per certi versi anche più pesante. Di norma coincide con l'interruzione delle occupazioni abituali, della routine che, proprio per il suo carattere ripetitivo e magari un po' noioso, ha un effetto rassicurante (qualcuno potrebbe dire quasi narcotico). In estate questo viene meno e si spalanca un orizzonte libero da impegni. Non sempre questa recuperata libertà è vista positivamente e sembra piuttosto, almeno secondo la scuola psicanalitica, un'occasione d'oro per il riemergere dei fantasmi alla base di molte delle manifestazioni ansiose. La depressione è, così, dietro l'angolo. In questo senso l'ideale è programmare il proprio tempo, non per stordirsi con occupazioni d'occasione, ma per cercare di mettere a frutto per qualcosa di gratificante il tempo-spazio che si ha di fronte. Si è sempre voluto visitare un certo museo, fare un corso di inglese o cominciare ad andare in bicicletta: forse è il momento giusto.

Maurizio Imperiali



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