01 giugno 2006
Aggiornamenti e focus
Personalità disturbate di padre in figlio
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Tale padre, tale figlio è spesso una comoda scorciatoia per spiegare alcuni fenomeni; a volte, però, si può intuire un fondo di verità. E' in parte quello che ha provato uno studio sull'effetto del modo in cui i genitori hanno "allevato" i figli e il rischio che questi presentino in età adulta disturbi della personalità, vale a dire malattie psichiatriche vere e proprie, come il comportamento schizoide o le sindromi paranoidi. Non si è trattato di uno studio semplice perché, come è facilmente intuibile, per giungere a conclusioni valide è necessario seguire nel tempo genitori e figli. Infatti, la ricerca è cominciata nel 1975, selezionando più di 750 famiglie e procedendo a una approfondita valutazione di altrettante madri di bambini di età compresa tra 1 e 10 anni; scopo della valutazione, accertare eventuali disturbi psichiatrici del genitore e, ovviamente, il tipo di atteggiamento che teneva nell'educazione dei figli. I dati finali, però, si basano su un campione leggermente ridotto: 593 famiglie.
Per quanto riguarda l'atteggiamento dei genitori, sono stati considerati 10 comportamenti negativi: ricorso a punizioni molto dure; incoerenza nell'imporre il rispetto delle regole; scarse manifestazioni d'affetto; scarsa propensione al ruolo di educatore; scarsa presenza della madre; scarsa presenza del padre; propensione della madre a controllare il bambino attraverso il senso di colpa; scarsa supervisione da parte di entrambi i genitori; cattiva comunicazione tra madre e figlio; cattiva comunicazione tra padre e figlio. Per quanto riguarda la prole, sono state valutate sia la presenza di disturbi emotivi nell'infanzia, sia la presenza di disturbi della personalità all'età di 22 e 33 anni. Partendo da quest'ultimo dato, effettivamente un'associazione complessiva c'è, anche eliminando l'influenza di sesso, età disturbi emotivi infantili ed eventuali disturbi psichiatrici; inoltre, tanto maggiore era il numero di questi comportamenti presenti nella famiglia, tanto superiore era il rischio: nei figli esposti a sei e più comportamenti negativi, il rischio di disturbi della personalità praticamente triplicava. Tuttavia, c'è una certa variabilità se si entra nello specifico dei diversi possibili disturbi e, procedendo anche a questa analisi, si è visto che le associazioni più forti con gli atteggiamenti dei genitori riguardava il comportamento antisociale, il disturbo borderline, la depressione, sindromi paranoidi, disturbo schizotipico, disturbo istrionico, personalità di tipo avoidant (caratterizzata da forte ansia sociale e comportamenti di fuga). C'è poi una certa differenza anche tra il tipo di comportamento del genitore e il tipo di disturbo del figlio in età adulta. Comportamenti di eccessiva severità tendono ad associarsi al disturbo borderline e alle sindromi paranoidi, quelli segnati invece da scarsa attenzione ricorrono soprattutto nella storia di chi poi presenta comportamento antisociale, personalità di tipo avoidant e disturbo borderline.
Dall'analisi statistica, peraltro, vengono confermati anche altri aspetti. Per esempio che la presenza di disturbi emotivi e comportamentali durante l'infanzia testimoniano della presenza di comportamenti negativi dei genitori; esattamente lo stesso avviene con i disturbi psichiatrici di padre e madre: se è stata posta una diagnosi in questo senso, è significativamente più presente qualche comportamento negativo. Insomma, c'è una trasmissione di disturbi psichiatrici lungo le generazioni, ma questa pare dipendere soprattutto da come la malattia dei genitori si riflette sul loro rapporto con i figli, non ci sarebbe troppo bisogno di andare a cercare spiegazioni genetiche. Ma la questione è antica quanto la scienza moderna e destinata a continuare.
Maurizio Imperiali
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10 atteggiamenti pericolosi
Per quanto riguarda l'atteggiamento dei genitori, sono stati considerati 10 comportamenti negativi: ricorso a punizioni molto dure; incoerenza nell'imporre il rispetto delle regole; scarse manifestazioni d'affetto; scarsa propensione al ruolo di educatore; scarsa presenza della madre; scarsa presenza del padre; propensione della madre a controllare il bambino attraverso il senso di colpa; scarsa supervisione da parte di entrambi i genitori; cattiva comunicazione tra madre e figlio; cattiva comunicazione tra padre e figlio. Per quanto riguarda la prole, sono state valutate sia la presenza di disturbi emotivi nell'infanzia, sia la presenza di disturbi della personalità all'età di 22 e 33 anni. Partendo da quest'ultimo dato, effettivamente un'associazione complessiva c'è, anche eliminando l'influenza di sesso, età disturbi emotivi infantili ed eventuali disturbi psichiatrici; inoltre, tanto maggiore era il numero di questi comportamenti presenti nella famiglia, tanto superiore era il rischio: nei figli esposti a sei e più comportamenti negativi, il rischio di disturbi della personalità praticamente triplicava. Tuttavia, c'è una certa variabilità se si entra nello specifico dei diversi possibili disturbi e, procedendo anche a questa analisi, si è visto che le associazioni più forti con gli atteggiamenti dei genitori riguardava il comportamento antisociale, il disturbo borderline, la depressione, sindromi paranoidi, disturbo schizotipico, disturbo istrionico, personalità di tipo avoidant (caratterizzata da forte ansia sociale e comportamenti di fuga). C'è poi una certa differenza anche tra il tipo di comportamento del genitore e il tipo di disturbo del figlio in età adulta. Comportamenti di eccessiva severità tendono ad associarsi al disturbo borderline e alle sindromi paranoidi, quelli segnati invece da scarsa attenzione ricorrono soprattutto nella storia di chi poi presenta comportamento antisociale, personalità di tipo avoidant e disturbo borderline.
Genitori disturbati ma...
Dall'analisi statistica, peraltro, vengono confermati anche altri aspetti. Per esempio che la presenza di disturbi emotivi e comportamentali durante l'infanzia testimoniano della presenza di comportamenti negativi dei genitori; esattamente lo stesso avviene con i disturbi psichiatrici di padre e madre: se è stata posta una diagnosi in questo senso, è significativamente più presente qualche comportamento negativo. Insomma, c'è una trasmissione di disturbi psichiatrici lungo le generazioni, ma questa pare dipendere soprattutto da come la malattia dei genitori si riflette sul loro rapporto con i figli, non ci sarebbe troppo bisogno di andare a cercare spiegazioni genetiche. Ma la questione è antica quanto la scienza moderna e destinata a continuare.
Maurizio Imperiali
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