22 luglio 2010
Aggiornamenti e focus
Cuore più a rischio se il paziente è ansioso
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Nei pazienti che soffrono di patologie cardiache, i disturbi d'ansia generalizzati aumentano il rischio di andare incontro a infarti o ictus. Questo dato inequivocabile è emerso da uno studio condotto in dodici cliniche dell'area di San Francisco e che ha coinvolto 1015 soggetti con cardiopatie ben controllate, di cui 106 affetti anche da disturbi d'ansia generalizzati. Nel corso della ricerca, durata sei anni, tra tutti i partecipanti si sono registrati 371 eventi a carico dell'apparato cardiocircolatorio: infarti, ictus e decessi. Nel dettaglio, il 9,6 per cento dei soggetti con cardiopatie e stati ansiogeni ha accusato durante lo studio un evento avverso a cuore e vasi, a fronte del 6,6 per cento dei pazienti che avevano problemi cardiovascolari ma non disturbi d'ansia generalizzati. In percentuale, quindi, gli autori della ricerca hanno concluso che la concomitanza di ansia e cardiopatie aumenta del 74 per cento la probabilità di eventi cardiovascolari. «Non siamo al momento in grado di dare una spiegazione esauriente al motivo per cui la presenza di ansia sia un fattore che aumenta il rischio di eventi avversi in un soggetto cardiopatico», afferma Elizabeth Martens, del dipartimento di Psicologia medica dell'università di Tilburg, in Olanda. «E' però evidente che, di fronte a questi risultati, la valutazione e il trattamento degli stati ansiogeni sono indispensabili per salvaguardare la salute dei soggetti cardiopatici».
Archives of General Psychiatry 2010; 67 (7): 750-758
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