Naveruclif 100 mg (5 mg/ml)  polvere per dispersione per infusione uso endovenoso 1 flaconcino

19 dicembre 2024
Farmaci - Naveruclif

Naveruclif 100 mg (5 mg/ml) polvere per dispersione per infusione uso endovenoso 1 flaconcino


Tags:


Naveruclif 100 mg (5 mg/ml) polvere per dispersione per infusione uso endovenoso 1 flaconcino è un medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, utilizzabile esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile - vietata la vendita al pubblico (classe CN), a base di paclitaxel, appartenente al gruppo terapeutico Antineoplastici. E' commercializzato in Italia da Accord Healthcare Italia S.r.l.


INDICE SCHEDA



INFORMAZIONI GENERALI


TITOLARE:

Accord Healthcare S.L.U.

CONCESSIONARIO:

Accord Healthcare Italia S.r.l.

MARCHIO

Naveruclif

CONFEZIONE

100 mg (5 mg/ml) polvere per dispersione per infusione uso endovenoso 1 flaconcino

FORMA FARMACEUTICA
Polvere

PRINCIPIO ATTIVO
paclitaxel

GRUPPO TERAPEUTICO
Antineoplastici

CLASSE
CN

RICETTA
medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, utilizzabile esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile - vietata la vendita al pubblico

PREZZO
332,24 €


CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO


Confezioni e formulazioni di Naveruclif disponibili in commercio:

  • naveruclif 100 mg (5 mg/ml) polvere per dispersione per infusione uso endovenoso 1 flaconcino (scheda corrente)

FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (PDF)


SCARICA IL PDF DEL FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (AIFA)


Foglietto illustrativo Naveruclif »

N.B. Alcuni PDF potrebbero non essere disponibili


INDICAZIONI TERAPEUTICHE


A cosa serve Naveruclif? Perchè si usa?


La monoterapia con Naveruclif è indicata nel trattamento del cancro della mammella metastatico in pazienti adulti che hanno fallito il trattamento di prima linea per la malattia metastatica e per i quali la terapia standard, contenente antraciclina, non è indicata (vedere paragrafo 4.4).

Naveruclif in associazione con gemcitabina è indicato per il trattamento di prima linea di pazienti adulti con adenocarcinoma del pancreas metastatico.

Naveruclif in associazione con carboplatino è indicato per il trattamento di prima linea del cancro del polmone non a piccole cellule, in pazienti adulti non candidati a chirurgia potenzialmente curativa e/o a radioterapia.


CONTROINDICAZIONI


Quando non dev'essere usato Naveruclif?


Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Allattamento (vedere paragrafo 4.6).

Pazienti con un valore iniziale di conta dei neutrofili <1.500 cellule/mm3.


AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO


Cosa serve sapere prima di prendere Naveruclif?


Naveruclif è una formulazione di paclitaxel legato all'albumina in nanoparticelle, la quale può avere proprietà farmacologiche sostanzialmente diverse da quelle di altre formulazioni di paclitaxel (vedere paragrafi 5.1 e 5.2). Non deve essere sostituita con altre formulazioni di paclitaxel.

Ipersensibilità

Sono stati segnalati rari casi di severe reazioni di ipersensibilità, compresi eventi molto rari di reazioni anafilattiche ad esito fatale. Se si verifica una reazione di ipersensibilità, il medicinale deve essere immediatamente interrotto, si deve iniziare una terapia sintomatica e il paziente non deve più essere sottoposto a trattamento con paclitaxel.

Ematologia

La soppressione del midollo osseo (principalmente neutropenia) è frequente in seguito a terapia con nanoparticelle di paclitaxel legate all'albumina del siero umano. La neutropenia è dose-dipendente ed è una forma di tossicità limitante della dose. Durante la terapia con Naveruclif si dovranno eseguire frequenti controlli della conta emocromocitometrica. Il paziente non deve essere nuovamente sottoposto a cicli successivi di Naveruclif fino a quando i neutrofili non tornano a livelli di >1.500 cellule/mm3 e le piastrine a livelli di >100.000 cellule/mm3 (vedere paragrafo 4.2).

Neuropatia

A seguito di terapia con nanoparticelle di paclitaxel legate all'albumina del siero umano, la neuropatia sensoriale è frequente, anche se lo sviluppo di sintomi severi è meno comune. Una neuropatia sensoriale di grado 1 o 2, generalmente, non richiede alcuna riduzione della dose. Quando Naveruclif è utilizzato in monoterapia, qualora si sviluppi una neuropatia sensoriale di grado 3, la terapia dovrà essere sospesa fino ad un ritorno della condizione al grado 1 o 2 e, in seguito, si raccomanda di ridurre la dose per tutti i cicli successivi di Naveruclif (vedere paragrafo 4.2). Per l'uso combinato di Naveruclif e gemcitabina, se si sviluppa neuropatia periferica di grado 3 o superiore, sospendere Naveruclif; continuare il trattamento con gemcitabina alla stessa dose. Quando la neuropatia periferica scende al grado 0 o 1, riprendere Naveruclif ad una dose ridotta (vedere paragrafo 4.2). Per l'uso combinato di Naveruclif e carboplatino, in presenza di neuropatia periferica di grado 3 o superiore, il trattamento deve essere sospeso fino al miglioramento e al raggiungimento del grado 0 o 1 e, in seguito, la dose di Naveruclif e carboplatino deve essere ridotta per tutti i cicli successivi (vedere paragrafo 4.2).

Sepsi

Nei pazienti, con o senza neutropenia, trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate all'albumina del siero umano, in associazione con gemcitabina, la sepsi è stata osservata con un'incidenza del 5%. Le complicanze dovute al preesistente cancro del pancreas, in particolare ostruzione biliare o presenza di stent biliare, sono state identificate come importanti fattori coinvolti. Se un paziente ha la febbre (indipendentemente dalla conta dei neutrofili), iniziare il trattamento con antibiotici ad ampio spettro. In caso di neutropenia febbrile, sospendere Naveruclif e gemcitabina fino alla scomparsa della febbre e a un ANC ≥ 1.500 cellule/mm3, poi riprendere il trattamento a livelli della dose ridotti (vedere paragrafo 4.2).

Polmonite

Nell'1% dei pazienti si è manifestata polmonite, quando le nanoparticelle di paclitaxel legate all'albumina del siero umano sono state utilizzate in monoterapia e nel 4% dei pazienti quando nanoparticelle di paclitaxel legate all'albumina del siero umano sono state utilizzate in associazione con gemcitabina. Monitorare attentamente tutti i pazienti per rilevare segni e sintomi di polmonite. Una volta esclusa un'eziologia infettiva e accertata la diagnosi di polmonite, interrompere definitivamente il trattamento con Naveruclif e gemcitabina e iniziare immediatamente un'idonea terapia e misure di supporto (vedere paragrafo 4.2).

Compromissione epatica

Poiché la tossicità di paclitaxel può essere aumentata in caso di compromissione epatica, in pazienti con insufficienza epatica, la somministrazione di Naveruclif richiede cautela. I pazienti con compromissione epatica possono presentare un maggiore rischio di tossicità, soprattutto a seguito di mielosoppressione; tali pazienti vanno tenuti sotto attento controllo, in quanto possono sviluppare forme di mielosoppressione profonda.

Naveruclif non è raccomandato nei pazienti con bilirubina totale > 5 x ULN o AST > 10 x ULN). Inoltre, Naveruclif non è raccomandato nei pazienti affetti da adenocarcinoma del pancreas metastatico con insufficienza epatica da moderata a severa (bilirubina totale > 1,5 x ULN e AST ≤ 10 x ULN) (vedere paragrafo 5.2).

Cardiotossicità

Tra i soggetti trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate all'albumina del siero umano, sono state osservate rare segnalazioni di insufficienza cardiaca congestizia e disfunzione del ventricolo sinistro. La maggior parte dei soggetti, in precedenza, era stata esposta a medicinali cardiotossici, come le antracicline, o aveva cardiopatie pregresse. Pertanto i pazienti trattati con Naveruclif devono essere sottoposti ad attento monitoraggio al fine di rilevare l'insorgenza di eventi cardiaci.

Metastasi del SNC

Nei pazienti con metastasi a livello del sistema nervoso centrale (SNC), l'efficacia e la sicurezza di nanoparticelle di paclitaxel legate all'albumina del siero umano, non sono state accertate. Le metastasi del SNC non sono generalmente ben controllate dalla chemioterapia sistemica.

Sintomi gastrointestinali

In caso di nausea, vomito e diarrea dopo la somministrazione di Naveruclif, i pazienti possono essere sottoposti a terapia con antiemetici e agenti costipanti di uso comune.

Patologie dell'occhio

In pazienti trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate all'albumina del siero umano, sono stati segnalati casi di edema maculare cistoide (EMC). I pazienti con compromissione della vista devono essere sottoposti ad un tempestivo e completo esame oftalmologico. Nel caso in cui venga diagnosticata la EMC, il trattamento con Naveruclif deve essere interrotto ed iniziato un appropriato trattamento (vedere paragrafo 4.8).

Pazienti di età pari o superiore a 75 anni

Per i pazienti di età pari o superiore a 75 anni, non è stato dimostrato un beneficio del trattamento con nanoparticelle di paclitaxel legate all'albumina del siero umano, in associazione a gemcitabina, rispetto a gemcitabina in monoterapia. Nei pazienti molto anziani (≥75 anni) trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate all'albumina del siero umano e gemcitabina, si è registrata una maggiore incidenza di reazioni avverse serie e di reazioni avverse che hanno comportato la sospensione del trattamento, tra cui tossicità ematologiche, neuropatia periferica, appetito ridotto e disidratazione. Nei pazienti con adenocarcinoma del pancreas di età pari o superiore a 75 anni, valutare attentamente la capacità di tollerare Naveruclif in associazione con gemcitabina, tenendo conto in particolare del performance status, delle co-morbilità e del maggiore rischio di infezioni (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).

Altro

Nei pazienti con adenocarcinoma pancreatico che presentano livelli normali di CA 19-9 prima dell'inizio del trattamento con nanoparticelle di paclitaxel legate all'albumina del siero umano e gemcitabina, sebbene i dati disponibili siano limitati, non è stato dimostrato un chiaro beneficio in termini di sopravvivenza globale prolungata (vedere paragrafo 5.1).

Erlotinib non deve essere somministrato in combinazione con Naveruclif più gemcitabina (vedere paragrafo 4.5).

Eccipienti

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per 100 mg, cioè essenzialmente ‘senza sodio'.


INTERAZIONI


Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Naveruclif?


Il metabolismo di paclitaxel è, in parte, catalizzato dagli isoenzimi CYP2C8 e CYP3A4 del citocromo P450 (vedere paragrafo 5.2). Pertanto, in assenza di uno studio di farmacocinetica d'interazione farmaco-farmaco, occorre esercitare cautela nel somministrare paclitaxel in concomitanza con medicinali di cui sono note le proprietà di inibizione dell'isoenzima CYP2C8 o CYP3A4 (ad es., ketoconazolo e altri antimicotici imidazolo-derivati, eritromicina, fluoxetina, gemfibrozil, clopidogrel, cimetidina, ritonavir, saquinavir, indinavir e nelfinavir), poiché la tossicità di paclitaxel può aumentare a causa della maggiore esposizione a paclitaxel. Somministrare paclitaxel in concomitanza con medicinali di cui sono note le proprietà di induzione dell'isoenzima CYP2C8 o CYP3A4 (ad es., rifampicina, carbamazepina, fenitoina, efavirenz, nevirapina) non è raccomandato perché l'efficacia può essere compromessa a causa delle minori esposizioni a paclitaxel.

Paclitaxel e gemcitabina non hanno una via metabolica comune. La clearance di paclitaxel è determinata principalmente dal metabolismo mediato dal CYP2C8 e dal CYP3A4, seguito dall'escrezione biliare, mentre gemcitabina è inattivata dalla citidina deaminasi, seguita dall'escrezione urinaria. Nell'uomo, le interazioni farmacocinetiche tra Naveruclif e gemcitabina non sono state valutate.

In pazienti con cancro del polmone non a piccole cellule è stato condotto uno studio di farmacocinetica con nanoparticelle di paclitaxel legate all'albumina del siero umano e carboplatino. Non vi sono state interazioni farmacocinetiche clinicamente rilevanti fra nanoparticelle di paclitaxel legate all'albumina del siero umano e carboplatino.

Naveruclif è indicato come monoterapia per il cancro della mammella, in associazione con gemcitabina per l'adenocarcinoma del pancreas o in associazione con carboplatino per il cancro del polmone non a piccole cellule (vedere paragrafo 4.1).

Naveruclif non deve essere utilizzato in concomitanza con altri agenti antitumorali.

Popolazione pediatrica

Sono stati effettuati studi d'interazione solo negli adulti.


SOVRADOSAGGIO


Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Naveruclif?


Non esiste alcun antidoto noto per il sovradosaggio di paclitaxel. In caso di sovradosaggio, il paziente deve essere attentamente sorvegliato. La terapia deve essere mirata alle principali tossicità previste, in particolare: soppressione del midollo osseo, mucosite e neuropatia periferica.


GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO


E' possibile prendere Naveruclif durante la gravidanza e l'allattamento?


Contraccezione negli uomini e nelle donne

Le donne in età fertile, durante la terapia con Naveruclif e fino a un mese dopo la sospensione della terapia, devono usare efficaci misure contraccettive. Per i pazienti di sesso maschile sottoposti a terapia con Naveruclif si consiglia di usare misure contraccettive efficaci e di evitare il concepimento di figli durante la terapia e per sei mesi dopo la sospensione della stessa.

Gravidanza

In donne in gravidanza, i dati relativi all'uso di paclitaxel sono in numero molto limitato. Si ritiene che paclitaxel, quando somministrato durante la gravidanza, possa causare gravi difetti alla nascita. Gli studi sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Le donne in età fertile, prima di iniziare il trattamento con Naveruclif, devono sottoporsi a un test di gravidanza. Naveruclif non deve essere utilizzato durante la gravidanza e in donne in età fertile che non usano misure contraccettive efficaci, a meno che le condizioni cliniche della mandre non rendano necessario il trattamento con paclitaxel.

Allattamento

Paclitaxel e/o i suoi metaboliti sono escreti nel latte di ratti femmine in allattamento (vedere paragrafo 5.3). Non è noto se paclitaxel sia escreto nel latte materno umano. Data la possibilità di gravi effetti indesiderati che possono verificarsi nei lattanti, Naveruclif è controindicato durante l'allattamento. La nutrizione con latte materno dovrà quindi essere sospesa per tutta la durata della terapia.

Fertilità

Nei ratti maschi, le nanoparticelle di paclitaxel legate all'albumina del siero umano sono risultate essere causa di infertilità (vedere paragrafo 5.3). Sulla base diquanto osservato negli animali, la fertilità maschile e femminile può essere compromessa. Ai pazienti di sesso maschile è consigliato di informarsi sulla conservazione del seme prima del trattamento, in quanto la terapia con Naveruclif può causare infertilità permanente.


GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI


Effetti di Naveruclif sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari


Paclitaxel altera lievemente o moderatamente la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Paclitaxel può causare reazioni avverse quali stanchezza (molto comune) e capogiro (comune) che possono incidere sulla capacità di guidare veicoli e usare macchinari. I pazienti devono essere informati del fatto che in caso di stanchezza o capogiro, devono evitare di guidare veicoli e usare macchinari.


PRINCIPIO ATTIVO


Ogni flaconcino contiene 100 mg di paclitaxel legato all'albumina formulato in nanoparticelle.

Dopo la ricostituzione, ogni mL di dispersione contiene 5 mg di paclitaxel legato all'albumina formulato in nanoparticelle.

Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


ECCIPIENTI


Albumina (umana) (contenente sodio caprilato e N-acetil-L-triptofano).


SCADENZA E CONSERVAZIONE


Scadenza: 24 mesi

Flaconcini chiusi

Tenere il flaconcino nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Il congelamento e la refrigerazione non comportano effetti negativi sulla stabilità del medicinale. Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.

Dispersione ricostituita

Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione vedere paragrafo 6.3.


NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE


Flaconcino da 50 mL (vetro di tipo 1) con tappo (gomma bromobutilica) e con sigillo (alluminio) contenente 100 mg di paclitaxel legato all'albumina formulato in nanoparticelle.

Confezione da un flaconcino.


PATOLOGIE CORRELATE


Data ultimo aggiornamento: 02/12/2024

Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



Farmaci e integratori:

...e inoltre su Dica33:
Ultimi articoli
Seguici su:

Seguici su FacebookSeguici su YoutubeSeguici su Instagram
Farmacista33Doctor33Odontoiatria33Codifa