03 novembre 2024
Naprossene Aurobindo
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Cos'è Naprossene Aurobindo (naproxene)
Naprossene Aurobindo è un farmaco a base di naproxene, appartenente al gruppo terapeutico Analgesici FANS. E' commercializzato in Italia da Aurobindo Pharma (Italia) S.r.l.
Confezioni e formulazioni di Naprossene Aurobindo disponibili in commercio
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A cosa serve Naprossene Aurobindo e perchè si usa
Naprossene Aurobindo è indicato per l'uso nel trattamento sintomatico dell'artrite reumatoide, dell'osteoartrosi (artrite degenerativa), della spondilite anchilosante, della gotta acuta, del dolore muscoloscheletrico acuto e della dismenorrea.
Indicazioni: come usare Naprossene Aurobindo, posologia, dosi e modo d'uso
Posologia
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della dose efficace più bassa per il minor tempo necessario a controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).
Adulti e adolescenti dai 16 anni in su
Artrite reumatoide, osteoartrite e spondilite anchilosante
La dose giornaliera raccomandata è di 1100 mg di naprossene sodico, suddivisa in una dose al mattino e una alla sera. In alternativa si può assumere una dose singola giornaliera di 550-1100 mg di naprossene sodico al mattino o alla sera.
Gotta acuta
La dose iniziale raccomandata è di 825 mg di naprossene sodico, seguita da 275 mg di naprossene sodico ogni 8 ore, fino alla risoluzione dell'attacco.
Dolore muscoloscheletrico acuto e dismenorrea
La dose iniziale è di 550 mg, seguiti da 275 mg ad intervalli di 6-8 ore secondo il bisogno, con una dose massima giornaliera dopo il primo giorno di 1375 mg.
Popolazioni speciali
Anziani
Gli studi indicano che sebbene la concentrazione plasmatica totale di naprossene resti invariata, la frazione plasmatica di naprossene non legata risulta aumentata nei pazienti anziani. La conseguenza di questo risultato sul dosaggio di naprossene non è nota. Come con altri medicinali usati nei pazienti anziani, è prudente usare la dose efficace più bassa e per il minor tempo possibile, poiché i pazienti anziani sono più esposti ad eventi avversi. Il paziente deve essere monitorato regolarmente per il sanguinamento gastrointestinale durante la terapia con FANS. Circa l'effetto della ridotta eliminazione nei pazienti anziani, vedere il paragrafo 4.4.
Popolazione pediatrica
L'uso di Naprossene Aurobindo non è raccomandato nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 16 anni.
Compromissione renale/epatica
Nei pazienti con insufficienza renale o epatica deve essere presa in considerazione una dose più bassa. Naprossene sodico è controindicato nei pazienti con clearance della creatinina al basale inferiore a 30 ml/minuto, poiché è stato osservato accumulo di metaboliti del naprossene nei pazienti con grave insufficienza renale o in quelli in dialisi (vedere paragrafo 4.4).
Modo di somministrazione
Naprossene Aurobindo 550 mg compresse rivestite con film deve essere assunto per via orale, preferibilmente durante o dopo un pasto, con un'abbondante quantità di acqua o latte.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Naprossene Aurobindo
- Ipersensibilità al naprossene, al naprossene sodico o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
- Naprossene Aurobindo 550 mg non deve essere usato da pazienti di età superiore a 65 anni.
- Pazienti che hanno manifestato una reazione allergica come asma, rinite o orticaria dopo la somministrazione di acido acetilsalicilico o di altri agenti che inibiscono la sintesi delle prostaglandine.
- Ulcerazioni del tratto gastrointestinale, gastrite congestizia e gastrite atrofica.
- Sanguinamento gastrointestinale o altri sanguinamenti come il sanguinamento cerebrovascolare.
- Diatesi emorragica o trattamento con anticoagulanti.
- Grave insufficienza epatica, renale e cardiaca.
- Anamnesi di emorragia gastrointestinale o perforazione causata dall'uso di FANS. Ulcera/emorragia gastrica attiva o ricorrente (due o più episodi evidenti di comprovata ulcerazione o emorragia).
- Non deve essere somministrato a pazienti con colite ulcerosa.
- Terzo trimestre di gravidanza.
- Non deve essere somministrato a pazienti che stanno assumendo altri medicinali antinfiammatori non steroidei.
Naprossene Aurobindo può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
L'inibizione della sintesi di prostaglandine può incidere negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrionale/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazioni cardiache e di gastroschisi dopo l'uso di inibitori della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazione cardiovascolare aumentava da meno dell'1% fino all'1,5% approssimativamente. È stato ritenuto che il rischio aumenti in base alla dose e alla durata del trattamento. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita in pre e post-impianto e di mortalità embrio-fetale. Inoltre, è stato riportato un aumento di incidenza di varie malformazioni, incluse quelle cardiovascolari, in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo di organogenesi.
Dalla 20a settimana di gravidanza in poi, l'utilizzo di naprossene potrebbe causare oligoidramnios derivante da disfunzione renale fetale. Questa condizione potrebbe essere riscontrata poco dopo l'inizio del trattamento ed è in genere reversibile con l'interruzione del trattamento. Inoltre, in seguito al trattamento nel secondo trimestre, sono stati riportati casi di costrizione del dotto arterioso, la maggior parte dei quali si sono risolti dopo la sospensione del trattamento. Pertanto, il naprossene non deve essere somministrato durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, se non strettamente necessario. Se il naprossene è usato da una donna che sta pianificando una gravidanza, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, deve essere usata la dose più bassa possibile per il tempo più breve possibile.
In seguito all'esposizione a naprossene per diversi giorni dalla 20a settimana di gestazione in poi, dovrebbe essere considerato un monitoraggio prenatale per l'oligoidramnios e per la costrizione del dotto arterioso. In caso di oligoidramnios o di costrizione del dotto arterioso, il trattamento con naprossene deve essere interrotto.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a:
- tossicità cardiopolmonare (prematura costrizione/chiusura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
- disfunzione renale (vedere sopra).
Al termine della gravidanza, possono esporre la madre e il neonato a:
- possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse;
- inibizione delle contrazioni uterine che comportano ritardo o prolungamento del travaglio.
Di conseguenza, il naprossene è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 5.3).
Allattamento
Il naprossene è stato rilevato nel latte delle donne che allattano ad una concentrazione di circa l'1% della concentrazione plasmatica. Non si può escludere la possibilità di reazioni avverse nei neonati, dovute all'azione inibitoria sulle prostaglandine. Il naprossene sodico non deve essere usato durante l'allattamento.
Fertilità
Alcune indicazioni riportano che gli agenti che inibiscono la cicloossigenasi/sintesi delle prostaglandine riducono la fertilità delle donne attraverso un effetto sull'ovulazione. Questo è reversibile interrompendo il trattamento.
Patologie correlate:
- Artrite reumatoide
Tra le malattie reumatiche l’artrite reumatoide è una di quelle con più forte impatto sociale in termini di incidenza, riduzione della qualità di vita, in soggetti spesso giovani, e costi economici. Cruciale è la diagnosi precoce - Artrosi
L'artrosi è una malattia cronica della cartilagine articolare e dei tessuti circostanti, caratterizzata da dolore, rigidità e deficit funzionale. - Gotta
Patologia caratterizzata dal deposito di cristalli di urato di sodio nelle articolazioni e nei tessuti circostanti, con attacchi infiammatori dolorosi delle articolazioni, a causa dell'aumento dei livelli ematici di acido urico (iperuricemia). - Herpes zoster
Infezione (comunemente chiamata anche fuoco di sant'Antonio) provocata dal virus della varicella-zoster, che causa una dolorosa eruzione cutanea di vescicole piene di liquido. - Lupus eritematoso sistemico
Malattia infiammatoria cronica del tessuto connettivo, che può colpire articolazioni, reni, mucose e pareti dei vasi sanguigni. - Mastopatia fibrocistica
Lesione benigna caratterizzata dalla presenza di dolore, cisti e modularità diffuse della mammella. Piccoli noduli sono normalmente presenti nel tessuto mammario, dovuti alle fluttuazioni ormonali a cui l'organo è sottoposto ad ogni ciclo mestruale. Il loro ingrandimento, associato alla presenza di - Morbo di Paget
Malattia cronica dello scheletro, chiamata anche osteite deformante, caratterizzata da un rimodellamento patologico del tessuto osseo che ne provoca l'ingrossamento e l'indebolimento. - Orecchioni
Infezione virale contagiosa, detta anche parorite epidemica, che colpisce le ghiandole salivari, in particolar modo le ghiandole parotidi, situate in prossimità dell'orecchio. L'infezione conferisce immunità per tutta la vita ed è quindi caratteristica dell'infanzia. - Pleurite
Infiammazione acuta o cronica della pleura, membrana composta da due foglietti che rivestono la superficie esterna dei polmoni e l'interno della cavità toracica, a stretto contatto fra loro e separati solo da una piccola quantità di liquido. - Poliposi
Condizione caratterizzata dalla presenza nel tubo digerente di numerosi polipi. I polipi neoformazioni benigne di tessuto che crescono nella parete dell'intestino, e più raramente dello stomaco, sporgendo nel lume, a volte attaccati attraverso un peduncolo. - Sclerodermia
Domenica 26 settembre 2010 è la Giornata del Ciclamino, che offre la possibilità da ormai dieci anni, di sostenere la lotta alla Sclerodermia. Una patologia cronica, autoimmune, invalidante, multiorgano che colpisce in prevalenza le donne, ma può essere diagnosticata per tempo - Sindrome temporo-mandibolare
Alterazione della giunzione fra osso temporale del cranio e mandibola, o dei legamenti e dei muscoli che la supportano e la fanno muovere. Si tratta di un'articolazione molto delicata, il cui allineamento deve essere perfetto per permettere una normale masticazione - Tendinite
Infiammazione dei tendini le strutture di tessuto fibroso che connettono i muscoli all'osso. In alcuni casi l'infiammazione si estende alla... - Tiroidite
Alla prevenzione delle patologie tiroidee prima, durante e dopo la gravidanza è dedicata la Giornata Nazionale della Tiroide 2010, promossa e organizzata dalle principali associazioni dei pazienti - Varicella
Infezione virale acuta provocata dal virus della varicella-zoster, caratterizzata da un'eruzione cutanea caratteristica, con comparsa di piccole vescicole rilevate. Il virus lascia un'immunità permanente e la malattia non può essere contratta due volte.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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