Ipertensione

12 ottobre 2004

Ipertensione


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03 luglio 2004

Ipertensione

Ho 47 anni, sono alto 1, 73 e peso 73 kg, faccio attività sportiva mediamente 3 volte la settimana, fumo 8-10 sigarette al giorno, da qualche mese mi controllo la pressione e il mio medico mi ha fatto notare che la minima è un po’ alta (85-90) (il monitoraggio della pressione per 24h effettuata l’1/7/04 ha evidenziato valore medio 132/84 con valori di PAS superiori a 140 nel 23% della lettura e valori di PAD superiori a 90 nel 38% della lettura) prescrivendomi una pasticca di CARDURA da 2 mg al giorno. Un mio amico, cardiologo, me l’ha invece sconsigliate. Preciso che recentemente ho effettuato le analisi del sangue e urine riscontrando un solo valore non conforme alla media (colesterolo 274) per il quale sto adottando idonea alimentazione.
pertanto vi domando:
1) è necessario procedere alla assunzione di pasticche di cordura ?
2) è vero che una volta iniziata questa cura è difficile smettere?
3) Quali effetti collaterali può causare, in particolare per chi fa attività sportiva?
4) Esistono cure alternative (omeopatiche ecc. )?

Grazie

Risposta del 06 luglio 2004

Risposta a cura di:
Dott.ssa GIULIA MARIA D'AMBROSIO


Posso rispondere solo al numero 4. Certamente un buon omeopata le può dare una mano, ma comunque nei primi tempi (se lo specialista è in gamba) non dovrà scalare il farmaco (se viene ritenuto necessario) e dovrà controllarsi da un punto di vista alimentare sempre al meglio, in ogni caso, per tutta la vita.
Saluti.

Dott. Ssa Giulia Maria D'Ambrosio
Specialista attività privata
MILANO (MI)

Risposta del 07 luglio 2004

Risposta a cura di:
Dott.ssa ELENA CREMONINI


Concordo con la collega, a proposito della possibilità di cure omeopatiche efficacissime, soprattuto considerato la non gravità della situazione pressoria, che nn definirei Ipertensione, ma stato border-line.
per questo ritengo siano maggiori i rischi dei benefici nell'assunzione cronica dei un antiipertensivo di sintesi.
per me, omeopata, sarebbe indispensabile conoscere il tipo di lavoro da lei svolto, la qualità del suo sonno, il suo carattere, la sua reattività. . . . . . Insomma, come nn mi stancherò mai di dire, l'omeopata valuta e consdera tutti gli aspetti della persona/paziente, non solamente quello che è ritenuto essere "la malattia da curare"!
cordialmente

Dott. Ssa Elena Cremonini

Risposta del 12 ottobre 2004

Risposta a cura di:
Dott. VINCENZO MARTUCCI


E' indispensabile sapere intorno a che valori si aggirava la Sua pressione prima che si "alzasse" ai livelli che riferisce. Un conto è se viaggiava intorno ai 90 di massima e 50 di minima, per cui valori di 140 sono già da Ipertensione e potrebbero anche giustificare un trattamento farmacologico, per quanto sia dell'opinione che vanno sempre tentati, in prima istanza, gli adeguati accorgimenti igienico-dietetici. Se invece la Sua pressione si aggirava sui fatidici 120/80 Le dico subito che l' apprensione per la pressione non si giustifica più della mancata apprensione per le 10 sigarette al giorno che fuma! A buon intenditor. . .

Dott. vincenzo martucci
Medico Ospedaliero
UDINE (UD)



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