Ipertiroidismo esogeno.

09 aprile 2012

Ipertiroidismo esogeno.


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27 marzo 2012

Ipertiroidismo esogeno.

sono una studentessa di infermieristica al 2° anno di corso, vorrei porre una domanda relativamente ad un argomento, riguardo al quale, ho ricevuto risposte discordanti, che i hanno solo confuso le idee. la domanda è semplice:

in caso di Ipertiroidismo esogeno, una volta smessa la terapia, la funzionalità tiroidea, abbassatasi a causa dell'eccessiva quantità di ormoni, tornerà successivamente ad innalzarsi a livelli normali? la tiroide rimarrà pigra? potrebbe atrofizzarsi? potrebbero formarsi dispasie se non addirittura neoplasie? come si può impedire la formazione di un successivo ipotiroidismo subclinico?

ringrazio anticipatamente chiunque riuscirà a togliermi questi dubbi.

Gaia

Risposta del 09 aprile 2012

Risposta a cura di:
Dott.ssa MARIA GRAZIA FERRARI


Tutto dipende esclusivamente da come era la situazione tiroidea prima dell’assunzione della tiroxina e per quale motivo è stata utilizzata. L’unica situazione clinica per cui viene attualmente prescritta la tiroxina a dosaggio soppressivo (tale da mantenere TSH bloccato con FT4 nella norma) è il carcinoma differenziato tiroideo (quindi dopo tiroidectomia e successivo trattamento radio metabolico). L’utilizzo in caso di patologia nodulare (nodulo singolo o gozzo) è ormai da anni caduto in disuso. Assolutamente da proscrivere è come supporto nelle diete dimagranti in quanto produce perdita di massa magra (muscolo) e non di massa grassa che andrà poi a sostituire la prima al momento della sospensione. In tutti i casi il trattamento risulta osteopenizzante e costituisce una causa di Osteoporosi secondaria. Per quanto riguarda la funzionalità tiroidea gradualmente ritornerà ad essere quella che sarebbe stata al di là della terapia e seguirà la sua storia naturale. La possibilità di atrofizzarsi ed andare incontro ad ipofunzione dipende dalla possibile presenza di autoanticorpi (AbTG, AbTPO) e dalla situazione del parenchima tiroideo (dimensioni della ghiandola e presenza di segni attribuibili a flogosi cronica) al di là del precedente trattamento. Nessun timore di degenerazione neoplastica. Spero di essere stata esaustiva nonostante le scarse notizie cliniche in mio possesso.

Dott. Ssa Maria Grazia Ferrari
Specialista attività privata
Specialista in Endocrinologia e malattie ricambio
Specialista in Medicina interna
Bologna (BO)


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