Non riesco a farmi visitare

27 agosto 2008

Non riesco a farmi visitare


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13 agosto 2008

Non riesco a farmi visitare

Cari Dottori, ho 33 anni, peso attualmente 88 kg e sono alta 160 cm. La mia è una storia complicata da scrivere. fin da piccolissima, il mio rapporto col cibo è stato sempre molto brutto, mangiavo sempre di nascosto e male perche'la mia famiglia non mi permetteva di stare seduta a tavola(tu sei una femmina e devi servire i piu' grandi, se ci avanzera' qualcosa, mangerai!). E, allora, quando rimanevo sola, trangugiavo tutte le schifezze che trovavo(salati con dolci, montagne di cioccolate che i miei conservavano RIGOROSAMENTE per gli ospiti, ecc). In piu', mio padre ha abusato di me e del mio fratello piu' piccolo(sessualmente, fisicamente e psicologicamente), da che ero bambina fino ai miei 20 anni(anno in cui sono scappata di casa). . . . . L'avessi fatto prima| Nonostante queste mangiate poco salutari, il mio peso è stato sempre nella norma(54 kg). . . Probabilmente perche'mi facevano lavorare come un mulo, nei campi, e quindi smaltivo tutto. Una volta andata via di casa, ho trovato un lavoro sedentario, mi sono calmata, ma ho continuato a mangiare in modo sbagliato. . . . E cio', mi ha portata a raggiungere 70 kg in un anno. Mi sono sposata, ho avuto 3 aborti spontanei e un bimbo che oggi ha 5 anni, e Dopo altri gravi problemi affettivi, ho deciso di darmi da fare per me. Mi sono iscritta all'universita'(psicologia), mi sono messa nelle mani di una bravissima psicoterapeuta ed ho risolto tanti problemi che avevo, eccetto quello dell'alimentazione ed un'altro. Vi scrivo per questo motivo:un mese fa', supportata dagli effetti della psicoterapia, mi sono decisa ad andare al centro obesita'per un consulto. Quando sono arrivata li, pero', nessuno mi ha chiesto nulla sul mio rapporto col cibo, mi hanno SEMPLICEMENTE DETTO:Signora, si spogli, e rimanga solo con le mutande. Siccome l'altro mio problema non risolto è proprio quello del non riuscire a spogliarmi(indosso maglioni a manica lunga anche l'estate), mi sono bloccata ed ho detto loro che non me la sentivo di spogliarmi. Una delle dottoresse, mi si è messa a ridere in faccia, divertita da tanta stranezza e mi dice:" non faccia la bambina, si spogli!" e l'altro collega aggiunge:"anche perchè oggi, le bambine non sono affatto timide! A quel punto, mi sono innervosita ed ho risposto:"sara' che io faccio la bambina, ma voi siete capaci di fare i medici?" Tralascio le umiliazioni che mi hanno vomitato addosso e chiedo, gentilmente, a voi. So' bene che al cibo noi, individulmente, attribuiamo svariati significati, probabilmente è questo il motivo per il quale non riesco a "guarire". Ho notato che, non appena un uomo mi fa dei complimenti, torno a casa e mi metto a mangiare con voracita' di tutto(la mia terapeuta dice che assumo questo comportamento per imbruttirmi, in modo che nessuno si azzardi a guardarmi);la stessa cosa la faccio quando mi sento sola. Inoltre, i miei 88 kg, cominciano ad essere davvero troppi, non riesco a camminare, ho le caviglie gonfie, e mi vedo goffa al punto da non uscire di casa(esco solo per andare a lavoro e per seguire i corsi all'universita'), ma voglio vivere e non sopravvivere. Sapreste consigliarmi su cosa fare, visto che non riesco(per ora)a spogliarmi per una visita? Secondo voi, non è possibile aiutarmi senza per forza visitarmi? Affinchè venga data una dieta, è necessario rimanere in mutande? Spero in una vostra risposta. Intanto, grazie per l'attenzione. Saluti

Risposta del 27 agosto 2008

Risposta a cura di:
Dott. CLAUDIO PACE


Un bravo dietologo deve eseere anche un bravo psicologo e capire il disagio di una persona e siccome non è indispensabile restare un mutande (può rimaner anche in sottoveste od usare un cmice di carta) le consiglio di inormarsi sui medici specialisti in scienza dell'alimentazione presenti nella sua città e rivolgersi ad uno di loro e se non trova la giusta empatia tra medico e paziente non esiti a cercarne un'altro. Il Suo passato è difficile da digerire ma la sua psicoterapeuta la può aiutare per cui non si arrenda.

Dott. Claudio Pace
Medicina generale convenz.
Specialista attività privata
Specialista in Scienza dell'alimentazione
ERICE (TP)



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