13 aprile 2022
Rischio recidiva tumore mammario triplo negativo
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04 aprile 2022
Rischio recidiva tumore mammario triplo negativo
Buongiorno, scrivo per chiedere un consulto sulla situazione di mia madre di 59 anni. A gennaio 2021 è stata operata per la rimozione di un carcinoma mammario della grandezza di 15 mm. Il linfonodo sentinella è risultato negativo per cui non è stato necessario procedere con l’asportazione del cavo ascellare. L’esame istologico del tumore ha evidenziato i seguenti aspetti: - Carcinoma mammario triplo negativo; - Grado nucleare G3; - Indice di proliferazione 40%; - Stadio 1, linfonodi ascellari non intaccati da cellule tumorali e assenza di metastasi a distanza (mediante ecografia dell’addome e radiografia del torace). A inizio marzo mia madre ha iniziato 4 cicli di chemioterapia AC (ogni 15 giorni) a cui seguiranno 12 cicli di chemioterapia bianca oltre che la radioterapia di un mese. L’oncologo che la sta curando ha parlato di rischio di recidiva del 5%-10% (tenuto conto del buon intervento chirurgico effettuato dal senologo e dello stadio del tumore). Un’altra oncologa che è stata invece consultata per un ulteriore parere ha parlato di rischio recidiva del 34% dicendoci che questi tumori sono più aggressivi e tendono a recidivare più spesso di quelli ormonali. Tenuto conto del parere discordante dei 2 dottori ci siamo allarmati. A prescindere da queste statistiche, su cui mi piacerebbe comunque avere un vostro cortese parere, sono a chiedere se è comune consuetudine adottare per situazioni simili a quella di mia madre trattamenti o farmaci integrativi per queste neoplasie al fine di ridurre ulteriormente il rischio di recidiva (es. immunoterapia, ipertermia, ecc. )? In caso affermativo, proverò a parlarne con l'oncologo.Risposta del 13 aprile 2022
Risposta a cura di:
Dott. FRANCO BIAGIONI
Purtroppo triplo negativo, G3, indice di proliferazione 40% sono caratteristiche prognosticamente serie e quindi le probabilità di recidiva sono più vicine a quelle della seconda oncologa. Ritengo però che il dato dell'oncologo che l'ha in cura sia anche condizionato a mantenere un "certo ottimismo" e, del resto, quando è stato fatto tutto quello che si poteva fare e mi sembra che sia stato fatto bene, non serve a niente pensare in "negativo". Il mio consiglio quindi è quello di mantenere il buon rapporto che ha con l'oncologo. Altre cose da fare per ridurre il rischio sono quelle di mantenere un peso ottimale( per ora va bene 75 Kg per 170 cm) con una buona alimentazione con alimenti freschi, soprattutto vegetali, e una buona attività fisica. Diffidate di tutto quello che non è scientifico ( es. integratori, farmaci o terapie non approvate).
Con il miglior augurio per sua madre
Dott. Franco Biagioni
Oncologia
Specialista in Endocrinologia, Diabetologia e malattie del ricambio
Specialista in Oncologia
Città di Castello (PG)
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