14 marzo 2013
Tumore prostata
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10 marzo 2013
Tumore prostata
Salve dottore. A mio padre e' stato diagnosticato un tumore circoscritto alla prostata all'eta' di 53 anni nel giugno 2008. Il PSA prima dell intervento chirurgico era di 8, 68 - lib. 0, 585 - (Gleason 4+3 ). Nel luglio 2008 si sottopone ad intervento chirurgico, ed il psa dopo 2 mesi era di 0, 02, successivamente saliva progressivamente fino ad arrivare a 0, 116 a novembre 2009. A seguito di questi valori i dott. decidono di sottoporlo a RT e da gennaio fino a marzo 2010 effettua le varie sedute, con una dose totale di 4500 eGy. I valori di Psa dopo la RT calano progressivamente da 0, 029 del 25/05/2010 fino a 0, 003 del 4/02/2011. Ma da giugno 2011 inizia nuovamente a salire a 0, 01 fino ad arrivare 0, 06 a luglio 2012, a 0, 14 agennaio 2013 ed a 0, 22 i primi di marzo. Premesso che tutte le scintigrafie effettuate in questi 4 anni, hanno dato esito negativo e che si riscontra solo un piccolo residuo di vescichetta seminale. . A seguito di questo rialzo del Psa abbiamo consultato 3 urologi. . il primo ci ha consigliato di inziare subito l'ormone terapia, precisamente prescrivendoci BIKADER 150mg 1 volta al giorno per 6 mesi. il secondo consigliandoci di effettuare 1 volta al mese gli esami per valutare l evoluzione del PSA ed il terzo di attendere 4 mesi senza fare nulla e poi effettuare gli esami del PSA. Ora le mie domande sono: cosa mi consiglia di fare iniziare subito l'ormone terapia o attendere ? i dati che le ho fornito sono dati preoccupanti ai fini di una ripresa della malattia ? Le probabilita' di bloccare la malattia con l'ormonoterapia sono alte? Normalmente in casi come questi, quanto tempo si puo' vivere dopo l'ormonoterapia? Grazie in anticipo
Risposta del 14 marzo 2013
Risposta a cura di:
Dott. ISACCO FALCO
al momento farei solo un controllo psa senza alcun esame strumentale e iniziare eventualmente terapia ormonale solo ad eventuale dimostrazione obiettiva di ripresa di malattia in questo momento si potrebbe parlare solo di lieve progressione biochimica che non andrebbe trattata poichè un eventuale trattamento ritardato a dimostrazione strumentale di ripresa di malattia non dovrebbero inficiare le possibilità di sopravvivenza a lungo termine che restano molto alte.
Dott. Isacco Falco
Medico Ospedaliero
Specialista in Oncologia
Bassano del Grappa (VI)
Risposta del 14 marzo 2013
Risposta a cura di:
Dott. GIORGIO REGUZZONI
Il progressivo incremento del PSA lascia il sospetto di recidiva della malattia. Personalmente credo che sia opportuno iniziare la terapia ormonale. Se proprio rimangono delle incertezze potrebbe essere presa in considerazione una PET colina, per individuare la sede della recidiva (. . . ma a quel punto dovrebbe cominciare ugualmente la terapia ormonale).
Dott. Giorgio Reguzzoni
Specialista attività privata
Specialista in Oncologia
Busto Arsizio (VA)
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