28 gennaio 2011
Interviste
La dieta che combatte i tumori
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di Elisabetta Lucchesini
Sabato 29 gennaio torna nelle piazze italiane l'appuntamento con la raccolta di fondi per la ricerca sul cancro. Quest'anno i volontari Airc distribuiranno reticelle di arance rosse di Sicilia per sensibilizzare sull'importanza di una sana alimentazione. E il legame tra cibo e lotta ai tumori è molto stretto, come spiega Salvatore Panico, epidemiologo clinico della facoltà di Medicina dell'università di Napoli Federico II
Professore è vero che oltre il 30% dei tumori è determinato da cattive abitudini alimentari?
Dire che il 30% dei tumori è determinato da cattive abitudini alimentari è vero; il dato si riferisce a un valore medio che mette insieme quote un po' più alte per alcuni tumori (alcuni tra quelli più frequenti come il colon, la mammella), un po' più basse per altri (come per il polmone, dove predomina l'effetto nefasto dell'abitudine a fumare) e ancora più basse per i tumori ematologici. Vale la pena ricordare che le stesse raccomandazioni che vengono proposte per la prevenzione dei tumori valgono per la "cura" dei tumori, vale a dire per migliorare la prognosi dopo che il tumore è già stato diagnosticato, come appare ormai evidente dagli studi su colon e mammella, dove l'effetto viene stimato di una dimensione analoga a quello preventivo. Infine, è utile ricordare che le stesse raccomandazioni hanno un importante effetto protettivo su altre patologie frequenti come le malattie cardiovascolari (dove la stima di protezione va tra il 30 e il 40%) e su quelle delle società che invecchiano come le demenze e i disturbi cognitivi in genere.
La dieta e i corretti stili di vita andrebbero seguiti solo da soggetti "a rischio"?
Le indicazioni sui corretti stili di vita vanno indicate a tutti, perché l'effetto complessivo di cui si parlava prima si riferisce a tutta la popolazione. È chiaro che a maggior ragione i soggetti definibili a rischio aumentato (e anche qui abbiamo molte buone indicazioni per la definizione di rischio per molti tumori) devono essere stimolati a seguire corretti stili di vita, che sostanzialmente si riferiscono alle abitudini alimentari, all'abitudine alla sedentarietà e all'abitudine al fumo, dove l'individuo può certamente giocare un ruolo personale di scelta.
Quest'anno Airc vuole attirare l'attenzione sull'alimentazione infantile. Forse perché cominciare da piccoli è più facile?
Cominciare da piccoli è più facile, evidentemente nel senso che è più possibile influenzare le scelte e i gusti. Tuttavia proprio per questo i bambini sono sottoposti a un fuoco di fila di suggestioni, da parte di interessi industriali di grandi dimensioni che non badano tanto al sottile e inducono comportamenti alimentari decisamente sbagliati, che finiscono poi per stabilizzarsi per tutta la vita. È una battaglia dura e difficile, che tuttavia è importante affrontare perché il futuro della salute dei nostri figli dipende moltissimo da questo.
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