Malattie da fumo passivo sul lavoro, il datore è responsabile

09 marzo 2011
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Malattie da fumo passivo sul lavoro, il datore è responsabile



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Ammalarsi sul luogo di lavoro non solo è possibile ma anche riconosciuto dalla legge, stando ai fatti che hanno coinvolto un uomo di 82 anni, ammalatosi di tumore alla gola sei anni dopo essere andato in pensione. Il lavoratore dipendente, come riportato dal centro studi Dirittosanitario.net «lamentava di avere contratto un tumore faringeo a causa dell'insalubrità degli ambienti in cui lavorava, saturi di fumo per l'abitudine dei colleghi di accendere sigarette durante l'orario di servizio». L'uomo ha chiesto il risarcimento dei danni biologici, esistenziali e morali conseguenti a tale patologia che «ascrive ad esclusiva colpa del datore di lavoro, che si sarebbe reso responsabile della violazione dell'obbligo di garanzia dell'integrità psico-fisica dei propri dipendenti». Il tribunale di Messina ha accolto l'istanza «ritenendo ben nota la nocività del fumo passivo anche prima dell'introduzione di più precisi divieti, e in quanto il datore di lavoro ha l'obbligo di adottare tutte quelle misure che, in relazione alla natura dell'attività svolta, all'esperienza ed alla tecnica, valgano a preservare la salute del lavoratore».



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