Aria condizionata: istruzioni per non subirne i rischi

13 luglio 2011
Interviste

Aria condizionata: istruzioni per non subirne i rischi



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C'è chi la ama e chi la odia, ma l'aria condizionata, soprattutto in città e nei luoghi di lavoro è molto diffusa e usata, in alcuni casi obbligatoria, perché rende piacevole il soggiorno prolungato in alcuni ambienti, riduce lo stress causato dall'eccessivo caldo e aumenta la performance lavorativa. Dica33 ha intervistato Aurelio Sessa, presidente della Società italiana di medicina generale della Lombardia, per alcuni consigli utili per godere dei benefici del condizionamento ed evitare i rischi.

Dottor Sessa, quali sono i rischi per la salute?
Premesso che, per tanti motivi, sono più gli effetti positivi, dallo stress al comfort individuale, gli effetti negativi sono legati al tempo che si trascorre in ambienti condizionati e, in genere, fortemente deumidificati. Ma vanno considerati rischiosi anche gli sbalzi di temperatura tra l'interno e l'esterno e, non da ultimi, i flussi di aria laminare, cioè di sola aria fredda, che escono da bocchettoni direzionati, che possono investire la persona o parti del corpo. Tutto questo può rappresentare un rischio di raffreddori, disturbi intestinali e contratture muscolari.

Andando per ordine, che cosa accade alle mucose?
I sistemi di condizionamento in genere tolgono moltissima acqua, presente sottoforma di umidità dall'ambiente, la cui presenza però contribuisce a rendere salubre l'aria che si respira. Questo si ripercuote soprattutto sulle mucose delle vie aeree alte, che perdono idratazione e diventano più sensibili a irritazione e più esposti a infezioni da batteri e virus del cavo orale. Se poi a questo si aggiungono anche sbalzi di temperatura, che in pochi secondi portano l'organismo da un ambiente a 30° a uno a 20°, o viceversa, tutto questo viene mal sopportato e compaiono riniti e faringiti, quei raffreddori o malanni estivi, che però possono colpire anche dopo un temporale che di colpo abbassa la temperatura di 10°C.

E per quanto riguarda i disturbi intestinali?
Va detto che in estate c'è una maggiore predisposizione a questo tipo di fastidi perché gli alimenti lasciati al caldo si deteriorano più velocemente. In questi casi, ci possono essere infezioni di tipo batterico, a volte impegnative, soprattutto per i bambini e che richiedono una terapia antibiotica. Ben diverse dalle virosi intestinali, molto diffuse in estate, ma benigne e che scompaiono dopo 2 o 3 giorni di episodi di diarrea. Anche in questi casi lo sbalzo di temperatura può rappresentare un rischio, poiché crea un'irritazione intestinale che può dare origine ai vari disturbi.

Anche i muscoli e le articolazioni possono avere conseguenze dall'aria condizionata?
In genere in estate sono più probabili contratture e traumatismi perché in vacanza si fa più movimento e spesso senza un allenamento e riscaldamento adeguati. Ma è anche vero che flussi di aria fredda o continui su una parte del corpo possono dare origine a dolori muscolari, ma questo può accadere anche viaggiando a lungo con un finestrino aperto per far entrare l'aria in auto. In genere questo accade quando l'aria condizionata esce da bocchettoni creando dei flussi laminari diretti che arrivano sul collo o sulle spalle. Al momento possono dare piacere, ma alla lunga la risposta naturale dell'organismo è la contrattura dei muscoli.

In definitiva, qual è il modo ottimale per usufruire dei condizionatori?
Innanzitutto, prestare attenzione all'umidità dell'ambiente e se il condizionatore non è dotato dell'apposito umidificatore e bene procurarselo per compensare l'umidità che viene rimossa, che deve essere attorno al 40-60% proprio per non avere un ambiente troppo secco. Periodicamente si possono anche aprire le finestre, laddove è possibile farlo, per far entrare l'aria che è naturalmente più umida. Le uscite dell'aria devono essere dotate di alettoni che la diffondano in tutto l'ambiente e in ogni caso è bene non fermarsi a lungo vicino alle sorgenti di raffreddamento. Per quanto riguarda la temperatura, questo dipende molto da persona a persona. Si dovrebbero tenere gli ambienti chiusi a una temperatura costante che può essere attorno ai 20 gradi, ma ognuno ha la sua soglia di benessere. La regola generale dovrebbe essere quella di mantenere la differenza fra interno ed esterno non superiore a 15 gradi.

Simona Zazzetta



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