Alcol, sempre più giovani tra i consumatori

24 febbraio 2012
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Alcol, sempre più giovani tra i consumatori



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«Ho intenzione, insieme al ministro dell'Istruzione Francesco Profumo e al ministro Andrea Riccardi, che ha la delega per le politiche giovanili, di approfondire il ruolo delle agenzie educative e della scuola nel contrasto del consumo smodato di alcol» tra i giovani. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Renato Balduzzi, commentando l'ottava Relazione al Parlamento sugli interventi realizzati da Ministero e Regioni in materia di alcol e problemi correlati al consumo di alcol. Un commento inevitabile alla luce dei dati emersi dalla relazione. Se, infatti, si muore sempre meno di malattie correlate all'assunzione di alcol e il numero dei grandi bevitori tende a diminuire, non altrettanto buoni sono i dati per quel che riguarda i giovani, in particolare al femminile:le baby-consumatrici tra 14 e 17 anni sono infatti raddoppiate nell'arco di 15 anni, raggiungendo il 14,6% nel 2010. E tra i giovani si fa strada in misura preoccupante la moda del "binge drinking": si tratta di vere e proprie "abbuffate" di alcol, consumato in breve tempo e fuori pasto. Ecco i dati emersi dalla relazione nel dettaglio.

Sono 8,6 mln gli italiani che consumano alcol in quantità eccessiva, con seri rischi per la salute, con una quota consistente di oltre 3 milioni tra gli anziani over-65. Il 25,4% degli uomini e il 7,3% delle donne di età superiore a 11 anni, rileva il ministero, «consumano alcolici senza rispettare le indicazioni di consumo delle agenzie di sanità pubblica, esponendosi a rischi alcolcorrelati». Anche gli alcol-dipendenti in trattamento nei servizi pubblici sono in costante crescita: dal 1996 e nel 2009 ne sono stati rilevati 65.360. La percentuale di ragazze tra 14 e 17 anni consumatrici di alcol è raddoppiata in 15 anni, ma è allarme anche per i ragazzini tra 11 e 15 anni: «Nella classe di età 11-15 anni, per la quale le agenzie di sanità pubblica prescrivono la totale astensione dal consumo di alcol» si legge nella Relazione «ben il 13,6% degli intervistati (maschi: 15,2%; F: 12%) dichiara di aver bevuto almeno una bevanda alcolica nel corso dell'anno e deve pertanto essere considerato a rischio». Nel 2010 comunque, sottolinea il ministero, «la prevalenza di questi giovani consumatori risulta in calo rispetto ai valori registrati nel 2009 (17,0%)».

Nel 2010, il binge-drinking ha riguardato il 13,4% degli uomini e il 3,5% delle donne. Nella fascia tra i 18 e i 24 anni la percentuale di donne che pratica il binge drinking sale al 9,7%. Più in generale, i consumatori fuori pasto sono notevolmente aumentati nel corso dell'ultimo decennio: dal 33,7% al 41,9% i consumatori tra i 18 e 24 anni; dal 14,5% al 16,9% quelli tra 14 e 17 anni. Nel 2010, afferma il ministero, «la quota di consumatori di bevande alcoliche si presenta in diminuzione, interrompendo la relativa stabilità dei valori registrati i negli ultimi 10 anni». Tuttavia, il tasso di mortalità per cirrosi epatica, uno dei più importanti indicatori di danno alcol correlato, «pur essendo nel nostro Paese inferiore a quello medio europeo, è superiore a quello di altri Paesi dell'Ue». Quanto ai ricoveri ospedalieri per cirrosi alcolica, tra il 2000 e il 2009 tale percentuale ha registrato una crescita di quasi 10 punti percentuali passando dal 26,30% al 36,4%.



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