30 ottobre 2012
Aggiornamenti e focus
Attività fisica protegge dall’invecchiamento cerebrale
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I ricercatori dell'Università di Edimburgo mostrano, dopo uno studio longitudinale su 691 anziani, che l'esercizio fisico in tarda età aiuta a proteggere i cambiamenti cerebrali legati all'invecchiamento. Le informazioni relative alle attività svolte durante il tempo libero e all'esercizio fisico praticato sono state raccolte quando i partecipanti avevano un'età di 70 anni, esaminando livelli di attività variabili dai semplici movimenti necessari per compiere le attività domestiche quotidiane fino agli esercizi più intensi legati alla pratica sportiva e alle competizioni agonistiche. Tre anni dopo gli autori hanno sottoposto gli stessi soggetti alla misurazione di diversi biomarcatori strutturali cerebrali che caratterizzano l'evoluzione del cervello con l'avanzare dell'età. I risultati evidenziano una correlazione tra livelli superiori di attività fisica praticata con diversi parametri, quali una maggiore anisotropia frazionaria, volumi più ampi di materia grigia e di sostanza bianca apparentemente normale (Nawm), una ridotta atrofia e una presenza più contenuta di lesioni della sostanza bianca (Wml). L'associazione dell'attività fisica con atrofia, materia grigia e Wml si è mantenuta valida anche dopo l'aggiustamento statistico per le principali variabili confondenti, come lo stato di salute generale e le condizioni socioeconomiche. Invece, dopo l'inclusione dell'effetto delle covariate, l'associazione con il volume di Nawm ha perso di valore statistico.
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