10 giugno 2014
Aggiornamenti e focus
Anche il cervello del papà può diventare più materno
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Spesso è la mamma che dedica più tempo alla cura dei figli, ma ciò non significa certo che un uomo non possa assolvere il compito altrettanto bene, a patto che siano lui il primary caregiver, cioè la persona che più di tutte si prende cura del piccolo. E come dimostrano i risultati di uno studio da poco pubblicato sulla rivista Pnas, è anche una questione di cervello: gli uomini che si dedicano di più alla cura dei figli vanno infatti incontro a cambiamenti a livello cerebrale e il loro cervello, in un certo senso, assomiglia di più a quello delle mamme. «In particolare, in questi uomini aumenta l'attività dell'amigdala e di sistemi cerebrali coinvolti nell'elaborazione delle emozioni» spiega Ruth Feldman, ricercatrice alla Bar-ilan university in Israele e coordinatrice della ricerca che poi prosegue: «Questo fa in modo che, pur essendo uomini, provino emozioni da genitore molto simili a quelle che in genere sono tipiche delle madri».
Proprio per valutare le differenze tra il cervello delle madri e quello dei padri, Feldman e colleghi hanno osservato le reazioni di 89 genitori alla loro prima esperienza da genitori di fronte a video che mostravano diverse interazioni tra genitori e figli. «Tra le persone coinvolte e valutate 20 erano madri eterosessuali con un ruolo primario nel prendersi cura dei figli (primary caregiver), 21 erano padri eterosessuali con un ruolo di supporto e 48 erano uomini omosessuali che svolgevano un ruolo primario nella coppia» precisa la ricercatrice. I risultati ottenuti non lasciano molto spazio al dubbio. Dopo il video, l'amigdala delle madri era ben cinque volte più attiva di quella dei padri che svolgevano solo una funzione secondaria e che attivavano maggiormente altre aree del cervello legate alle interazioni sociali. «Nei padri omosessuali però entrambe le regioni erano molto attive: questi genitori hanno le strutture cognitive di base tipiche dei maschi, ma possono attivare l'amigdala a un livello simile a quello osservato nelle madri» spiega la ricercatrice. «E più tempo il padre trascorre con i figli, maggiore è l'attività "materna" del loro cervello» conclude.
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