Tumore della cervice uterina: le regole della prevenzione

07 marzo 2017
Aggiornamenti e focus

Tumore della cervice uterina: le regole della prevenzione



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Il tumore della cervice uterina (o collo dell'utero) può essere prevenuto o comunque diagnosticato in fase precoce, quando è più semplice da curare, grazie alla combinazione dei diversi strumenti che la scienza e il buon senso ci mettono a disposizione. È quanto emerso a gran forza nel mese di gennaio, dedicato proprio alla prevenzione di questo tipo di cancro che in Italia - secondo quanto riportato da Airtum, L'Associazione italiana dei registri tumori - colpisce circa 2.200 donne ogni anno, con un numero di nuovi casi annuali e un tasso di mortalità in diminuzione rispetto al passato.

Tutta colpa di un virus


Numerosi studi scientifici portati avanti nel corso degli anni hanno dimostrato senza ombra di dubbio il ruolo dell'Hpv, il Papilloma virus umano, nell'insorgenza della malattia. Parlare di Hpv significa in realtà parlare di oltre 100 tipi diversi di virus, alcuni dei quali particolarmente importanti in oncologia per il loro elevato potere oncogenico, ovvero per la loro capacità di dare il via alla trasformazione tumorale delle cellule. In particolare si stima che i tipi 16 e 18 siano responsabili di oltre il 70 per cento dei casi di tumore della cervice uterina e che aggiungendo i tipi 45, 31, 33, 52, 58 e 35 si copra quasi il 90 per cento di tali tumori. L'infezione da Hpv è molto comune nelle persone con una vita sessuale attiva, ma nella maggior parte dei casi si risolve spontaneamente senza causare conseguenze negative per la salute. Nell'infezione da virus non oncogenici si possono formare condilomi o verruche genitali, mentre quando il virus è tra quelli "pericolosi" l'infezione può rappresentare l'inizio della trasformazione in cancro.

La prevenzione primaria…


Il Papilloma virus si trasmette prevalentemente attraverso i rapporti sessuali (non necessariamente completi) e per questa ragione è fondamentale prestare attenzione ai propri comportamenti per cercare di limitare il rischio di infezione. Il preservativo è senza dubbio utile anche se non garantisce una protezione del 100 per cento.
Dal 2007 è disponibile anche un vaccino che protegge dall'infezione di alcuni ceppi di Hpv e che rappresenta un'arma vincente contro il tumore della cervice uterina. I primi due arrivati ormai da quasi 10 anni anche in Italia sono un vaccino bivalente (contro i ceppi 16 e 18) e uno quadrivalente (contro HPV 16 e 18, ma anche 6 e 11), ma è stato recentemente messo in commercio anche un vaccino 9-valente che garantisce protezione dalla maggior parte dei tipi oncogenici di Hpv. Il vaccino risulta particolarmente efficace in termini di prevenzione se somministrato a persone che non sono mai entrate in contatto con il virus e anche per questa ragione il sistema sanitario nazionale prevede la vaccinazione gratuita per tutte le ragazze nel dodicesimo anno di età. E con il nuovo piano vaccinale entrato in vigore a febbraio 2017 l'offerta viene estesa anche ai maschi della stessa età.

…e quella secondaria

Prima dell'arrivo del vaccino, la lotta contro il tumore della cervice si basava essenzialmente sulla prevenzione secondaria e in particolare sul Pap-test, un esame che se eseguito secondo i tempi e i modi raccomandati consente di scoprire il tumore nelle sue fasi più precoci. L'importanza di questo esame, che da decenni aiuta la salute delle donne, è confermata dal fatto che su di esso si basa il programma di screening oncologico nazionale per il tumore della cervice: a tutte le donne tra i 25 e i 64 anni l'esame viene offerto gratuitamente ogni 3 anni. I progressi scientifici hanno permesso di affiancare a questo esame anche un test per la ricerca del materiale genetico del virus, che permette una diagnosi più precisa (identificando anche il tipo di virus eventualmente presente) e che in alcuni casi ha sostituito il Pap-test come screening di prima linea o lo ha affiancato.

Fonti: Epicentro



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