17 settembre 2010
Aggiornamenti e focus
Obesità a più dimensioni
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Si chiama SITO (Società Italiana per il trattamento dell'Obesità), la società scientifica creata da alcuni specialisti impegnati da tempo nel trattamento del sovrappeso. Lo scopo della neonata organizzazione è sistematizzare e diffondere i protocolli per il trattamento multidimensionale dell'obesità, un approccio che richiede sia diverse competenze specialistiche sia un diversa attenzione al paziente da parte di tutti i medici impegnati nel trattamento. Così nel direttivo della sito sono comprese sia le competenze dell'internista-obesiologo (rappresentate dal professor Giuliano Enzi e dal dottor Luca Busetto, del Servizio per la terapia medica e chirurgica dell'obesità nato dalla collaborazione tra Università e Azienda Ospedaliera di Padova) sia quelle del chirurgo specialista (rappresentate dal dottor Franco Favretti, direttore del Dipartimento di Chirurgia dell'Ospedale Regionale di Vicenza), quelle del chirurgo estetico (dottor Pierangelo Bosio, presidente della Società Internazionale di Chirurgia e Medicina Estetica) e ovviamente quelle del nutrizionista (dottor Pietro Morini dell'Università di Milano).
Lo scopo della SITO è promuovere la cultura dell'efficacia in questo settore, un'operazione indispensabile se, come ha ricordato Giuliano Enzi nel corso della presentazione della SITO, ''In Italia si conta un 36% della popolazione in sovrappeso più o meno grave, e un numero decisamente ristretto di centri pubblici e privati in grado di fornire risposte adeguate''. Del resto il trattamento dell'obesità non può più essere affrontato senza distinguere caso per caso: ''Se si presenta una donna ancora in giovane età, con un'adiposità localizzata ai fianchi '' ha spiegato Pierangelo Bosio '' avviare il percorso standard basato sulla restriziona alimentare non ha senso: la soluzione ideale è spesso il ricorso alle tecniche della chirurgia estetica. Nè peraltro ha senso che i soggetti francamente obesi cerchino nel trattamento estetico la soluzione''. E dopo l'inquadramento del singolo paziente, diviene fondamentale affrontare il trattamento ''tendendo presente che l'obesità va considerata una malattia cronica, nella quale va abbandonato il miraggio di ottenere risultati ''drammatici'' nel breve termine'' ha sottolineato Luca Busetto ''magari affidandosi soltanto alle diete fortemente ipocaloriche o ai farmaci anoressizzanti, peraltro al momento non disponibili. Farmaco, restrizione calorica e approccio comportamentale vanno tutti inseriti in una strategia a lungo termine''.
Tuttavia quella della SITO non è un'azione soltanto culturale: uno degli obiettivi, infatti, è formare il medico ai nuovi protocolli e, in secondo luogo, sponsorizzare la nascita sul territorio di ''Centri per il Trattamento Multidisciplinare dell'Obesità'' ha annunciato Pietro Morini. ''Si tratterà di centri privati in cui la gestione a lungo termine del paziente sarà affidata al medico, che potrà avvalersi sia di altri specialisti sia di altre professionalità come lo psicologo. Il fine di questi centri sarà la valutazione del paziente, la diagnosi, ma anche la terapia, se necessario con il rinvio alle strutture di ricovero capaci di fornire i trattamenti più adeguati, come nel caso della chirurgia bariatrica''. Ma la funzione dei CTMO, che saranno strutture private non convenzionate, non si esaurirà qui: anche dopo l'intervento in eventuale regime di ricovero, il paziente potrà trovare un adeguato follow-up. ''Quello che oggi è piuttosto arduo ottenere dai centri pubblici, visto l'affollamento che caratterizza le strutture davvero specialistiche''. Il progetto si articola in una prima fase in cui verranno istituiti 5-6 centri di eccellenza, con la possibilità di prestazioni chirurgiche, e in una rete di centri periferici, in numero di uno per capoluogo di provincia. La SITO è a disposizione per rispondere ai quesiti di medici e pazienti al numero della sua segreteria: 030/2942449
Maurizio Lucchinelli
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Lo scopo della SITO è promuovere la cultura dell'efficacia in questo settore, un'operazione indispensabile se, come ha ricordato Giuliano Enzi nel corso della presentazione della SITO, ''In Italia si conta un 36% della popolazione in sovrappeso più o meno grave, e un numero decisamente ristretto di centri pubblici e privati in grado di fornire risposte adeguate''. Del resto il trattamento dell'obesità non può più essere affrontato senza distinguere caso per caso: ''Se si presenta una donna ancora in giovane età, con un'adiposità localizzata ai fianchi '' ha spiegato Pierangelo Bosio '' avviare il percorso standard basato sulla restriziona alimentare non ha senso: la soluzione ideale è spesso il ricorso alle tecniche della chirurgia estetica. Nè peraltro ha senso che i soggetti francamente obesi cerchino nel trattamento estetico la soluzione''. E dopo l'inquadramento del singolo paziente, diviene fondamentale affrontare il trattamento ''tendendo presente che l'obesità va considerata una malattia cronica, nella quale va abbandonato il miraggio di ottenere risultati ''drammatici'' nel breve termine'' ha sottolineato Luca Busetto ''magari affidandosi soltanto alle diete fortemente ipocaloriche o ai farmaci anoressizzanti, peraltro al momento non disponibili. Farmaco, restrizione calorica e approccio comportamentale vanno tutti inseriti in una strategia a lungo termine''.
Tuttavia quella della SITO non è un'azione soltanto culturale: uno degli obiettivi, infatti, è formare il medico ai nuovi protocolli e, in secondo luogo, sponsorizzare la nascita sul territorio di ''Centri per il Trattamento Multidisciplinare dell'Obesità'' ha annunciato Pietro Morini. ''Si tratterà di centri privati in cui la gestione a lungo termine del paziente sarà affidata al medico, che potrà avvalersi sia di altri specialisti sia di altre professionalità come lo psicologo. Il fine di questi centri sarà la valutazione del paziente, la diagnosi, ma anche la terapia, se necessario con il rinvio alle strutture di ricovero capaci di fornire i trattamenti più adeguati, come nel caso della chirurgia bariatrica''. Ma la funzione dei CTMO, che saranno strutture private non convenzionate, non si esaurirà qui: anche dopo l'intervento in eventuale regime di ricovero, il paziente potrà trovare un adeguato follow-up. ''Quello che oggi è piuttosto arduo ottenere dai centri pubblici, visto l'affollamento che caratterizza le strutture davvero specialistiche''. Il progetto si articola in una prima fase in cui verranno istituiti 5-6 centri di eccellenza, con la possibilità di prestazioni chirurgiche, e in una rete di centri periferici, in numero di uno per capoluogo di provincia. La SITO è a disposizione per rispondere ai quesiti di medici e pazienti al numero della sua segreteria: 030/2942449
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