11 settembre 2017
Interviste
Malanni da rientro, perché si presentano e come combatterli
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Ricomincia il lavoro, riprende la scuola, improvvisamente ci si trova catapultati nella frenesia cittadina mentre col pensiero ancora ci si sente in vacanza, e talvolta capita di risvegliarsi con febbre e malesseri che dopo un lungo periodo di riposo e benessere sembrano stranamente in anticipo rispetto all'influenza stagionale. Il rientro è un periodo di grande stress, e anche il nostro sistema immunitario ne risente, complice il tempo che ci sottopone a sbalzi di temperatura notevoli e anche il cambiamento della stagione, con le giornate più corte e più buie. Come mai in questo periodo dell'anno tendiamo ad ammalarci anche se il periodo vero e proprio dei malanni non è ancora arrivato? E come possiamo difenderci? Dica33 ne ha parlato con Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università di Milano.
Dottor Pregliasco, come può il rientro dalle vacanze causare la diminuzione delle difese immunitarie?
«Il rientro significa indubbiamente stress. Ma che cos'è in realtà lo stress? Dal punto di vista evolutivo, esso si è sviluppato per far in modo che una eventuale fuga da un predatore avvenisse in maniera efficace, e tra i vari fattori organici che caratterizzano una situazione stressante vi è un aumento del cortisolo, un ormone con funzione anti-infiammatoria, che deve permettere all'uomo di scappare senza sentire dolore. Questo però succedeva per un breve periodo di tempo, e, finita la fuga, i livelli di cortisolo tornavano normali. Nel mondo attuale invece lo stress non è una questione di breve durata, ma è cronico, perché si protrae per tutto il periodo in cui lavoriamo. Il rilascio prolungato del cortisolo anti-infiammatorio causa nel nostro organismo un abbassamento delle difese immunitarie. Ecco perché in un momento di grande stress come il rientro, in cui dobbiamo riadattarci ai compiti quotidiani, magari con del lavoro urgente da sbrigare, l'organismo tende ad ammalarsi di più».
In che modo invece l'ambiente si rende complice delle malattie da rientro?
«L'estate appena trascorsa è stata particolarmente soggetta a sbalzi termici, e questi hanno conseguenze sulla cosiddetta clearance mucociliare, il meccanismo di difesa delle prime vie respiratorie, che permette un continuo ricambio di muco grazie alle ciglia vibratili delle cellule della parete nasale. Quando sono presenti molti sbalzi termici, ovvero quando fa caldo e si passa da ambienti esterni ad ambienti con aria condizionata molto forte, o quando il clima è mutevole e porta a cambiamenti di temperatura molto ravvicinati, il meccanismo non funziona bene, con conseguente immobilizzazione delle ciglia vibratili, e permette l'ingresso dei virus all'interno dell'organismo. Non dobbiamo dimenticare inoltre che questo clima è favorevole alla proliferazione di diversi virus che possono causare febbre e malessere, quali adenovirus, rinovirus e coronavirus, e mimare una malattia quasi influenzale.
Non possiamo certo dimenticare un'altra problematica collegata all'ambiente, e cioè quella della meteoropatia, collegata a sbalzi termici e di pressione atmosferica, che causa diminuzione della concentrazione, aumento dell'irritabilità e anche stress».
In che modo possiamo migliorare le nostre difese? Ci sono integratori che possiamo assumere?
«Devo dire che ultimamente i probiotici hanno dato buoni risultati, in quanto regolarizzando l'organismo rendono più attivo il sistema immunitario. Sono particolarmente efficaci i bifidobatteri, per esempio Bifidobacterium lactis, e i lattobacilli, come Lactobacillus rhamnosus e Lactobacillus plantarum, che agiscono a livello del Galt, il sistema di difesa naturale presente nell'intestino che, grazie alla colonizzazione di questi batteri "buoni", può combattere contro virus e batteri patogeni. Poi chiaramente sarebbe utile riprendere con gradualità i ritmi quotidiani, dormire bene e per le ore necessarie, fare una giusta attività fisica senza esagerare e mangiare sano».
In vista della stagione più fredda e dell'arrivo dell'influenza stagionale ha qualche altro consiglio?
«La stagione influenzale non dovrebbe essere pesantissima in quanto i virus che si prevede circoleranno dovrebbero essere già noti, ma come al solito il consiglio è di sottoporsi per tempo alla vaccinazione anti-influenzale, e questo consiglio vale soprattutto per le categorie a rischio».
Susanna Guzzetti
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
Dottor Pregliasco, come può il rientro dalle vacanze causare la diminuzione delle difese immunitarie?
«Il rientro significa indubbiamente stress. Ma che cos'è in realtà lo stress? Dal punto di vista evolutivo, esso si è sviluppato per far in modo che una eventuale fuga da un predatore avvenisse in maniera efficace, e tra i vari fattori organici che caratterizzano una situazione stressante vi è un aumento del cortisolo, un ormone con funzione anti-infiammatoria, che deve permettere all'uomo di scappare senza sentire dolore. Questo però succedeva per un breve periodo di tempo, e, finita la fuga, i livelli di cortisolo tornavano normali. Nel mondo attuale invece lo stress non è una questione di breve durata, ma è cronico, perché si protrae per tutto il periodo in cui lavoriamo. Il rilascio prolungato del cortisolo anti-infiammatorio causa nel nostro organismo un abbassamento delle difese immunitarie. Ecco perché in un momento di grande stress come il rientro, in cui dobbiamo riadattarci ai compiti quotidiani, magari con del lavoro urgente da sbrigare, l'organismo tende ad ammalarsi di più».
In che modo invece l'ambiente si rende complice delle malattie da rientro?
«L'estate appena trascorsa è stata particolarmente soggetta a sbalzi termici, e questi hanno conseguenze sulla cosiddetta clearance mucociliare, il meccanismo di difesa delle prime vie respiratorie, che permette un continuo ricambio di muco grazie alle ciglia vibratili delle cellule della parete nasale. Quando sono presenti molti sbalzi termici, ovvero quando fa caldo e si passa da ambienti esterni ad ambienti con aria condizionata molto forte, o quando il clima è mutevole e porta a cambiamenti di temperatura molto ravvicinati, il meccanismo non funziona bene, con conseguente immobilizzazione delle ciglia vibratili, e permette l'ingresso dei virus all'interno dell'organismo. Non dobbiamo dimenticare inoltre che questo clima è favorevole alla proliferazione di diversi virus che possono causare febbre e malessere, quali adenovirus, rinovirus e coronavirus, e mimare una malattia quasi influenzale.
Non possiamo certo dimenticare un'altra problematica collegata all'ambiente, e cioè quella della meteoropatia, collegata a sbalzi termici e di pressione atmosferica, che causa diminuzione della concentrazione, aumento dell'irritabilità e anche stress».
In che modo possiamo migliorare le nostre difese? Ci sono integratori che possiamo assumere?
«Devo dire che ultimamente i probiotici hanno dato buoni risultati, in quanto regolarizzando l'organismo rendono più attivo il sistema immunitario. Sono particolarmente efficaci i bifidobatteri, per esempio Bifidobacterium lactis, e i lattobacilli, come Lactobacillus rhamnosus e Lactobacillus plantarum, che agiscono a livello del Galt, il sistema di difesa naturale presente nell'intestino che, grazie alla colonizzazione di questi batteri "buoni", può combattere contro virus e batteri patogeni. Poi chiaramente sarebbe utile riprendere con gradualità i ritmi quotidiani, dormire bene e per le ore necessarie, fare una giusta attività fisica senza esagerare e mangiare sano».
In vista della stagione più fredda e dell'arrivo dell'influenza stagionale ha qualche altro consiglio?
«La stagione influenzale non dovrebbe essere pesantissima in quanto i virus che si prevede circoleranno dovrebbero essere già noti, ma come al solito il consiglio è di sottoporsi per tempo alla vaccinazione anti-influenzale, e questo consiglio vale soprattutto per le categorie a rischio».
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