16 febbraio 2018
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Zafferano, la spezia che favorisce sonno e buon umore
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Profuma in maniera inconfondibile il più classico dei risotti, colora di giallo vivo ogni pietanza, è assai prezioso per insaporire. Ma lo zafferano non è solo una spezia prelibata. Dietro i magnifici fiori lilla, detti crochi, i preziosi pistilli nascondo un sacco di caratteristiche benefiche per il nostro organismo. Alcune di esse sono note da tempo, come le proprietà digestive, altre costituiscono una novità nell'ambito di una sana alimentazione.
Amico della vista...
Una ricerca dell'Università dell'Aquila ha recentemente indicato questa spezia tra i cibi antiossidanti più efficaci ed è provato, per esempio, che può rallentare le malattie degenerative della retina dell'occhio. La retina consuma molto ossigeno, produce in gran quantità radicali liberi e lo zafferano si è rivelato un ottimo antidoto per arginare il fenomeno.
...e delle donne
Lo stesso studio, poi, conferma anche quanto già ipotizzato da diverse ricerche internazionali: il safranale (ovvero l'estratto di zafferano) favorirebbe il ripristino del tono dell'umore grazie al contenuto elevato di vitamina B6. Oltre a ridurre il disagio causato da alcuni sintomi tipici del ciclo mestruale, che provocano tristezza e instabilità dell'umore in molte donne, questa spezia si è rivelata particolarmente efficace in caso di dismenorrea.
Un giallo pieno di virtù
Degli effetti antiossidanti dello zafferano si è cominciato a parlare già nel 1975, quando uno studio anglosassone dimostrò che l'assunzione regolare di questa spezia era in grado ridurre il livello di colesterolo "cattivo" nel sangue. Ciò è dovuto alla presenza di crocetina, un preziosissimo carotenoide che dà allo zafferano il caratteristico colore giallo arancio. Da ricordare: i carotenoidi contenuti nello zafferano sono ad altissima concentrazione e sono altrettanto studiati, al punto che qualcuno ipotizza possano essere impiegati in un futuro non lontano addirittura nella prevenzione di alcuni tumori.
L'aroma che cura
Il potere aromatico di questa spezia è dato dallo safranale, una delle 150 sostanze che la compongono. Lo safranale ha anche la capacità, ormai conclamata, di potenziare l'attività cerebrale in chi lo consuma. Ricco di minerali quali calcio, magnesio, manganese, fosforo e potassio, svolge poi un'azione antinfiammatoria e antispasmodica. Ma occhio, è importante non esagerare nell'aggiunta alle pietanze: ad alte dosi, infatti, lo zafferano ha un'azione tossica e la dose giornaliera consigliata è al massimo di 1,5 grammi.
Prezioso in tutti i sensi
La lavorazione della spezia viene effettuata quasi esclusivamente a mano. E per ottenere 1 chilogrammo di zafferano occorrono circa 450 mila stimmi e 500 ore di lavoro. Ecco perché questa spezia è così pregiata e di conseguenza assai costosa.
Lo zafferano in cucina
Lo zafferano è spesso soggetto a sofisticazioni. In commercio si trovano infatti anche il cartamo, o zafferanone o zafferano bastardo, che colora molto ma profuma poco. Inutile dire che è la distinzione è data, spesso, proprio dal prezzo. E da un altro parametro: il profumo. Dopodiché, ai fornelli via libera alla fantasia. L'uso di questa spezia in cucina infatti non conosce limiti e può spaziare con soddisfazione dall'impiego nelle preparazioni salate o dolci. In ogni caso, la si aggiunge sempre a fine cottura, affinché mantenga il caratteristico sapore e il suo inconfondibile profumo.
A cura di:
Gloria Brolatti - Emoticibo
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
Amico della vista...
Una ricerca dell'Università dell'Aquila ha recentemente indicato questa spezia tra i cibi antiossidanti più efficaci ed è provato, per esempio, che può rallentare le malattie degenerative della retina dell'occhio. La retina consuma molto ossigeno, produce in gran quantità radicali liberi e lo zafferano si è rivelato un ottimo antidoto per arginare il fenomeno.
...e delle donne
Lo stesso studio, poi, conferma anche quanto già ipotizzato da diverse ricerche internazionali: il safranale (ovvero l'estratto di zafferano) favorirebbe il ripristino del tono dell'umore grazie al contenuto elevato di vitamina B6. Oltre a ridurre il disagio causato da alcuni sintomi tipici del ciclo mestruale, che provocano tristezza e instabilità dell'umore in molte donne, questa spezia si è rivelata particolarmente efficace in caso di dismenorrea.
Un giallo pieno di virtù
Degli effetti antiossidanti dello zafferano si è cominciato a parlare già nel 1975, quando uno studio anglosassone dimostrò che l'assunzione regolare di questa spezia era in grado ridurre il livello di colesterolo "cattivo" nel sangue. Ciò è dovuto alla presenza di crocetina, un preziosissimo carotenoide che dà allo zafferano il caratteristico colore giallo arancio. Da ricordare: i carotenoidi contenuti nello zafferano sono ad altissima concentrazione e sono altrettanto studiati, al punto che qualcuno ipotizza possano essere impiegati in un futuro non lontano addirittura nella prevenzione di alcuni tumori.
L'aroma che cura
Il potere aromatico di questa spezia è dato dallo safranale, una delle 150 sostanze che la compongono. Lo safranale ha anche la capacità, ormai conclamata, di potenziare l'attività cerebrale in chi lo consuma. Ricco di minerali quali calcio, magnesio, manganese, fosforo e potassio, svolge poi un'azione antinfiammatoria e antispasmodica. Ma occhio, è importante non esagerare nell'aggiunta alle pietanze: ad alte dosi, infatti, lo zafferano ha un'azione tossica e la dose giornaliera consigliata è al massimo di 1,5 grammi.
Prezioso in tutti i sensi
La lavorazione della spezia viene effettuata quasi esclusivamente a mano. E per ottenere 1 chilogrammo di zafferano occorrono circa 450 mila stimmi e 500 ore di lavoro. Ecco perché questa spezia è così pregiata e di conseguenza assai costosa.
Lo zafferano in cucina
Lo zafferano è spesso soggetto a sofisticazioni. In commercio si trovano infatti anche il cartamo, o zafferanone o zafferano bastardo, che colora molto ma profuma poco. Inutile dire che è la distinzione è data, spesso, proprio dal prezzo. E da un altro parametro: il profumo. Dopodiché, ai fornelli via libera alla fantasia. L'uso di questa spezia in cucina infatti non conosce limiti e può spaziare con soddisfazione dall'impiego nelle preparazioni salate o dolci. In ogni caso, la si aggiunge sempre a fine cottura, affinché mantenga il caratteristico sapore e il suo inconfondibile profumo.
A cura di:
Gloria Brolatti - Emoticibo
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