07 novembre 2014
Aggiornamenti e focus
Tradurre le calorie in esercizio fisico per ridurre il consumo di bevande zuccherate
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«Per bruciare le 250 calorie e i 16 cucchiai di zucchero contenuti in questo tipo di bibita dovresti correre per 50 minuti oppure camminare per circa 8 chilometri». Secondo una ricerca da poco pubblicata sulla rivista American journal of publica health, messaggi di questo tipo - che in pratica "traducono" i classici valori energetici espressi in calorie in chilometri da percorrere o in minuti da dedicare a un'attività fisica - sono riusciti a convincere un gruppo di adolescenti statunitensi a ridurre il consumo di bevande zuccherate.
«Le persone non capiscono veramente cosa significa dire che una bibita contiene 250 chilocalorie, se si vogliono far arrivare informazioni sulle calorie bisogna utilizzare altri metodi» afferma Sara Bleich, professore associato della Scuola di salute pubblica alla Johns hopkins university di Baltimora e autrice dello studio. Ed ecco allora l'idea di tradurre in esercizio fisico l'energia rappresentata dalle calorie.
Per lo studio, i ricercatori guidati da Bleich hanno installato cartelli con colori brillanti di dimensioni simili a un classico foglio in formato A4 (per la precisione: 21,6 cm × 27,9 cm) nei quali sono stati scritti messaggi come quelli sopra citati. «Abbiamo scelto di posizionare i messaggi in 6 piccoli negozi in quartieri a basso reddito di Baltimora, abitati prevalentemente da persone di colore» spiega l'autrice che, tenendo sotto controllo un gruppo di 3.100 adolescenti che abitualmente acquistavano bibite zuccherate nei negozi inclusi nello studio, è riuscita a dimostrare l'efficacia di questo metodo.
«Intervistando una parte dei ragazzi osservati nella ricerca abbiamo visto che quasi la metà (40 per cento) di coloro che avevano letto i messaggi aveva modificato le proprie scelte in termini di prodotti acquistati». E anche i dati di vendita parlano chiaro: le bibite zuccherate rappresentavano il 98 per cento delle bevande acquistate nei negozi prima dell'inizio dello studio e la percentuale è scesa di quasi 10 punti (89 per cento) dopo l'affissione dei messaggi, mentre gli acquisti di acqua sono passati dal 1 per cento al 4 per cento. «Una strategia semplice, economica ed efficace per eliminare almeno in parte uno dei principali fattori di rischio per l'obesità dei ragazzi: il consumo eccessivo bevande zuccherate» conclude l'autrice.
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