26 aprile 2019
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Caffè: riduce rischio di sclerosi multipla e allunga la vita
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C'è chi non ne può fare a meno, chi invece lo evita per paura dell' insonnia. Ma tra i vantaggi del caffè, potrebbe esserci quello di ridurre il rischio di sclerosi multipla, secondo quanto riportato da due studi, uno statunitense e uno svedese, condotti rispettivamente su circa 1.100 e 4.400 adulti.
Dallo studio americano è emerso che per chi beve almeno 4 tazze di caffè al giorno il rischio di sclerosi multipla si riduce di un terzo rispetto a chi non ne beve affatto e nello studio svedese i risultati sono stati pressoché identici, anche se il numero delle tazze di caffè che riducevano il rischio era salito a sei.
«Si tratta di risultati preliminari, che devono essere confermati da molte altre prove scientifiche prima di poter essere tradotte in una vera e propria raccomandazione per la popolazione» precisa Ellen Mowry, neurologa alla Johns Hopkins University di Baltimora, che sottolinea come all'eccesso di caffeina siano legati anche effetti negativi per la salute e che «i dati ottenuti non dimostrano che è proprio il caffè a determinare la riduzione del rischio». Potrebbero infatti esserci altri fattori, come lo stile di vita o l'età delle persone analizzate, che influenzano più della tazza di caffè la possibilità di ammalarsi.
«I risultati sono interessanti» commenta Nicholas LaRocca, della National multiple sclerosis society, «resta ora da capire perché e come l'elevato consumo di caffè è legato al rischio di sclerosi multipla».
In effetti, come concludono gli esperti, scoprire i meccanismi alla base di questo legame potrebbe aprire nuove via per la ricerca di farmaci che curino la malattia o ne rallentino la progressione e potrebbe inoltre indicare strategie facili da mettere in atto nella vita quotidiana per poter vivere meglio anche se la sclerosi multipla è già presente.
Ma anche se è ancora presto per parlare di "caffè preventivo" è interessante notare che il consumo della bevanda è già stato associato in altri studi a una riduzione del rischio di malattie come l'Alzheimer o il Parkinson che - al pari della sclerosi multipla - causano la degenerazione delle cellule cerebrali. Ma non è tutto, secondo i risultati uno studio condotto negli Stati Uniti, il consumo moderato di caffè in un certo senso "allunga la vita" riducendo il rischio di mortalità per diverse cause. «Diversi studi avevano già messo in luce l'effetto positivo del consumo moderato di caffè, capace di ridurre il rischio di malattie come diabete di tipo 2 o patologie di cuore e vasi e ora si aggiunge un altro punto in favore di questa bevanda tanto amata: la riduzione della mortalità» esordisce Veronica Setiawan, professore associato di medicina preventiva alla Keck school of medicine della University of Southern California, autrice principale di uno dei due articoli. Assieme ai colleghi, l'esperta ha coinvolto nella ricerca circa 186mila persone di diversa origine etnica seguite in media per 16 anni, scoprendo che la mortalità per diverse malattie era inferiore nei consumatori di caffè rispetto a chi non ne beveva: una riduzione del 12 per cento per chi ne beveva una tazza e del 18 per cento quando le tazze erano tre.
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Bere caffè riduce il rischio di sclerosi multipla
Dallo studio americano è emerso che per chi beve almeno 4 tazze di caffè al giorno il rischio di sclerosi multipla si riduce di un terzo rispetto a chi non ne beve affatto e nello studio svedese i risultati sono stati pressoché identici, anche se il numero delle tazze di caffè che riducevano il rischio era salito a sei.
«Si tratta di risultati preliminari, che devono essere confermati da molte altre prove scientifiche prima di poter essere tradotte in una vera e propria raccomandazione per la popolazione» precisa Ellen Mowry, neurologa alla Johns Hopkins University di Baltimora, che sottolinea come all'eccesso di caffeina siano legati anche effetti negativi per la salute e che «i dati ottenuti non dimostrano che è proprio il caffè a determinare la riduzione del rischio». Potrebbero infatti esserci altri fattori, come lo stile di vita o l'età delle persone analizzate, che influenzano più della tazza di caffè la possibilità di ammalarsi.
«I risultati sono interessanti» commenta Nicholas LaRocca, della National multiple sclerosis society, «resta ora da capire perché e come l'elevato consumo di caffè è legato al rischio di sclerosi multipla».
In effetti, come concludono gli esperti, scoprire i meccanismi alla base di questo legame potrebbe aprire nuove via per la ricerca di farmaci che curino la malattia o ne rallentino la progressione e potrebbe inoltre indicare strategie facili da mettere in atto nella vita quotidiana per poter vivere meglio anche se la sclerosi multipla è già presente.
…e allunga la vita!
Ma anche se è ancora presto per parlare di "caffè preventivo" è interessante notare che il consumo della bevanda è già stato associato in altri studi a una riduzione del rischio di malattie come l'Alzheimer o il Parkinson che - al pari della sclerosi multipla - causano la degenerazione delle cellule cerebrali. Ma non è tutto, secondo i risultati uno studio condotto negli Stati Uniti, il consumo moderato di caffè in un certo senso "allunga la vita" riducendo il rischio di mortalità per diverse cause. «Diversi studi avevano già messo in luce l'effetto positivo del consumo moderato di caffè, capace di ridurre il rischio di malattie come diabete di tipo 2 o patologie di cuore e vasi e ora si aggiunge un altro punto in favore di questa bevanda tanto amata: la riduzione della mortalità» esordisce Veronica Setiawan, professore associato di medicina preventiva alla Keck school of medicine della University of Southern California, autrice principale di uno dei due articoli. Assieme ai colleghi, l'esperta ha coinvolto nella ricerca circa 186mila persone di diversa origine etnica seguite in media per 16 anni, scoprendo che la mortalità per diverse malattie era inferiore nei consumatori di caffè rispetto a chi non ne beveva: una riduzione del 12 per cento per chi ne beveva una tazza e del 18 per cento quando le tazze erano tre.
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